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[manoscritto - foglio 60, recto]
[traslitterazione in caratteri stampati]
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conseguenze di quelle Processioni publiche, e private poste in prattica dal Col=
leggio, con quella liberta indipendente, che prima l'era negata da' superiori
per insinuazione della Cattedrale. Come se ne vedranno gli esempj. Nel
mese di Luglio di questo medesimo anno avvenne ancora, che il canto=
re del Collegg.o di S. Nicola D. Domenico Angotta in età di anni 94 se ne
passò all'eternità beata, avendo alcuni mesi prima fatta libera rinũ=
cia
del suo cantorato, di cui investito venne il Sacerdote Colleggiale
D: Giuseppe Domenico Conoscitore, che poi passò alla Dignità di Prepo=
sito, come si narra appresso.
  Non stimando il Colleggio di S. Nicola starsene ozioso, e non dar sollecitudi=
ne alla causa degli ogli santi, gia introdotta con suo richiamo nella Sagra
Ruota, entrato l'anno 1752 stimò svegliarla, e ne cercò Udienza per ve=
nire al termine. Fù dato principio, ed in essa si proposero li seguenti due
Dubbj: An Canonici Cathedralis Ecclesiæ Andrien teneantur adsistere
Rdiss.o Episcopo conficienti Sanctum Oleum, in causa &. An sit exequen=
da concordia, ita ut debeatur pæna conventionalis. Mentre in Roma
tali cose si disponevano, e si andavano apprestando li documenti per
le pruove della difesa, per proporre li predetti dubbj, in Andria occorse
che nella fine del mese di Giugno passasse a miglior vita una Gentil Donna
chiamata D. Francesca Cirece, dalli di cui eredi volendosi celebrar le di lei
esequie con pompa competente al grado, fù fatto un'invito generale di
tutte le communità del Clero Secolare, e Regolare, ad associare il di lei
cadavere nella Chiesa Cattedrale; ove seppellire si doveva. Giunta l'ora
destinata alle predette esequie, e congregatesi tutte le predette com=
munità nella Cattedrale in abito corale con li di loro innalberati
Vessilli, e croci, a tenor del solito,  e dato il segno di portarsi tutti in
casa della Defunta, ogni communita si mette in via colla propria
croce, e tutti gl'individuj delle predette communita alla rinfusa
s'avviano verso la predetta casa, per mettersi ivi in ordinanza, cia=
scuno sotto la propria respettiva croce, e formare  processione ordi=
nata. Tale era stato ab antiquo, siccome l'è al presente il costume
e la prattica. Pervenuti tutti al luogo, non si vedeva ancor compa=
rire la croce della Cattedrale, col pieno de' suoi Canonici, ma compar=
vero bensì di lontano due de' suoi Preti, che ad alta voce dicevano,
in dietro, in dietro, tutti di ritorno alla Cattedrale con le proprie cro=
ci; a tali strepiti, e grida, si cercava da ciascheduno il perche. Fu
risposto, che non dovevãsi condurre le communità in quella forma
ma dovevano partirsi dalla Cattedrale processionalm.e a due a due,
ed in tal modo condur dovevano il Capitolo sino alla casa del Defunto,
qual Paroco della Citta.  La proposiz.e fu ascolta con derisione, e sdegno
da tutti quanti ivi ne stavano congregati, e vedendosi, che ostinatamēte
pretendevano un tal ritorno allora dal Prefetto del Colleggio di S. Ni=
cola datosi ordine al cherico, che conduceva la sua croce, di ritirarsi
nella propria chiesa, tutti li colleggiali con unanime consenzo si appar=
tarono, e si ridussero al Colleggio. Su questo esempio, si mossero pur an=
che le altre Communità, e ritiratosi ne' rispettivi conventi, non vi fu
uno, che restasse ad associare il cadavere, sì che vedendosi il Colleggio
canonicale de=























accompagnamento
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