Rapporto con la tradizione ... chiostro, salone, ...

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Rapporto con la tradizione filtrato dalla modernità
I simboli con la forza della semplicità

Riccardo Ruotolo
Ingegnere e progettista del nuovo complesso

3 – Lo spazio ottagonale.

In genere nel passaggio dalla terra (il quadrato) al cielo (il cerchio) c’è un altro simbolo geometrico anch’esso molto presente nella simbologia di ogni tempo: l’ottagono.

Ottagonale è un altro spazio centrale che abbiamo voluto presente nel complesso liturgico; in esso convergono, ovvero da esso partono, diverse direzioni che terminano con una porta: una conduce all’Aula liturgica, una alla Chiesa feriale, una ci immette nella sacrestia, una nell’ufficio del Parroco, una nel vano scala per i lastrici solari, una conduce all’uscita verso l’esterno, la settima direzione conduce alle opere di ministero pastorale (aule di catechismo, ufficio del vice parroco, biblioteca parrocchiale, ambiente per le riunioni delle commissioni parrocchiali, salone parrocchiale – auditorium, ambienti per la formazione del clero); l’ottava direzione dello spazio ottagonale non conduce ad una porta ma alla lapide commemorativa riguardante l’intera costruzione.

All’ottagono, e quindi a tutti questi ingressi, abbiamo voluto anteporre uno spazio a porticato, come in alcune Chiese e Basiliche del passato. Come il nartece dell’Aula liturgica, anche questo portico ha la funzione di far incontrare la gente prima e dopo i riti religiosi, la catechesi e gli eventi culturali in genere che si svolgono negli ambienti delle opere parrocchiali.

ambiente ottagonale di disimpegno
[L'ambiente ottagonale di disimpegno (foto: "Samele Fotografia" di Andria)]

4 – Il chiostro e le opere di ministero pastorale.

Le opere parrocchiali si sviluppano a loro volta intorno ad uno spazio anch’esso preso dall’architettura religiosa, soprattutto dei conventi: il chiostro [7].

Il piccolo chiostro da noi progettato vuole solo ricordare un nome ed uno spazio che una volta era centrale e vitale per le comunità religiose; esso è stato dimensionato tenendo presente un “numero affascinante”: il cosiddetto numero aureo, chiamato anche numero divino ovvero il numero della divina proporzione, che vale 1,618…; i lati del rettangolo del nostro chiostro rispettano fra loro la “divina proporzione” [8].

In ricordo del pozzo e del giardino dei grandi chiostri degli antichi conventi, sotto il pavimento abbiamo realizzato una grande cisterna, suddivisa in due vasche, per la raccolta dell’acqua piovana di buona parte dei lastrici della costruzione, acqua che a mezzo di un’apposita centrale di pompaggio serve tutti i servizi del complesso ed è anche utilizzata per l’innaffiamento delle aiuole e per il lavaggio del campo giochi.

Al centro del chiostro abbiamo voluto piantare un albero anch’esso della tradizione biblica, molto antico come essenza ed anche molto presente nel nostro territorio: il carrubo. È l’albero dei profeti eremiti che vivevano nel deserto cibandosi di carrube. È anche l’albero citato nel vangelo di Luca (15, 11-32) nella parabola del “figliuol prodigo”.

A completamento dei riferimenti simbolici, sulla parete frontale del chiostro abbiamo voluto che ci fosse una lama d’acqua, che quando scorre ricorda il valore rigeneratore sia dell’acqua del Giordano utilizzata per il battesimo di Gesù sia dell’acqua piovana per i nostri campi. Intorno al chiostro sono ubicate sei aule di catechismo, un’aula per le riunioni, l’ufficio del viceparroco, una piccola biblioteca, il salone-auditorium e quattro ambienti di servizio.

Il chiostro con carrubo
[Il chiostro con carrubo (foto: "Samele Fotografia" di Andria)]

5 – Il salone – auditorium.

Il progetto approvato dal Comune prevedeva la realizzazione di un salone parrocchiale di altezza netta interna di metri 5,30 la cui capienza di posti con sedie fisse era poco meno di 100; il tutto non necessitava dell’approvazione e autorizzazione dei Vigili del Fuoco.

All’inizio dell’anno 2017, quando ormai le strutture portanti erano state eseguite sia per le fondazioni sia per il piano terra, il committente ci invitò a rivedere la progettazione del salone parrocchiale in modo da prevedere una capienza di circa 250 posti a sedere. La sua richiesta nasceva dalla considerazione che la zona di ubicazione del nuovo complesso, all’estremo Sud di Andria, nonché tutta la zona Sud-Est e Sud-Ovest della città, sono prive di saloni parrocchiali da utilizzare per convegni, conferenze e come auditorium con un adeguato numero di posti a sedere. Era questa l’occasione di offrire un’opportunità agli abitanti di questo grande settore cittadino di avere a disposizione nelle vicinanze una sala capiente ed idonea per manifestazioni culturali di un certo livello.

Tecnicamente la soluzione fu subito trovata e la riprogettazione del salone ha permesso di ottenere un nuovo salone con galleria sovrastante di 73 posti a sedere con poltroncine fisse e n. 172 posti a sedere al piano terra con sedie mobili agganciabili tra loro, per un totale di 245 posti [9].

È stato così esaudito il desiderio del committente anche se ciò ha comportato per lui un grosso sacrificio per il reperimento delle ulteriori somme necessarie. Sarà la comunità parrocchiale a provvedere alla realizzazione delle opere di cui sono state fatte le predisposizioni: il palcoscenico con il relativo impianto di luci, l’impianto audio generale, la videoproiezione, la videosorveglianza, l’impianto sonoro di allarme EVAC, il completamento dell’arredo e quant’altro occorre per far funzionare al meglio il salone – auditorium, dopo aver ottenuto il nullaosta dei Vigili del Fuoco.

salone parrocchiale, sezione
[Il salone parrocchiale, sezione]

Sono stati realizzati anche gli “ambienti per la formazione del clero”, ubicati al primo piano sul porticato davanti al salone parrocchiale; sono quattro vani formati da tre stanze con servizi igienici e un ambiente soggiorno con angolo cottura, il tutto nel rispetto delle dimensioni dettate dalle norme C.E.I. e a disposizione del parroco.

Sul lastrico solare del salone parrocchiale è stata eseguita tutta la predisposizione per l’installazione di pannelli fotovoltaici idonei a soddisfare le esigenze delle opere di ministero pastorale realizzate.

NOTE

[7] Chiostro
Andria conserva ancora quattro chiostri: quello del convento francescano della chiesa di San Francesco, quello dell’ex abbazia benedettina della Madonna dei Miracoli, quello del convento dei minori francescani scalzi detti “zoccolanti” annesso alla Chiesa di Santa Maria Vetere e quello dell’antico convento carmelitano settecentesco annesso alla Chiesa della Madonna del Carmine. Fino quasi alla fine dell’ottocento ad Andria esistevano sette chiostri: oltre i quattro già citati, il convento dei domenicani annesso alla Chiesa di San Domenico aveva due chiostri, unico esempio in Andria, il settimo chiostro era quello del convento delle monache benedettine annesso alla Chiesa della SS. Trinità in piazza Duomo: questi due ultimi conventi non esistono più.
I chiostri dei conventi del passato, con al centro una cisterna e con aiuole e giardini, oltre ad essere spazi di aggregazione erano anche luoghi di preghiera e di riflessione tant’è che avevano le lunette, dei quattro deambulatori che li circondavano, tutte affrescate. I monaci, e soprattutto i novizi, lungo i quattro corridoi del chiostro potevano ammirare, riflettere e dialogare con i dipinti per mezzo degli occhi e della mente: le lunette erano affrescate con i momenti più significativi della vita dei santi protettori, di Gesù Cristo e dei Profeti. Oggi in Andria solo il chiostro annesso alla Chiesa di Santa Maria Vetere conserva gli affreschi nelle lunette, quelli invece di San Francesco e dell’abbazia benedettina della Madonna dei Miracoli da tempo sono andati perduti, anche per le mutate destinazioni d’uso di quegli spazi. Il convento dei Carmelitani nell’Ottocento fu utilizzato come seminario vescovile diocesano e lo è ancora tutt’oggi; però, le lunette affrescate del suo chiostro con immagini della vita del Profeta Elia hanno subito uno scempio nell’anno 1959: tutti gli affreschi sono stati picconati e cancellati.

[8] Numero aureo
Il numero aureo è un numero irrazionale. È la misura del rapporto tra due numeri: base ed altezza di un rettangolo ed anche tra diagonale e lato del pentagono regolare: il suo valore è uguale a 1,6180….. Questo numero definisce la proporzione esteticamente più bella. Fu introdotto dai pitagorici e apprezzato e utilizzato da Leonardo da Vinci, Keplero e dai più grandi matematici, architetti, ingegneri e pittori del passato.

[9] Variante
Il progetto di variante è stato trasmesso al Comune di Andria in data 2 agosto 2016. Il Consiglio Comunale lo ha approvato con Deliberazione n. 52 del 30-11 2016 in deroga al P.R.G. ed è stato rilasciato il Permesso di Costruire n. 38/A in data 06-12-2016.