A. Egizio, Visita ad limina del 8 Dic 1687

Contenuto

(stralcio da ...)

“ Visita ad limina” del 8 dicembre 1687 [1]

di Alessandro Egizio (vescovo di Andria dal 1657 al 1689)


[Precedono le seguenti note della Sacra Congregazione del Concilio]

Alessandro Egitij Vescovo di Andria d’etą d’anni 93. ą favore di cui essendosi V.ra S. degnata d’ammettere un Sacerdote Diocesano per la Visita de Sagri Limini, e non trovando alcuno, che voglia abbracciare tal incombenza, sup.[pli]ca Vra S. ą voler ammettere il Sacerdote Franc.co Fragianni benche non sia suo Diocesano, et al p[rese]nte Cancelliere del suo tribunale al qual effetto lo manderą.

————————

Andrien

Alla Santitą di N.ro Sig.re
A’nun_ Seg.[reta]rio della
Cong.[regazio]ne del Concilio

Per
Il Vescovo di Andria

Die X. martij 1688
S fff anniv

————————

1661
San[ctissi]mę … … ad munus

[Segue la richiesta di mons. Egizio di ammettere alla Sacra Visita in sua vece il canonico della Chiesa di Minervino D. Francesco Fragianni, cancelliere della Curia di Andria]

B[eatissi]mo P[ad]re

Alessandro Egizio Vescovo di Andria … hum[ilissi]mo della S. V. con ogni riverenza le rappresenta haver benignam[en]te ottenuto dalla Santitą Sua facultą di mandare alla Visita, che deve fare di q.ti S. Limini qualsivoglia Sacerdote pur che fusse di q[ues]ta Cittą, ņ sua Diocesi et ciņ atteso la sua grave etą di 93. anni, et p[er] la repugnanza che fanno q[ues]ti Sacerdoti del Cap[pito]lo di q[ues]ta Cathed[ra]le ą fare un si lungo viaggio di dodeci giornate, et p[er]che di presente esso devotis[si]mo P[ad]re non hą potuto indurre alcuno de’ Sacerd[o]ti di q[ues]ta Cittą ą venire in sua vece, benche gli habbia offerto il denaro p[er] l’accesso, et recesso, et ogn’altro necessario, né havendo sotto la sua giurisdiz[io]ne altra terra, ņ luogo, p[er] esser q[ues]ta Chiesa nella sola Cittą di Andria, si fa pertanto avviso supplicare di nuovo la somma pietą di V. B. degnarsi voler ammettere alla visita soprad[ett]Ŗ il Sacerdote Francesco Fragianni dą Minervino al p[rese]nte, et dą 3 anni ą q[ues]ta parte Cancelliere di q[uest]Ŗ sua Curia Vescovale, et perņ persona … bene informata dello stato di q[ues]ta sua Chiesa, et in cui concorre ogni requisito, che se cosģ si degnerą per__ lo manderą con ogni sollecitudine ą tali effetti acc io p[ri]ma di morire possa sodisfare ad un tanto debito, mercé le gratie della S.V. come spera bt del tutto &.

[ Segue la procura notarile datata 14 novembre 1687 in favore di D. Francesco Fragianni e sottoscritta dal vescovo Alessandro Egizio, dai testimoni: D. Natale Palombella, D. Carl’Antonio Fortunato, D. Horatio Carbutti, e infine dal segretario (illegibile) ]

[trascrizione del testo originale in latino] [2]

Emin.mi, et R.mi P.ri D.D. mei Col.[endissi]mi.

Beatorum Apostolorum Petri, et Pauli sacrorum liminum Visitationis munus prņ nono triennio adimplens, Civitatis Andrię eiusq[ue] Diœcesis status rat.[io]ne rediturus, hęc omni quą decet reverentia, et diligentia EE. VV. referre possum videor.

In p[ri]mis Civitas Andrię sita est in Apulia Prov[inci]Ŗ Baren[sis] intra fines Diœces[ium] Tranen’ [3], Ruben’, et aliarum &

Suffraganea Archie[pisco]po pręd[ict]ę Civitatis Tranen’ ____ere tantũ Civitatem et suum territoriũ continet[ur].

Cath[edra]lis Ecc[lesi]Ŗ sub invocat[io]ne S. Assuntę Virginis, quę unita est Ep[iscopa]li Palatio.
Est sacra suppellectili, et omnibus ad sacrificiorum usum, ac cœterarum eccl[esiasticar]ũ functionũ satis composita, et ornata, cũ Sacrario pluriũ Sanc[torum] reliquiarũ in thecis argenteis bene decorato, in quņ pręsertim adest integrũ Corpus S[ancti] Richardi, p[rim]i Antistitis Andrię, cũ eius cappella, in quą Corpus eiusd[em] S[ancti] Richardi propé altare Maius custoditur.

Adest Chorus noviter ą meo Prędecessore constructus,Campanile cũ quatuor campanis, quarum duę ab hinc annis novitčr ą me refecte,
et organum restauratum, sicuti simil[lite]r feci de tecto ruinam minante.

ac etić cappellć SS. Crucifixi oratorium denominatam construcsi, in qua assidue litanię Crucifixi, et pręcisč die Veneris cum concursu Populi decantantur, ibiq[ue] diebus Dominicis, et festivis parvuli de doctrina christiana intuunt[ur].

Eid[em] Eccl[esi]ę quatuor Dignitates, Archidiaconus, ArchiPresbiter, Cantor, et Primicerius, Sacerdotes quadraginta novẽ, Diaconi novẽ, decem Subdiaconus. et decem … Clerici inveniunt[ur], de pręd[ict]is fit circulus in functionibus.

Civitas non habet Parrochias distinctas, cum cura animarũ resideat penes d[ict]ć Cath[edra]lem, quę p[er] Coadiutricẽ habet Ecc[lesi]ć Collegiatć S. Nicolai, et in his Ecclesijs adest fons Baptismalis, et ad libitum Cives recipiunt sacramenta, quę eis p[er] ipsorum Sacerdotis ab E[pisco]po tamen approbatos subministrant[ur], de nocte autẽ Sacerdos Sacrista qui pernoctat in proprio loco Ecclesiarũ, in necessitatibus sacram[en]ta administrat.

… Archipręsbiterus d.[ict]ę Cathed[ral]is retinet librũ in quo numerum animarũ adnotant[ur], et ipse quot annis una cũ alijs Sacerdotibus Confessorijs habet curam recuperandi signa adimplentibus pręceptũ Pascali distributa.

Ecclesię Colleg[ia] S[anc]ti Nicolai inserviunt tres Dignitates; Prępositus, Cantor, Primicerius, Sacerdotes viginti duo, Diaconi duo, unus Subdiaconus, et Clerici duodecĩ, neq[ue] adsunt Canonici.
Adsunt uero organum et Campanile.

Est altera Eccl[esi]Ŗ Collegiata SS. Annuntiationis extra mœnia, cum una Dignitate, Sacerdotes decem et octo, unus Clericus cum organo et Campanile.

Adest copiosum Monasterium Monalium bene compositum ordinis S[ancti] Benedicti, cũ Eccl[esi]Ŗ, in qua quinq[ue] sunt altaria, Chorus, et organũ bené adaptata, et eadem moniales exemplares.

Caret Seminario ob tenuitatẽ mensę ep[iscopa]lis cuius redditus vix ascendunt ad summa ducat[orũ] sexcentũ m[one] Regni, sup[er] quibus adest annua pensio scutorũ centũ m[one] Romanę.
Adsunt verņ Magistri Gram[mati], et Musicę, qui Clericos, et laicos docent.

Adsunt septem Monast[eri]Ŗ Regularium: Eremitarũ S. Augustini cũ studio g[enera]li; Cassinensiũ extra mœnia, S. Dominici; S. Fran[cis]ci conventualiũ; Monast[eri]ũ de Observantia cũ studio g[ene]rali, Monast[eri]ũ Cappucinorũ, Ioannis Dei cũ ospitali, S. Marię dč monte Carmelo extra mœnia.

In Cath[egra]li tres sunt Confraternitates, tres alię in Collegiata S. Nicolai, una in Collegiata SS.ę Annuntiationis, altera in Monast[eri]° S. Augustini, altera in monast[eri]° S. Dominici, altera in Monast[eri]° S. Francisci, sicuti est una in Monast[eri]° de Observantia, et altera in Monast[eri]° S. Ioannis Dei.

In territ[ori]° d[ict]ę Civitatis quam plurima sunt beneficia fere o[mn]ia de Iure pat[ronatu]s laicorum valdé tenua quorũ aliqua vacant ą triennio, et ultra; nec est qui obtinere curet ob tenues eorum redditus et ob onus missarum.

Adsunt examinatores Synodales s[ecundu]m decreta. Tota Civitas et Territ[oriũ] ab hęresi Gra[tia] Dei et erroribus conservatur immunis, in qua fidies viget et Religio.

Visitavi ecclesias feré omnes et hoc quantũ pro p[rese]nti statu Eccl[esi]ę Andrien’ EE. VV. referre posse videor, in quibus si quid prņ divino cultu ampliando, et prņ maiori regimine addendo, vel minuendo iusserint, omni studio, ac humilitate me pręstaturum, polliceor et, EE. VV. deosculor vestes, felicitatemq[ue] ą Deo precor humillime.

Andrię die 8vo Xmbris 1687

Emin.rum VV. R.marum

Humilli[mus] et devotis[simus] Ser[vu]s
        Alex Ęgiptius E[pisco]pus Andriensis

  

[traduzione]

Emin.mi e Rev.mi Padri, Signori miei onoratissimi.

Ottemperando all’obbligo per il nono triennio della visita al sepolcro dei Beati Apostoli Pietro e Paolo, per render conto dello stato di questa Cittą di Andria e della sua diocesi, credo ch’io possa riferire quanto segue, con tutto il rispetto e l’accuratezza dovuti alle Eminenze Vostre.

Innanzitutto la Cittą di Andria si trova in Puglia nella Provincia di Bari tra le Diocesi di Trani, Ruvo e altre.

Suffraganea all’Arcivescovo della predetta Cittą di Trani abbraccia soltanto la Cittą [di Andria] e il suo territorio.

La Chiesa Cattedrale intitolata alla Vergine Assunta, č adiacente al Palazzo Episcopale.
Č sufficientemente fornita ed ornata di tutto ciņ che serve alle messe ed alle altre funzioni ecclesiastiche, con la sacrestia ricca di molte reliquie di Santi in teche argentee, tra le quali soprattutto c’č il corpo integro di San Riccardo, primo Vescovo di Andria, con la sua cappella nella quale il corpo del Santo č custodito presso l’altare maggiore.

C’č un Coro costruito di recente dal mio predecessore, un Campanile con quattro campane, due delle quali negli ultimi anni sono state da me rifuse;
ho restaurato l’organo e similmente ho fatto col tetto che minacciava rovina.

Ho costruito anche la cappella del SS. Crocifisso detta oratorio, nella quale assiduamente si cantano le litanie del Crocifisso, precisamente il venerdģ con la partecipazione del Popolo; ivi le domeniche e nei giorni festivi si insegna ai fanciulli la dottrina cristiana.

Nella stessa Chiesa [Cattedrale] operano quattro Dignitą: l’Arcidiacono, l’Arciprete, il Cantore, il Primicerio, quarantanove Sacerdoti, nove Diaconi, dieci Suddiaconi e dieci … Chierici; nelle funzioni pontificali essi servono a turno.

La Cittą non ha Parrocchie distinte, perché la cura delle anime risiede in detta Cattedrale, che ha la Chiesa della Collegiata di S. Nicola come coadiutrice; in queste chiese c’č il fonte battesimale e i cittadini, se lo desiderano, ricevono i sacramenti che vengono somministrati da Sacerdoti approvati dal Vescovo. Di notte il Sacerdote sacrista, che riposa in una apposita stanza della Chiesa, in caso di necessitą, amministra i sacramenti.

… L’arciprete di detta Cattedrale ha il libro nel quale č annotato il numero dei fedeli, e egli stesso ogni anno insieme ad altri sacerdoti confessori si premura di riportare alla Grazia quelli che adempiono al precetto pasquale coi sacramenti.

Nella Chiesa Collegiata di San Nicola operano tre Dignitą, il Prevosto, il Cantore e il Primicerio, ventidue Sacerdoti, due Diaconi, un Suddiacono, dodici Chierici; non vi sono Canonici.
C’č in veritą il campanile e l’organo.

Fuori dalle mura esiste un’altra Chiesa Collegiata della SS. Annunziata, con una Dignitą, diciotto Sacerdoti, un chierico, con un organo e il campanile.

Esiste un ricco e ben disposto Monastero di Monache dell’ordine di S. Benedetto, con la Chiesa ben messa, nella quale stanno cinque altari, il coro, l’organo, e le stesse monache esemplari.

Manca del Seminario per la povertą della mensa vescovile i cui redditi appena raggiungono la somma di seicento ducati in moneta del Rogno [di Napoli], sui quali grava una pensione annua di cento scudi in moneta romana.
Tuttavia ci sono Maestri di Grammatica e di Musica che insegnano ai chierici e ai laici.

Esistono sette Monasteri di Regolari: gli Eremiti di S. Agostino con lo studio generale; i Cassinesi fuori dalle mura, S. Domenico, i Conventuali di S. Francesco, il Monastero degli Osservanti con lo studio generale, il Monastero dei Cappuccini, il Giovanni di Dio con l’Ospedale, S. Maria del monte Carmelo fuori delle mura.

Nella Cattedrale esistono tre Confraternite, altre tre nella Collegiata di S. Nicola, una nella Collegiata della SS. Annunziata, una nel Monastero di Sant’Agostino, una nel Monastero di San Domenico, una nel Monastero di San Francesco, come una nel Monastero degli Osservanti e una nel Monastero di S. Giovanni di Dio.

Nel territorio della Cittą esistono molti Benefici, quasi tutti di giuspatronato dei laici, molto miseri, alcuni dei quali sono vuoti da un triennio e nessuno si preoccupa di riaverli, sia perché i loro redditi sono miseri, sia anche per gli oneri delle messe.

Ci sono anche gli esaminatori Sinodali secondo i decreti e, grazie a Dio, tutta la Cittą ed il territorio si conserva immune da eresie ed errori e vige la fede e la Religione.

Ho visitato quasi tutte le chiese e questo mi sembra di poter riferire attualmente sullo Stato della Chiesa di Andria alle Vostre Eminenze; se su di esso comanderanno qualcosa per ampliare il culto divino e aggiungere o diminuire per un governo pił efficace, prometto che con ogni diligenza e umiltą mi ci applicherņ; quindi bacio le sacre vesti delle Eminenze Vostre e imploro umilmente da Dio tanta felicitą.

Andria, 8 dicembre 1687

delle Eminenze Reverendissime

Umilissimo e devotissimo servo
Alessandro Egizio Vescovo di Andria


NOTE

[1] Le riproduzioni delle Visitae ad Limina (visita dei sepolchi [limina→soglie all'ultraterreno] degli apostoli Pietro e Paolo) sono tratte da "Microfilm DOM - N-5228, ARCHIVIO VATICANO, Cong. Conc. Andria, P. IA".
Le Visitae ad Limina (Apostolorum Petri et Pauli) qui documentate sono quelle nuovamente istituite nel 1585, dopo il Concilio di Trento.
La data qui scritta si riferisce a quella apposta in calce alla RELAZIONE sullo STATO DELLA CHIESA inviata dal vescovo alla Santa Sede.
[2] Le parentesi quadre indicano lettere non presenti per abbreviazione.
I puntini di sospensione (…) o ___ indicano lettere, parole o gruppi di parole di difficile lettura sul manoscritto, non solo molto antico ma anche non perfettamente riprodotto.
Il grassetto ed il corsivo non sono presenti nel testo originale.
[3] Si badi che l'apostrofo posto alla fine delle parole latine indicanti localitą, č spesso l'apocope della terminazione aggettivante "sis" o altro, come in "Andrien’, Tranen’, Sipontin’, Ruben’, Minervinen’, etc."; esse quindi non indicano il nome della Cittą, ma la sua attribuzione, ad esempio "Andriensis, Tranensis, Sipontinę, Ruvensis, Minervinensis, etc.", che possono essere tradotti in "Andriese o di Andria, Tranese o di Trani, Sipontino o di Siponto, Ruvese o di Ruvo, Minervinese o di Minervino, ecc.".