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[manoscritto - foglio 43, recto]
[traslitterazione in caratteri stampati]
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conosce, e s'informa dello stato, e disposizioni delle chiese, e registrato il tutto,
lo conserva ne' suoi atti, che van custoditi presso la Vescovil Curia.
   Rimaneva a questo Vescovo dare la sua Relazione ad Sacra limina del=
lo stato della sua Diocesi, e questa la ritrovamo registrata negli atti
della sua curia non prima dell'anno 1646. In essa si rileva una parti=
cola, fra le altre cose che rappresenta, in cui dà saggio della cura delle
anime, e da chi vien esercitata. Ella è dessa: Animarum cura residet
proprie penes episcopum. Verum per quosdam Sacerdotes Cathedralis
et Collegiatæ S. Nicolai tot inter bonos ab episcopo selectos optime sēper,
et maxima cum Populi edificatione, et satisfactione administrata fuit:
Iidem Sacerdotes singulis diebus dominicis, atque festivis edocent
pueros rudimenta Fidei, et Vitam Christianam &. 1646. Il zelo di questo Pa=
store molto si distinse in mantenere la pace nel Clero, e l'osservanza di
quanto si ritrovava deciso, ed ordinato dalla S. Congreg.e, si che per al=
cuni anni non s'intese il menomo piatire fra le due Chiese, e voltò il
suo pensiero a ristaurare, e ridurre in forma piu propria, e convenevo=
le la Chiesa Cattedrale, la quale era d'una costrzz.e antica, gottica, e di=
sgustevole. Egli colla sua cura la ridusse, per quanto si potè, al gusto in
cui ora si trova, dandole altra prospettiva. Egli fabricò li sedili del coro
che ora si vedono, e si mantengono, ed ornò le sue pareti di pitture, che
anno durate sino a nostri tempi; e compì tutte quest'opre nel 1650. Segui=
tandosi pertanto nella Chiesa di S. Nicola l'esercizio della predica quaresimale
con frutto, e sodisfazione del Publico, e per la quale l'Università d'Andria per
commun conseglio si obbligò di corrispondere annui ducati trenta in li=
mosina al Predicatore di essa. Nell'anno 1651, col consenso del Sig.r Duca
D. Carlo, li Governanti di essa Città raunato un congresso nel solito luogo,
e proposte alcune risoluzioni per gl'interessi dell'Universita, in fine si rap=
presenta a tutto il congresso la seguente proposta. Die 16 mensis mar 1651
Andriæ, congregatis & e finalm.e propone alle SS.e Vost.e et con volontà dell'
eccell.o Sig.r Duca Padrone circa l'elemosina, che si dà al Prē Predicatore
della Cattedrale nella Quaresima, che sta bene dichiarare, come l'elemo=
sina da darsi al d° Prē Pred.e è ducati settanta, e non altro, accioche non
resti defraudato il P.e Predicatore della Colleg.a di S. Nicola ancora, che è
solita darsi al medesimo docati trenta, perche da tutte due dette chiese
si porta la cura dell'anime, ed è servita questa Città nell'amministra=
zione de' sagramenti. Tanto piu, che così fu dichiarato, e concluso per con=
siglio generale sotto li 29 aple 1604. Che però le SS. V.e deliberano quello
le pare. == Et intesa detta Proposta è stato unanimo concluso, che al Prē
Pred.e della Cattedrale non se le diano piu di ducati settanta, essendo que=
sta la limosina solita, e così osservatosi per molti, e molti anni; et al P.e
Predicat.e di S. Nicola se li diano ogn'anno ducati trenta; tanto piu, che
così si è concluso per conseglio generale, in virtu della prenominata conclu=
sione: e così s'abbia da osservare in futurum: et ita conclusu.m ut sup.a, et in
fidem: N.s Carolus Palombella ____tarius. a. Una tal limosina, che esattam.e
era corrisposta dall'Università al Colleg.o non riputandosi sufficiente all'
onesto onorario d'un degno Predicatore, fu accresciuta dalla pietà de'
Confratelli














































a. In lib.o
collection
fog. 146