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[manoscritto - foglio 3, verso]
[traslitterazione in caratteri stampati]


































I.  Bertold. Constan=
siens Chronic.
Pagius
apud_Baro=
nium an.1085.

si vedevano in diversi trattati, e viaggi. Roberto giunto in Grecia con la sua
moglie, ed unitosi al suo figlio Boamondo, che assediato teneva Durazzo, anche
egli prosiegue lo stesso impegno, ma troppo duro, perche ben munito. Sigelgaida
madre di Roggiero, e madrigna di Boamondo mal soffriva, che il Ducato di Pu=
glia restar dovesse in dominio di Boamondo qual primogenito di esso Roberto,
nato a lui da Aberada consorte in primi voti, e conoscendo, che il suo marito, gìà
avanzato in età, non molto durar poteva ne' suoi anni, cominciò a suggerirli la
disposizion del successore in persona del suo Figlio Roggiero coll'esclusione di Bo=
amondo. A tal progetto Roberto non diede orecchio, anzi innorridì; ma ella, ac=
cortasi niente poter conseguire con le carezze, e lusinghe, cieca ed ebra d'ambi=
zione, medita toglier di vita Boamondo, e per mano aliena li fà porgere una ve=
lenosa bevanda, che non poco lo turbò, e l'afflisse, sin a vedersi a non poter dare
riparo con medicina umana alla forza del sorbito veleno e sovvenendoli in men=
te il potentiss.° patrocinio del glorioso S.Sabino in Canosa per coloro, che da venenosi
morsi gravati, avevano ricorso alla sua tomba, senza induggiare, sormonta una
nave, approda alle spiagge di Puglia, ed a diritto cammino colà si porta: ado=
ra il Santo con viva fede, ed immantanente dal suo languore in perfetto stato di
salute ristituito si sente: essendo tutto ciò avvenuto nella primavera dell'anno
1085: e si trattēne in Puglia per buona parte dell'estate, pensando di far ritorno in
Grecia all'assedio di Durazzo in aiuto del suo Genitore.
     Sigelgaida per tanto cogliendo l'opportunità dell'assenza di Boamondo, e Ro=
berto aggravato da febre letale, assistito dalla sua moglie coll'importunità di for=
mare l'ultimo suo testamento, dispose a piacer di lei, e chiama in esso Roggiero
suo Figlio erede del Ducato di Puglia, e di tutto ciocche in essa fatto aveva
d'acquisto: e Boamondo erede di quanto acquistato aveva nella Grecia, Si
suggella il testamento, e nel dì 17 di luglio di quest'anno 1085 termina la sua
in età di anni sessanta
vita nella città di Cassiopoli in Cefalonia a lui soggetta.    Boamondo già era sulle
mosse di veleggiare per colà, ma improvvisam.e perviene la notizia della morte
del suo Padre, ed al porto di Otranto approdano le navi de' Normandi appulli
colla seguela di tutta l'armata, lasciato in abbandono Durazzo libero da ogni
molestia, trasportando il cadavere del defunto Duca. A tal funesta notizia Boa=
mondo, Roggiero, e tutti li conti di Puglia, e di Calabria si congregano in Otranto
a prestarli gli ultimi uffizi di pietà, e trasmettono il cadavere in Venosa per sep=
pellirlo nel tumulo eretto nella gran chiesa della Trinità.   I. Si legge pertanto
il testamento dagli eredi, e rilevandosi in esso Boamondo p.° genito posposto
nella succession di Puglia al secondogenito Roggiero, ad un tratto si accende
fra di loro una fervida guerra, e li conti di Puglia si dividono, chi per un
partito, e chi per l'altro, sì che non mai le cittadi di questi si viddero in mag=
gior bersaglio, e contese, quanto ne' quattro susseguenti anni, che tali piati fra
questi due Fratelli si mantennero accesi. Riccardo Conte d'Andria, fedele ami=
co di Roggiero sempre li fu accanto, e non mai da lui s'appartò.
     La guerra accesa in Puglia spegne nel petto di Boamondo l'ardenza di fiac=
care l'Impero de' Greci, e di tener di là lontane le barbare nazioni: e perciò
quella Re=