Visite: mons. Triveri e Ariano a S.Caterina

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Visita Pastorale del vescovo Francesco Antonio Triveri nel 1694 [1]
alla chiesetta di Santa Caterina

(stralci)

[trascrizione del testo originale in latino] [2] [traduzione]

Visitatio Eccl.æ S. Catherinæ.

[Die 24 9mbris 1694].

In loco Civitatis dicto il Pendine prope Palatium Advocati Fran.ci Petusi adest eccl.a seu Oratorium S. Catherinæ dictum de iure Patronatus familiæ de Curtopassis.

Ad hanc accessit Ill.mus et illam invenit a parte anteriori omninò dirutam, et in alijs de proxim.° ruinam minantur, ita ut preter Altare et imaginem S. Catherinæ, quæ sup.a ipsum depicta cernitur vix loci sacri speciem habeat.

D.[ict]um fuit quod in eadem eccl.a fundatum est Benef.um sub titulo S. Catherinæ, quod posseditur a quodam Ioseph Lussardi Rom.° sed ob reditum tenuitatem impos ad ipsam eccl.ā ut pos est reficiendam. Decret.um fuit.

Quod moneantur Heredes, qui apud Nolam mirum trahunt p[er] amicabil.i medio P. Riccardo de Renza eorum familiari et deindé per edictum valui ante Cathedralis affigendum, ad eccl.ā congrué spatio duorum mensium reparandam, alias, vel alteri traditur qui illius curam habet, vel demoliatur et benef.um ad aliud Alt.e transferetur.

Eadem die Ill.mus vocavit ad se P. N. et precipit ut scriberet familiæ & ad tenorem decreti sup.a positi quod promisit.

Visita alla Chiesa di Santa Caterina

[ il giorno 24 novembre 1694 ]

Nella zona della Città chiamata "il Pendio", presso il palazzo dell'avvocato Francesco Petusi sorge la Chiesa o Oratorio di Santa Caterina, che fu comunicato essere di giuspatronato della famiglia Curtopassi.

L'Ill.mo vi si recò e la trovò completamente crollata nella facciata e vicine al crollo le rimanenti parti, così che, all'infuori dell'altare e dell'immagine di Santa Caterina dipinta sul suo dossale, a stento la si individua come un luogo sacro.

Fu comunicato che in tale Chiesa è eretto un beneficio intitolato a Santa Caterina, posseduto da un certo Giuseppe Lussardi, Romano, ma, per l'esiguità del reddito attribuito a detta chiesa non è possibile ripararla. Fu pertanto deciso:

Si intimi agli Eredi, residenti a Nola, tramite P. Riccardo Renza loro parente, ed anche per editto da affiggere davanti alla Cattedrale, che entro due mesi la Chiesa sia riparata, altrimenti, o si affidi ad altri la sua cura, o sia demolita e il beneficio sia trasferito ad un altro altare.

Nello stesso giorno l'Ill.mo convocò presso di sè il N[otaio] P[rocuratore] e gli ordinò di inviare alla famiglia il decreto su citato, cosa che fu ottemperata.


foto della realzione sulla visita di mons. Triveri alla chiesetta di S. Caterina


Visita di mons. Andrea Ariano del 15 settembre 1697

[trascrizione del testo originale in latino] [traduzione]
Die decima quinta Mensis Septembris 1697

… … …

Prope dictam Ecclesiam [S. Martini] ab altero latere adest Cappella S. Caterinæ Alexandrinæ familiæ De Curtopassis, cuius beneficiatus est Rev.° D. Ioseph Lussardi Romanus, sed ei non correspondunt[ur] redditus.

Et quia paries anterior cum ianua demolitus est; Iussit mandari Prov. Mag. Catherinæ Curtopassi, quod reficiat Ecclesiam, et redditus correspondeat sub pœna excomm.nis, dum onerib. missarum pluribus ab huic … satisfactum non est.

Il giorno 15 settembre 1697

… … …

Presso la detta Chiesa [di S. Martino] sull'altro lato [dell'attuale via Corrado IV] c'è la Cappella di Santa Caterina d'Alessandria, [di giuspatronato] della famiglia Curtopassi, il cui beneficio è posseduto dal Rev. D. Giuseppe Lussardi roamno, ma a lui non provengono redditi.

Intanto, poiché la facciata con la porta è crollata, ordinò di intimare alla Magnifica Caterina Curtopassi di riparare cl Chiesa, e di versare i redditi sotto pena della scomunica, nel frattempo da oggi non siano soddistatti i numerosi oneri di messe.



NOTE

[1] Queste Visite Pastorali sono state lette e trascritte, dall'originale"Acta Sanctae Visitationis Episcoporum Andriensium" (ASVEA), presso la Biblioteca Diocesana "S. Tommaso d'Aquino" di Andria.

[2] Le parentesi quadre indicano lettere non presenti per abbreviazione.
I puntini di sospensione (…) o ___ indicano lettere, parole o gruppi di parole di difficile lettura sul manoscritto, non solo molto antico ma anche non perfettamente riprodotto.
Il grassetto ed il corsivo non sono presenti nel testo originale.