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[manoscritto - foglio 9, verso]
[traslitterazione in caratteri stampati]











a. conducen
dosi in Napoli
per l'impiego
di gran Giusti
ziaro e di ma=
resciallo nella
milizia.
















6. Ughell.
Ital. Sacra
[tomo] VII


a sinistra eranvi due piccioli scudi, nel piano de' quali rappresentavansi
li stemmi gentilizj della Famiglia de' Balzi soltanto (segno che Bertran=
do non ancora passato era a secondi voti) consistentino nella Stella di sedici
raggi, e nelle cornette sospese dalli cordoni, che sono le insegne del Principa=
to d'Oranges in Francia, di cui egli ne portava il titolo. E nell'alto della fa=
brica del coro nella parte esteriore eravi affissa una lapide, nel cui piano
si rappresentava in rilievo la stella gentilizia. memorie da me, e da' miei
coetanj vedute, osservate, e trattate ben spesso, e sovente, ma tutte perite
nella ristaurazione, e demolizione della Chiesa, dell'altare maggiore e
del predetto coro nell'anno 1748. e non curate, dissipate, e consunte dall'
ignoranza de' fabri.
   Bertrando intanto vedendosi ricco di stati, e senza eredi, medita contrar=
re un nuovo matrimonio, e l'effettua con Margarita d'Alneto, da cui
ricevè prole d'un maschio, e tre femine; il p.° chiamossi Francesco, e fu il
p.° che andò decorato del titolo di Duca fra li Baroni del Regno. a. E ritor=
nando alla narrativa del Tempio di S. Nicola, dico, che la nuova sua costruz=
zione fè risolvere molti de' cittadini a situare in essa chiesa li loro genti=
lizj sepolcri; ad arrollarsi nel grembo de' suoi ecclesiasti; ed il Fonte batesma=
le, che in essa stava eretto viddesi piu frequentato per il numero de' Figliani,
che da ogni parte della citta porta.vano li di loro Fanciulli al Battesmo; e ser=
virsi indistintam.e dell'uso d'ogn'altro sagramento, e dell'esercizio delle par=
rocchiali funzioni, che in essa si esercitavano; si che tutte queste cose posero in
maggior credito, e lustro il Colleggio. Questo splendore cominciò a ferire, ed ab=
bagliare le inferme pupille della Cattedrale, e con animo livido guardavano
li progressi di questa chiesa, tanto, che giunsero a' piati, litiggi, e minaccie di
volerla spogliare di quei diritti, che a lei eran stati conceduti sin dall'anno
della sua traslaz.e da Trimoggi in Andria. ed in tale perversa intenzione
durarono parecchi anni sino al 1385. Nel corso di tali anni molti fatti avvē=
nero
, che non è di mia ispezione narrare: dico, che circa l'anno 1348 France=
sco del Balzo primogenito del Conte Bertrando, e di Margarita d'Angiò, sorel=
la di Luiggi d'Angiò secondo marito della Regina Giovanna prima, ed il Re
Luiggi suo cognato per decoro, e lustro della Germana conferì a Francesco suo
cognato il titolo di Duca, deponendo quello di conte, ed Andria cominciò a di=
stinguersi col nome di Duchea. Nell'anno appresso Andria venne data al saccheg=
gio dagli Ungari venuti in Puglia, quando si nascose il corpo di S. Riccardo, per
salvarlo dalle ruberie di questi; e per la successione degli anni appresso sino all'
anno 1385 avendo seduti in Andria ben quattro Vescovi, Giovãni, Domenico, Be=
nedetto, e Ludovico, appresso de' quali le querele de' Preti della Cattedrale non
mai erano state ammesse contro del Colleggio di S. Nicola, alla perfine per la
mancanza dell'ultimo, dal Papa UrbanoVI. fu rimesso un certo chiamato
Francesco Sorrentino, la di cui memoria si nota ne' monumenti di d.a Chiesa
al riferir dell'Ughelli [6]: Franciscus Surrentinus eius memoria habetur in mo=
numentis eiusdem Ecclesiæ an. 1385. ma venuto in Andria nell'anno antece=
dente, cioè nel 1384.
   Appena fu giunto questo novello Pastore, che informato, e prevenuto
dalli rapporti