Lib. I, Cap. II

Contenuto

copertina del libro

Di Santa Maria de’ Miracoli d’Andria

del M.R.S. Don Giovanni di Franco da Catania
Dottor, Theologo, Canonico, Primario Capitolare della Chiesa Metropolitana di detta Città, & protonotario Apostolico

LIBRO PRIMO

Dell’Antichità della Valle, e Grotta,
& della nominanza per un tempo
a dietro detta di S. Margarita,
e poi di S. Maria de i Miracoli.


CAPITOLO II.


Quam incomprehensibilia sunt iudicia Dei, & incomprehensibilia iudicia eius, [1] Incomprensibil sono veramente li divini giuditij (disse l’Apostolo à i Romani) e sono investigabili le sue strade, cioè le divine operationi quali opera l’Altissimo in questo mondo: e non possono da noi esser conosciute à pieno, salvo, che per fede humiliandoci noi stessi sotto la di lui onnipotentissima mano: [2]già che con infinita providenza la sapienza di Dio dispone; che per molti secoli à dietro (come dalli vestigij, & antichità delle pitture può giudicarsi, e per relatione d’huomini degni di fede, e dell’istessa Città d’Andria da’ cittadini, & paesani habbiamo inteso) nella sboccatura di detta valle, quasi nel mezzo vi fosse incavata nel tufo à punta di scarpello, una Grotta: nella quale à guisa di choro di Chiesa, vi erano incavate parimente le sedie dalle bande e (come è stata opinione) v’officiavano quei santi Religiosi, che tal luogo pio servivano.
Nel fondo poi di detta Grotta verso’l ponente v’era uno altare, [3] & in una tribunetta dietro à quello vi era depinta l’Imagine di Santa Margherita Vergine, e Martire co’ miracoli à torno, quali à sua intercessione havea operato la divina Bontà in vita, & in morte di lei verso i suoi devoti: e nella falda di detta pittura v’erano scritte queste parole, cioè, MEMENTO DOMINE FAMVLI TVI IOANNIS, ET VXORIS EIVS GEMMAE [4]. Da che si raccoglie manifestamente, che tali persone pie habbiano fatto incavare, depingere, e dedicare alla sopradetta Santa Martire quest’all’hor sacrata Grotta, e nella parte di dentro verso tramontana per un varco tramezzo s’entrava in un’altra grotta (benche alquanto minore) incavata anco essa, e l’arco pur nel medesmo modo nel tufo: la quale in cima quasi al colmo del tetto verso’l ponente havea un’apertura picciola da due braccia intorno, da niuna mano artificiosamente fatta: qual per avanti (come è ragionevole giudicio) dava lume all’istessa grotta seconda; benche all’hora di vicino, inanzi tal manifestatione, per gli strarupevoli luoghi, & pieni d’una gran massa di macerie, e di terra (che le stavano davante) stesse quasi in tutto otturata: Il che, rendea la grotta più oscura, & orrida.
Ma era però secretamente illustrata d’una molto più risplendente luce, ch’avanza di gran lunga quella della Luna, della quale (dice il sapiente)[5] è assai più bella, anzi del Sole istesso: à guisa del quale (dice il medesmo) ella è eletta: Imperoche nel fondo di detta grotta verso’l levante, di rimpetto al sopradetto buco vi era fabricato un picciolo altare: dietro al quale è incavata (com’oggi si vede) una tribuna alta dal solo in cima da venti due palmi, e larga da diece:[6] nel mezzo della quale, da antica, e dotta mano fù con colori depinta alla greca l’Imagine della Beatissima, e sempre Vergine, e Madre di Dio Maria, la quale tiene nelle sue delicatissime braccia nel grembo assiso sopra le sue riverentissime ginocchia, il Salvator del mondo unigenito suo figliuolo, che riposa il capo nel petto d’essa benignissima sua Madre: istendendosi la sopradetta Imagine co’ santi piedi infino al solo dell’altare di sopra detto, e quella del sacrosanto suo bambino à proportione nel mezzo la materna effigie.
Et ancorche sia ella Madre di Dio, è perciò di bellezza d’animo, e di corpo eletta sopra tutte le creatura. [7] d’Adamo (secondo’l profeta) per lo che inamoratosi di si nobil sua fattura il gran facitore Iddio, si degnò dire di lei per lo savio. & deliciæ meæ esse cum filiis hominum:[8] le diede tal gloria, che doppo l’humanità di Christo suo figliuolo unico fosse sopra tutti i beati Beatissima. della quale canta la Chiesa. Nec primam similem visa est, nec habere sequentem: pure piacque alla divina providenza (per darle maggior gloria, & honore: & acciò fosse con più grande affetto di devotione da noi suoi fedeli servi, come qui hoggi si fa) tener occolta la denominanza, e dedicatione d’essa Beatissima Vergine Madre del Signore in un si picciol, ma devnoto tempio, e dare ciò per qualche spatio di tẽpo alla Beata Vergine, e Martire sua Margherita. dalla quale non solo il tempio, ma la valle tutta havean preso il nome. ò ciò sia stato per la divotione, che le haveano li sopradetti Gioanne, e Gemma marito, e moglie, i quali l’havean fatto depingere: o per la gran veneratione, che le tengono le devote persfone Andriesi, ò pur per lo gran colmo de’ meriti, che questa santa Verginella, e Martire d’Antiochia s’acquistò in vita, riportandone la vittoria del martirio dal Tiranno: ò vero ciò sia occorso per qualunque altro à noi occolto, divino, & incomprensibile giuditio. Questo è di certo, e chiaro, che fino à tempi nostri (finche è stata manifestata la divina possanza in questa Valle, e Grotta ad oprar miracoli mediante l’invocatione, & intercessione d’essa beatissima vergine, e Madre di DIO), era detta per publica voce, e fama la Valle, e d’altri Lama di Sãta Margherita. come per publiche scritture, & instrumenti si trova notato, e scritto.
Ma quando venne poi il tempo, che volle Iddio dar la dovuta riverenza in questo luogo alla sua beatissima madre Maria Vergine; che per tanti tempi à dietro (che s’è detto) era stata come chiara lampa sotterra per qualche suo secreto giuditio, e divina providenza; [9] si come al suo apparir il sole fà sparire il lume degli altri pianeti, ò stelle fisse dal nostro sguardo in parte, ò in tutto fin che arrivi alla linea dell’Orizonte Orientale, che cosi spariscon tutte à fatto: cosi fece à punto la bontà sua divina: che l’anno 1576. (come si dirà appresso), scuoprendo à noi mortali lo splendore della costei effigie, la quale [10] Progreditur quasi aurora consurgens, pulchra ut luna, electa ut sol, ch’à Maria Vergine, madre, figliola, e sposa dell’istesso Dio, cedessero il lume l’altre stelle, cioè gli altri santi, e sante del Paradiso: la onde, come avanti chiamava la Valle di santa Margherita: da quell’hora è detta sin oggi Valle, e Grotta della Madonna santissima.
Anzi poi la felice memoria di Papa Gregorio XIII. [11] vedendo per iscritture autentiche il gran numero de’ miracoli, che quivi havea per lei operato, &, operava di cõtinuo la mano di Dio, poste in processo dal Reverendissimo Vescovo, ch’era all’hora d’Andria, e mandati a S. B. per approvarli per diversi brevi Apostolici concessi a detta Chiesa avanti, e dopo l’unione con la religione Casinese le diede titolo di Santa MARIA de’ Miracoli: e così seguiro à chiamarla esso, e gli altri Sommi Pontefici successori nelle Bolle, Brevi, Indulgenze, e Privileggi concessi à detta Chiesa, e Monasterio, come oggi da tutti è nominata, e ne’ publichi istrumenti, & nell’altre scritture, che quivi giornalmente si fanno, e annotata.
E quantunque non si trovi memoria alcuna del tempo, nel quale havesse hauto principio la primiera dedicatione: essendo le pitture dell’una, e l’altra effigie di queste due Verginelle, e Martiri d’animo, e di corpo; signora, e serva, madre naturale, e sposa adottiva di Christo loro figliuolo, e sposo. Maria, e Margherita. Anzi le pitture de gli altri Santi, e Sante, fatte sù le mura de’ lati della prima, e maggiore grotta, per l’antichità à pena si scorgevano, e però non si sà chi rassembrassero, essendo tutte guaste à fatto; rimanendo solamente la principal figura d’essa Regina del Cielo. Della quale potriamo dire col Salmista.[12] Gloriosa dicta sunt de te Civitas Dei. havendo per lei mostrato il grande Iddio si mirabili, e stupende opere in questo luogo: Pure per le simiglianti figure formate negli altri tempij, Chiese, e luoghi pij nella città, e fuori à quei contorni d’Andria: è ragionevole credenza, anzi fermo giudicio, che siano state fatte al tempo, ch’i popoli Andriesi furono dal Santo Vescovo Riccardo, Protettore, e Padrone loro, cavati fuori da gli errori, & nella Christiana fede riposti, che dal Prencipe de gli Apostoli era loro stata predicata prima.
[1]Rom. cap.I.

[2]Applicazione

[3]L'Altare della prima grota, dedicato à S. Margherita.

[4]L'Autore dell'effigie di S. Margherita, e grotta.


[5]Cant.4.

[6]Descrittion dell'effigie della Madõna Santissim. de' miracoli d'Andria.


[7]Psal. 44.

[8]Prov. 8. Psal. 84






[9]Comparatione del Sole, e stelle cõ Maria Vergine e Santi.
Mar. 10.

[10]Cant. 6.

[11]Cap. 6.





[12]Psal. 16.

[dall’opera di
G. di Franco, “Di Santa Maria de’ Miracoli libri tre”, stamperia Tarquinio Longo, Napoli, 1606, pp. 8-13]