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[manoscritto - foglio 49, verso]
[traslitterazione in caratteri stampati]






















convenzion di danaro che riusciva in maggior cõmodo degli eredi. Il Colleggio
vedendosi così stretto dalle vessazioni, ed ostinatezza del Vescovo, non die tempo,
a ritardare un nuovo ricorso in S. Cong.e, esponendo le angustie, che li venian
date. Dal tenore del ricorso si rileva la qualità delle pretenzioni, in che cõsistevano.
Emins.i e Rdiss.i Sig.ri. Fù ordinato al Vescovo d'Andria dall'EE.VV. sotto le
28 9brē passato 1681. che osservasse il Decreto tra gl'altri fatto sotto le 8
Aprile 1672 da questa Sagra Congreg.e circa li funerali, copia del quale si dà
congionta. Ma perche non ubbidisce, si supplica di nuovo a degnarsi ordin=
ordinare onninam.e l'osservanza, senza limitarlo, ne restringerlo a suo
modo. = Ordina detto Decreto, che s'osservi il solito; quando gli eredi del
Defunto non somministrano la cera per li funerali, ma si concordano
col Capitolo, o suo Procuratore in tanto danaro per la cera, che vogliono
somministrare, allora, se si sepellirà in una chiesa delle Collegiate si dãno
al Vescovo grana dodeci, e mezzo per scudo. Ma se gli eredi somministra=
no la cera, allora, detratto un cereo per la Colleg.a, il resto si divida tra il
Vescovo, ed il Capitolo, e come meglio in esso & = Ora il Vescovo pretende ri=
stringere d.o Decreto dell'EE.VV. e vuole, che quando si concorda la cera
in danaro, se le torcie passano quattro, se le dia la metà della cera dal Ca=
pitolo somministrata. Supplica però il Capitolo della Colleg.a di S. Nicola a de=
gnarsi ordinare, che non alteri la forma di d.o Decreto, ne coarti l'arbitrio
degli eredi nella quantità, che volessero somministrare della cera, secondo
torna loro commodo, o sia in danari, o in cera, ma si contenti di quanto per
lui è stato tassato dalla Sagra Congreg.e, ed obbedisca onninam.e senza inno=
vare cosa alcuna. Ed il tutto & Quam Deus &. = Lettera per la provista.
Illust.o M.o Rdo Monsig.e come Fratello = Nel congionto memoriale, dato a
nome del Capitolo della Colleg.a di S. Nicola di cotesta Città V.S. vedrà quanto
per parte del medesimo è stato rappresentato alla Sag.a Congreg.e. Questi
Emiñtis.i miei Sig.ri mi anno comandato d'ingiongere strettam.e a lei, che
dia pronta, ed esatta esecuz.e all'accennato Decreto della  Sag.a Congreg.e. Tanto
dunque eseguirà, con procurare, che sopra tale affare non pervenghino all'
EE. loro altre doglianze: ed il Sig.e Dio la prosperi. Roma 23 Gennaro 1682.
D.V.S. come Fratello. Il Cardinale di Carpegna. And.a al Vesc.o. B. Panciatichi Segrt.o.
Fu questa urgente lettera l'ultimo rimedio per metter silenzio al Vescovo, dac=
che per il restante degli anni, ch'egli visse, non più s'incontrano ulteriori
sue pretenzioni, ne querele del Clero su tal soggetto. Del rimanente esso Ve=
scovo era un'uomo molto esēplare, e zelante dell'ecclesiastica disciplina. Il suo
personaggio era di bassa, e tenue statura, vestiva il capo d'un cappello di am=
plissima sfera, cavalcava una mula di altezza di sette palmi, portandosi ben
spesso in campagna, incroppava dietro di se un suo famigliare, chiamato
Benedetto, alla cui accortezza affidava gli affari economici. Questa è la pit=
tura, che a noi ne han fatto li Vecchii, che lo conoscevano, e di cui ne parla=
vano con lode, e rispetto. Alla per fine onusto di ãni, dopo un Vescovado
di anni 32, avendo veduto morire p.a di se nel 1686 il Duca Ettore, che la=
sciò quattro figli maschi sotto la tutela della sua Duchessa Consorte D. Marga=
rita de Sangro, nell'anno 1689 anch'egli fu chiamato all'eternità.
  Per la mancanza di questo Vescovo la Chiesa di Andria fu provveduta dal
S.o Pontefice allora Regnante Alesandro VIII° d'un successore in persona
del Padre D. Pietro Vecchia monaco Messinese, Veneziano, promosso a tale
carica