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Storia della Città di Andria ...

di Riccardo D'Urso (1800 - 1845), Tipografia Varana, Napoli, 1842, pagg. 134-135

Libro SETTIMO

Capitolo II.

Re di Napoli Sua Maestà Cattolica Filippo II.
Andria sotto la Duchessa D. Adriana Carafa vedova di D. Antonio, e madre di Fabrizio II.
Fabbricazione del Convento, ed introducimento de’ Padri Cappuccini.
Al Vescovo D. Gian Francesco de Flisco
succede il Nipote D. Luca de Flisco anche dei Conti di Lavagna nel Genovesato.

Anno 1564.

Vincenzo Carafa secondogenito del Duca Fabrizio I., a cui va dovuta la introdutione de’ Cappuccini in Andria occupa un nome nell’Istorie del Regno pe’ grandi vantaggi procacciati alla Cristiana Religione dalle sconfitte da lui date alle schiere Ottomane. Essendo quà pervenuta la notizia, essere l’Isola di Malta assediata da’ Turchi, e che molti personaggi Cristiani correvano in sua difesa; egli come appartenente a quello Istituto, qui eleggendo per compagni quattro giovani delle primarie famiglie Andriesi anche Cavalieri di Malta, cioè i Signori Giammarco Quarti, Cesare Marulli, Federico Leopardi, e Marino Filangieri, corse con essi alla sorte delle armi. Avendo assoldate nel Regno a proprie spese molti uomini armati; così al pari di altri Principi venne a giornata col nemico. Si distinse tanto il suo valore in quell’attacco, essendo stati già disfatti i Turchi, che venne decorato della Gran Croce; indi assunto al gran Priorato dell’Ungheria; e finalmente dichiarato Capitano generale delle Galere di quella Religione. Gli Andriesi del suo seguito, che avevano fatto da capi alle sue legioni, vollero ritirarsene; ed il Re Filippo prendendo in considerazione i servigii prestati, donò loro alcuni poderi ne’ tenimenti di Andria [1].
Ma il gran Priore Vincenzo volle percorrere lo stadio delle sue glorie. Egli braveggiò ancora nella battaglia navale data a Lepanto in unione dell’Ammiraglio Doria, facendo da Generalissimo il fratello del Re Filippo D. Giovanni d’Austria, correndo il dì sette Ottobre del 1571. Ma nell’istesso anno essendo venuto in Napoli, e decorato del titolo di Consigliere di Stato, e di Maestro Generale di Campo delle Truppe Italiane; mentre si avviava pel Piemonte, aggredito da una pericolosa malattia fu costretto a deporne il pensiero. Indi fu consigliato dai Medici a ritirarsi in Andria per respirare quest’aria salubre; ed in effetti in breve tempo risanò. Or siccome egli viveva molto devoto al Patriarca S. Francesco, spesso da lui invocato nella malattia; così ne’ principii di quest’anno 1573. fece gittare le fondamenta di questo Convento. La celerità con cui fu fabbricato recò meraviglia alla Provincia. Nello spazio di due in tre mesi fu interamente terminato; poichè affiancato egli dalla cognata vedova del Duca Antonio suo fratello, vi apprestò vetture, materiali , braccia, e quanto occorse, dalla Casa. Ecco perciò trovasi sulla porta della Chiesa quella impresa dei Carafa, e leggesi = Vicentius Carafa Magnus Hungariæ Prior. Anno Dom. 1573.
Questo Convento inoltre ebbe rinomanza fin dalle prime e per lo studio della Scolastica Teologia; ed anche per l’officina, e per l’artifizio delle lane somministrate agli usi di tutti i convittori della Provincia. Avvi finalmente di rimarchevole in questo istesso anno il testamento dell’Andriese Francesco Remontizzi, rogato dal Magnifico Notajo Nicolangelo Facinio, col quale istituì eredi di tutti i suoi beni l’Arciconfraternita dei Bianchi sotto il titolo di Gesù in Porta Santa, ed il Monte della Pietà.
NOTE    (Nell'originale la numerazione è di pagina e non progressiva dell'intero argomento)
[1] Di questi Poderi un solo continua a stare sotto il dominio della stessa Famiglia, ed è la Masseria del Duca di Belgioso, o sia Quarti, chiamandosi ancora Territorio del Cavaliere Marco Quarti. Conservasi però in questo Archivio Ducale una copia della reale Munificenza a pro di queste quattro famiglie Andriesi.