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Storia della Città di Andria ...

di Riccardo D'Urso (1800 - 1845), Tipografia Varana, Napoli, 1842, pagg. 201-203

Libro OTTAVO

Capitolo VIII. ED ULTIMO

Cenno-Politico-Civile-Ecclesiastico.
Anno 1841.

La presente popolazione di Andria scende ad un di presso a venticinque mila Cittadini. Fra questi si distingue in modo eminente un’estesissimo numero di saggi e dotti Professori in ogni genere di scienza. Le famiglie facoltose s’impegnano a gara educare i loro figli e nella Capitale, e ne’ Licei, ed in questo Seminario. Fiorisce perciò il ceto de’ secolari per le scienze e per le lettere. Il Clero non ha bisogno di comento. In tutt’ i tempi ha fatto pompa di letterati insigni, e rinomati in ogni genere di scienze. Dico solo che pei vantaggi spirituali amplissimo è il numero de’ sacri operai; poiché, come si è rilevato, qui ci sono tre distinti Capitoli; cioè la Cattedrale e due Collegii.
La Cattedrale va fregiata del numero di sessanta Canonici, tra’ quali si contengono cinque Dignità, cioè l’Arcidiacono, l’Arciprete, il Cantore, Primicerio, e Priore, e due Canonicati con prebenda occupati dal Teologo, e dal Penitenziere. Il primo Canonicato, che ai addice al Decano, viene posseduto dal Vescovo, assumendone il titolo Reale. A suo ornamento evvi il numero di quattordici Mansionarii, i quali godono della semplice insegna di Mozzetta senza emolumento alcuno. Ma se la natura di questa Chiesa è numerata intorno ai Canonicati, mentre debbono essere sessanta col Vescovo, e non più; è innumerata poi in riguardo alle semplici partecipazioni della Messa: in modo che può dilatarsi il numero de’ semplici Sacerdoti Andriesi ad arbitrio del Vescovo in virtù delle Ordinazioni, e del Capitolo pel dritto di accettazione: riscuotendosi da questi la sola partecipazione della Messa, e non della Massa: essendo cose divise. I Canonicati semplici e Dignitarii si provvedono a tenore dell’ultimo Concordato; cioè coi sei mesi di Roma, e coi sei dell’Ordinario; ad eccezione del solo Arcidiaconato, ch'è di dritto esclusivo di Roma.
Il Collegio di S. Nicola contiene il numero di venticinque Canonici, in essi comprese tre Dignità; cioè il Prevosto, Cantore, e Primicerio. Va decorato ancora da un corpo di Mansionarii sino al numero di dieci. È numerato del pari intorno alle insegne Canonicali, ed innumerato in riguardo alle semplici partecipazioni. I Canonicati sono provveduti secondo la Bolla Impensa [1], essendo Chiesa minore.
Il Collegio della Santissima Nunziata conta sedici Canonicati, considerandosi tra questi una sola Dignità col titolo di Priore. Avvi altresì un numero di Mansionarii sino ad otto. In tutto il resto non differisce dall’altro Collegio, tranne la cura delle anime, di cui va priva.
In rapporto alle loro rendite rispettive, non può assegnarsi un calcolo definitivo; mentre l’introito dipende dalle alternative de’ prezzi su’ fitti dei fondi rustici ed urbani. Puossi però francamente asserire, che tutti riportano dalle loro distinte Chiese quanto basta per la comodità, e decenza dello stato.
Di sette Religiose Comunità, come per lo innanzi ho dimostrato, n’esistono al presente solo tre, le quali vivono sulla pietà de’ Fedeli; e sono i Minori Osservanti, i Cappuccini, ed Agostiniani calzati di fresco entrati nella casa de’ Benedettini. Le altre, che sarebbero dei Francescani, dei Domenicani, dei Carmeliti, de’ Benedettini, rimangono qui ancora soppresse. Giova sperare il loro risorgimento!
Vi sono quattordici Confraternità laicali, le quali praticano i loro esercizii di pietà sotto la direzione di un Rettore Ecclesiastico, approvato dall’Ordinario. Fra queste si distinguono due, alle quali appartengono i nobili, e notabili della Città; e sono l’Arciconfraternita de’ Bianchi di PortaSanta, di antichissima data, e l’altra da poco introdotta sotto il titolo della Santissima Vergine Addolorata [2]. Di tutte queste però la prima per origine è quella del Santissimo Sagramento, sistente nella Cattedrale; come rilevasi dalla relaziona di Monsignor Dondei, che conservasi nell’archivio Episcopale.

FINE.

NOTE    (Nell'originale la numerazione è di pagina e non progressiva dell'intero argomento)
[1] Questo Breve Pontificio porta la data de’ 13. Agosto 1819. ed il Real Decreto che ne prescrive l’osservanza nel Regno segua la data de’ 7. Settembre dell’istesso anno.
[2] Quest’altra nobile Confraternita fu qui aperta dietro le sovrane approvazioni nel primo anno del governo del prelodato Monsignor Vescovo D. Giuseppe Cosenza, ossia nel 1832 nella Chiesa di Mater Gratiæ. Ma poi crescendo vie maggiormente il numero de’ Fratelli, ed abbisognandovi una più decente Sagrestia, com’ anco un Tempio più ampio, atteso il concorso de’ devoti nelle solennità delle sagre funzioni; così nel 1834. ne fu ad essa legalmente concesso il passaggio alla Chiesa de’ Francescani Conventuali. Ora questo sagro Tempio di elegante struttura, sebbene sprovvisto affatto di fondi per la sua semplice manutenzione; tuttavolta dalle larghe e spontanee obblazioni di questi facoltosi, e zelanti figli della pia Madre de’ Dolori, è risorto con maggior pompa all’antico suo lustro. Essi tuttodì s’impegnano con cristiana pietà a quivi promuovere semprepiù gli spirituali vantaggi con notabilissimo accaloramento e profitto de’ fedeli.