2ª cappella a sinistra

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2^ cappella a sinistra, del Carmelo
[elaborazione elettr. su foto di. M. Monterisi - 2010-2011]

capitello-mensola che reggeva sulla sinistra il quadro della Madonna del Carmine o del suffragio

La cappella prima dedicata a S. Sebastiano
poi al Carmelo ed infine agli Agonizzanti

La seconda cappella di sinistra attualmente è solo un ambiente di passaggio per l'accesso al Cappellone del SS. Sacramento, costruito a metà Seicento da Monsignor Alessandro Egizio nel giardino del Palazzo vescovile.
Prima questo ambiente era una cappella dedicata a San Sebastiano e, successivamente, alla Vergine del Carmelo, indi agli Agonizzanti con il suddetto Cappellone in cui immette.
Essa non ha, come le altre, la finestra tonda perché eliminata nella costruzione del retrostante oratorio.

Racconta l'Agresti nel 1911:

"La seconda Cappella della medesima navata a sinistra, anticamente era dedicata alla Vergine del Carmelo. Il Vescovo Egitti (o secondo altri Egizio), nel 1663, fece distruggere quella Cappella, per aprire la comunicazione col grande Oratorio, costruito sull'area del giardino vescovile, dal medesimo Vescovo concesso a favore della congregazione degli Agonizzanti, istituita nel 1590 dal Vescovo Resta.
Quindi, attualmente, questa antica Cappella, non è più adibita al culto, ma serve di passaggio, per accedere all'Oratorio. Due ampie tele, chiuse in grandi cornici dorate, restano neglette nel vano di questa antica Cappella, che, abusivamente, serve, al presente, anche a deposito di sedie!. Una di queste tele rappresenta l'Immacolata Vergine, S. Gennaro e S. Riccardo. L'altra rappresenta la Vergine del Carmelo, fiancheggiata da S. Sebastiano e da Santo Stefano martire.
"

[tratto da "Il Duomo di Andria", in "Il Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi", di Michele Agresti, tip. F. Rossignoli, Andria, 1912, vol.II, pagg. 15-16].


Madonna del Carmelo Immacolata
[elaborazione elettr. su foto di. S. Di Tommaso - 2010]

Oggi le due tele [foto a destra] si trovano nel presbiterio della Cattedrale, l'Immacolata a destra, la Madonna del Carmine a sinistra.

Sul pilastro sinistro entrando nella cappella è posta dal 1938 una delle due acquasantiere provenienti dalla demolita Chiesa della Trinità del Monastero delle Benedettine, che fino ai primi del 1939 sorgeva in largo Duomo; l'acquasantiera gemella è anch'essa posta in Cattedrale, sul lato sinistro del presbiterio.

Della fine del secolo XII è la mensola che sulla parete sinistra reggeva il quadro della Madonna del Carmine.

Di un altro capitello a stampella ci è pervenuta solo la parte frontale, decorata da un tralcio di foglie lanceolate con i contorni taglienti

[tratto da "La Cattedrale di Andria", Filomena Lorizzo, tip. S.Paolo, Andria, 2000, pag. 79]

Sulla parete di fondo di questa cappella, sulla porta di accesso all'Oratorio, oggi (2013) si vede affissa una gran tela della Madonna del Carmelo, detta anche "del suffragio", proveniente dalla chiesa di San Sebastiano. Così la descrive il Borsella:

"Sul coro di noce messo dietro l’altare [maggiore] è appeso un grande quadro della Vergine del carmine che sostiene il parto delle sue viscere e ai di Lei santi piedi S. Riccardo e S. Sebastiano. Nel mezzo della gran cornice rabescata a rosoni in oro sono figurati i quadretti da una parte S. Antonio, e S Domenico dall’altra."

[tratto da "Chiesa di San Sebastiano o della morte" in "Andria sacra", di Giacinto Borsella, tip. F. Rossignoli, Andria, 1918, pagg. 247-256].

tela della Madonna del Carmelo, proveniente dalla chiesa di S. Sebastiano
[elaborazione elettr. su foto di. S. Di Tommaso - 2017]

Il quadro col tempo ha perduto l'elaborata cornice originaria descritta dal Borsella; sul nastro dipinto nell'angolo sinistro appare lo stemma della Città e la seguente scritta: "TEMPORE SINDICATVM MAGN.Ũ [stemma] IOAN.IS DOM.CI VITALIANI A.D. 1601"
Probabilmente committente del quadro è l'Università di Andria, allora retta dal Sindaco Gian Domenico Vitaliani.

Le figure di S. Riccardo e di San Sebastiano sono inserite sotto la Vergine del Suffragio, in quanto invocati come protettori negli eventi funesti.
Nella terribile peste del 1503 fu invocato San Riccardo e in quell'occasione l'Università fece voto di ricostruire il suo Cappellonne e adempiere a diverse altre opere devozionali.
L'altra funesta peste del 1528 vide la sua fine il 20 gennaio dell'anno successivo, nel giorno della festa di S. Sebastiano, devotamente implorato e pregato nella chiesa omonima.
San Riccardo è raffigurato nel simbolico gesto della "dedicatio urbis", nell'atto cioè di offrire alla protezione della Vergine la sua Città, qual Patrono della medesima e di coloro tra gli abitanti deceduti in attesa di redenzione, indicati protendendo la mano destra. Stessa funzione svolge sulla sinistra S. Sebastiano.

San Sebastiano nel 1657 fu proclamato con-protettore della Città in occasione della sua miracolosa intercessione nella liberazione dalla peste imperversata dall'estate del 1656 ed anche allora terminata il 19 gennaio di quell'anno. Con lui nel dipinto è San Riccardo, in basso le anime purganti, su tutti domina la Vergine del Carmelo.

Tela della Madonna del suffragio, particolare di Andria 1601
[Tela della Madonna del suffragio, particolare di Andria nel 1601 - foto M.Monterisi]