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[manoscritto - foglio 56, verso]
[traslitterazione in caratteri stampati]





























 // [testo a lato
praticamente
illeggibile]
Vescovo sul principio del mese di Luglio del medes.o anno 1743, accolto
publico sontuoso apparato nel suo ingresso. Dato principio al governo del=
la sua chiesa, l'occorse proseguire la causa dell'omicida Sacerdote, che la ti=
rò sino alla definitiva sentenza, condannandolo ad un decennio di
Galera, a tenor di quanto piu innanzi riferimmo. Avvenne frà tanto, che
nel mese di magio 23 del d.o dell'anno 1744 un certo Carlo Paduanelli sorpre=
so da letale languore, fu necessitato munirsi del sagramēto dell'estrema
unzione, e chiamato con sollecitudine a tal'uffizio il sagrista del Collegg.o
di S. Nicola, questi, giunto a tempo, ne lo amministrò con ogni commodo, tal=
che, avanzandoli tempo, richiese l'infermo, ch'era in retta ragione,e senzo,
dell'elezione di sua sepoltura, giusta il costume. Dall'Infermo con chiara e
distinta voce fu risposto di volersi seppellire in S. Nicola. Tanto bastò per va=
lidare la sua tumulaz.e in d.a Chiesa. Scorsi per tanto pochi altri minuti di tē=
po
, e caduto in nuovo deliquio, mancò di vita. Dovendosi dar sepoltura eccle=
siastica al di lui cadavere, per ogni canonica ragione, tumular si doveva in
Chiesa di S. Nicola, in vigore della libera elezione fatta dal Defunto, e dell'at=
testato del Sagrista di S. Nicola, in man di cui tal'elezione venne data, come
Paroco; ma dagli eredi del pred.o Defunto si pretendeva, che seppellir si do=
vesse nella Chiesa della SS.a Annunziata, adducēdo, che tall'ultima elezione
non erasi fatta dall'Infermo con serenità, o libertà di mente, conciosiache,
nell'amministrazion del SS.o Viatico, che fatta li venne pochi giorni prima,
egli destinato aveva seppellirsi nella pred.a Chiesa dell'Annunziata. Dal Col=
leggio di S. Nicola non si ammettè, ne poteva ammettersi una tal di loro ra=
gione, e pretenzione, senza che restasse lesa la fede del Paroco, quindi facendo
ricorso alla Vescovil Curia, cercò d'esser mantenuto ne' suoi diritti. Da questa am=
chiama in //
messa la giusta petizione, acciocche il cadavere non rimanesse insepolto, proce=
dè ad un decreto provisionale, con cui dissisi: Che sin a tanto che venisse a
chiara luce la verità del fatto, depositar si dovesse il cadavere in un sepol=
cro di quei, che esistevano nella chiesa di S. Maria Mater Gratiæ, dandolo per
consignato al Sacerdote D. Pietro Scarcelli, amministratore di quella chiesa,
poterlo restituire a quel capitolo, cui de Jure spettar dovesse, dopo la dif=
finitiva sentenza. ad. 24 di magg.o 1744. e così fù eseguito.
  Si dà principio alla causa, s'impingue il Processo, e dopo un'anno di contro=
versia, si ammoniscono le parti, e si procede alla diffinitiva sentenza: in
simil forma: Decernimus, sententiamus, constare de noviss.a electione sepul=
turæ per quãdam Carolum Paduanelli emissa in Colleg.a Ecclesia S. Nicolai, ibiq.
proinde huius cadaver, iam per modum provisionis repositum in Ecclesia S. Ma=
riæ Matris Gratiæ usque de die 24 mensis maii anni proxime elapsi 1744, ap=
ponendum esse, et tumulandum: et pro huiusmodi effectu &. Ego V.I.D. Domini=
cus Saverius Catinali[?] ProVic.us Genel.s ita pronunciavi &. Lecta, lata, et promul=
gata fuit præscripta difinitiva sententia &. hac die sexta mensis maj 1745 &.
Niente paghi li Preti dell'Annunziata della decisione gia emanata, si richiamano
appello alla Metropolitana, dove gia introdotta la causa, dopo il corso di ben die=
ci mesi, ponderate le raggioni d'ambe due le parti, si viene alla diffinitiva sentenza
e si pronuncia da quella Curia. Bene iudicatum per Episcopalem Curiam Andriæ,
et male appellatum per Rdũ Capitulum SS.æ Annuntiationis: et proinde senten=
tiamus per prælatam Curiam emanatam approbamus &, ac executioni mad___
fore