Il mio ALUNNO

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Il mio ALUNNO

Asfodelus Macrocarpa
Quando ai primi di maggio
contemplo lo stelo di un bianco asfodelo
raggiato di rosa
nei petali espansi a un sorriso
mi figuro di getto, a pennello,
il mio alunno,
con tratti leggeri e colori a pastello
ove l'anima emerge sincera
da nitida imago,
qual riflessa in limpido guado,
diafani i gesti e schietto lo sguardo.
Quando irrefrenabile giunge
il brusio vivace e i versi acuti
del suo primo e imperante sentire,
del mio alunno io colgo
il flusso di stravaganti pensieri arguti
che rincorrono gli intrecci
di percezioni unisone e diverse;
con candidi quesiti blandisce la mia mente
in quel dialettico frangente
e m'induce all'abbrivio
di una risposta chiara, soddisfacente.
Quando scruta nei miei atoni occhi
i tratti immiti di questo rude viso,
l'alunno mio, ansioso, ricerca
le rughe ribelli al burbero tono
che svelino del cuore il sorriso;
allor si spiana ogni grinza alle ciglia
in me svanisce ogni ira o cipiglio
abbozzano le mie labbra un assenso,
d'intesa sottesa speranza ed indice,
della sua gioia e vita complice.
... e nel giugno del duemilasette
l'alunno mio lascio, ormai alunno d'altri,
poi che il capo brizzolato m'allontana
il suo brio, le barbaglianti pupille,
le tenui carezze del suo idillico guardo;
m'attrista l'evento temuto e giunto, alfine.
Ma così è (pensarci opprime!) e così sia.

Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt