[registrazione live del 25 dicembre 2018 in Cattedrale
all’organo Mascioni: M.Carretta; voci: R.Ardito e F.Scalera]
Ecco un altro delicato e pregevole brano musicale del sacerdote e musicista andriese Antonio De Fidio (1887-1955),
composto nel 1941, che qui è possibile ascoltare in una esecuzione live del 25 dicembre 2018
realizzata in Cattedrale per la ricorrente festività del Natale:
per l’occasione all’organo “Mascioni” siede Michele Carretta; cantano: Raffaella Ardito e Francesco Scalera.
(In questa esecuzione vengono cantate solo le prime due strofe della poesia di Enrico Panzacchi, sotto trascritta.)
Interessanti note sul De Fidio e questa composizione si stralciano dal testo sotto citato “La Divina Arte dei Suoni, Vita e opere di Mons. Antonio De Fidio” nel quale la narrazione è di Michele Carretta (organista, incaricato per la Musica Sacra della Diocesi di Andria e responsabile del Coro Diocesano), i commenti musicologici sono di Benedetta Lomuscio (membro dell’equipe di Musica Sacra dell’ULD e direttrice del coro della Diocesi di Andria), ambedue fondatori e direttori del coro polifonico “Vox et Anima”.
“ … il compito di chi mette il proprio talento musicale a servizio della liturgia, diventa una vera e propria missione, il cui scopo primario non è mai l'autocompiacimento e orgoglio superbo, ma sempre la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli.
È questo il filo rosso che tiene insieme le fatiche musicali di Mons. De Fidio; ogni sua composizione musicale, specie se legata alla liturgia, sembra essere stata pensata esclusivamente per accrescere la bellezza del culto ed aiutare i fedeli ad avvicinarsi alla preghiera della Chiesa.
In un'epoca in cui la Chiesa celebra in latino, egli compone numerosissimi canti in lingua italiana, i cui testi sono composti da diversi sacerdoti-poeti, vicini e lontani. …A dicembre [del 1941] compone altre due Pastorali:
“Bethlem” [in nota: Dedicato "A S. E. Mons. Alessandro Macchi, Vescovo di Como", già Vescovo di Andria dal 1922-1930.], su versi del gesuita P. Giovanni Oldrà,
e “Natale” [in nota: Dedicato "A S. E. Mons. Ferdinando Bernardi, Arcivescovo di Taranto", già Vescovo di Andria dal 1931 al 1935.], su versi di Enrico Panzacchi.”
[Antonio De Fidio - foto di Aurelio Malgherini]“Quest’ultima Pastorale [NATALE] consiste in una grande evocazione sonora della Notte Santa. Le strofe, cantate dal Solo con aria di mistero, si soffermano sull’atmosfera che vibra intorno alla nascita del Cristo: prima la notte e gli angeli che «scendono in candida legione»; poi la neve e i pastori che, «commossi in mezzo al gelo», si uniscono al canto celeste: «Pace, pace alle genti buone, pace, pace: è nato il Redentor». De Fidio ripete per ben quattro volte la parola «pace» fino a raggiungere la nota più alta del brano, sul Re del quarto rigo. È insieme un impegno e una speranza, che l'uomo deve accogliere e coltivare per cambiare le sorti del mondo.
Non si dimentichi che nel 1941 erano già passati tre anni dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Ed esattamente il 24 dicembre dello stesso anno, Pio XII pronuncia un lungo discorso, soffermandosi proprio sull’urgenza della pace: “Diffondono, sì, le campane il lieto messaggio del Natale, si illuminano chiese e oratori, le armonie religiose rallegrano gli spiriti, tutto è festa e ornamento nei sacri templi; ma la umanità non cessa dal dilaniarsi in una guerra sterminatrice. Nei sacri riti echeggia sulle labbra della Chiesa la mirabile antifona: «Rex pacificus magnificatus est, cuius vultum desiderat universa terra»; ma essa risuona in stridente contrasto con avvenimenti, che rombano per piani e per monti con fracasso pieno di spavento, devastano terre e case per estese regioni, e gettano milioni di uomini e le loro famiglie nell'infelicità, nella miseria e nella morte” [in nota: Radio-messaggio in occasione del Natale 1941, in www.vatican.org.]. Il riferimento papale alle “armonie religiose che rallegrano gli spiriti” sembra includere anche la pastorale di De Fidio… Anch’egli implora, con tutto il mondo, il dono della pace.”
[Testi tratti dal libro “La Divina Arte dei Suoni,
Vita e opere di Mons. Antonio De Fidio” di Michele Carretta e Benedetta Lomuscio, Di Bari lab, Andria, 2015, pp. 8-9; 56-57.
La partitura musicale è una fotografia di un originale fornitami gentilmente da Michele Carretta]
Si trascrive anche il testo della poesia “NATALE” di Enrico Panzacchi (1840-1904), per completezza d'informazione e soprattutto per poter meglio seguire il canto e godere della composizione di Antonio De Fidio.
[Natività nel "Credo illustrato" (inizio '900) - a S. Maria de' Miracoli, Andria]NATALE
Alta è la notte, scendono
in candida legione
dal firmamento gli angeli
recinti di splendor.
Pace alle genti buone:
è nato il Redentor.Fiocca la neve: déstansi
commossi in mezzo al gelo,
a la melòde angelica
rispondono i pastor:
Sia gloria a Dio nel cielo:
è nato il Redentor!Un tintinnio di giubilo
da mille torri suona:
s’allegrano le tenebre,
Spuntan dai greppi i fior;
Pace alla gente buona:
è nato il Redentor.Nell’umile presepio,
o Divo, invan Ti celi;
a offrirti i re già vengono
mirra, profumi ed òr.
Sia Gloria a Dio nei cieli;
è nato il Redentor.