Andria e gli Svevi, di E. de Pasquali

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(stralcio da ...)

“L’IDEA” del 31 agosto 1941”

testata del giornale
di Emilio de Pasquali (____-____)

Andria e gli Svevi

Cacciati i Normanni, la contea di Andria passò a far parte dei beni della Corona Sveva, i cui membri per cattivarsi la simpatia del nuovo popolo, costituito dai regni di Puglia e di Sicilia, presero ad amare molte città col concedere privilegi amplissimi ed erigendo nuovi templi in onore di Dio e dei Patroni delle città del nuovo regno apulo-siciliano.
La figura che maggiormente risplende fra i Principi di Casa Hoenstahufen è stata e sarà sempre Federico II, insigne reggitore di popoli, Imperatore di Germania, Re di Puglia e di Sicilia.
Di origine sveva sono i suoi augusti genitori, Federico però nacque in Italia, a Jesi nelle Marche nel 1194. Venne educato alla Corte dei Trinci di Foligno, verso la quale nutrì sempre un perenne affetto: «quod in Fulgineo fulgere pueritia nostra cepit» (lettera scritta ai Folignati nel febbraio del 1240). I Trinci, potenti e fastosi, educarono molto l’augusto fanciullo, nelle cui vene sebbene scorreva sangue teutonico, il suo animo fu sempre italiano, la sua mente italiana, le sue grandi idee si associarono molto a quelle dei Cesari di Roma.
Lo Svevo, tante volte scomunicato da Roma, amò grandemente la Puglia ed in modo speciale Andria. In Andria gli nacque il primogenito ed erede al Trono, Corrado IV di Svevia. Riccardo di S. Germano ci riferisce il lieto evento con le seguenti parole:
«L’Imperatrice (Jolanda di Brienne) in Andria partorì un figlio di nome Corrado, ed ella non molto tempo dopo, come a Dio piacque, anche ivi morì» (forse il 4 aprile del 1228)...
Informato dell’augusto evento e nel medesimo tempo della ferale notizia, Federico, che si trovava in quel tempo a Barletta a presiedere uno straordinario parlamento per discutere circa la Crociata che stava per portare a termine, convocò tutti i nobili e l’alto Clero dei due regni nel Castello di Andria, (oggi l’attuale palazzo ducale, e non il Castel del Monte, come dice il Gregorovius, poiché il famoso Castello non era ancora costruito) e diede istruzioni per celebrare solennemente i funerali della sua amatissima Jolanda, ordinando che i resti mortali dell’Imperatrice venissero tumulati nel Duomo Andriese. Così si legge nei Regesta Regni Siciliae del 1230 circa.
 

Fedeltà di Andria verso lo Svevo

Mentre Federico trovavasi in Terra Santa a combattere gl’infedeli, Gregorio IX aizzò tutte le città dell’impero contro l’Imperatore dicendo che Federico era partito per la Crociata senza il suo beneplacito; perciò era stato costretto a scomunicarlo. Non pago di questa ribellione, il Pontefice scrisse ai Re cattolici di Gerusalemme ordinando che non accostassero Federico perché era scomunicato.
Purtroppo, tutto questo non valse a nulla poichè lo Svevo, riuscito a sconfiggere i maomettani, si incoronò, sul Santo Sepolcro Re di Gerusalemme.
Mentre tutte le città dell’impero si erano ribellate a Federico, solo Andria, rimase fedele al suo Imperatore; e questa sua fedeltà viene dimostrata dal messaggio che la città gli inviò per mezzo di una commissione speciale, composta dai più nobili signori di quel tempo.
Ecco il messaggio di Andria, letto a Federico:
« Rex Felix Federice Veni Dux Noster Amatus
Est Tuus Adventus Nobis Super omnia Gratus
Obsides Quinque Tene Nostri Signamine Amoris
Esse Tecum Volumus Omnibus Diebus Et Horis....»
Federico, commosso per tale incondizionata fedeltà, rispose alla missione andriese nei seguenti termini:
«Andria, Felix Nostris Affixa Medullis
Adsit Quod Fridericus Sit Tui Muneris Iners
Andria Vale Felix Omnisque Gravaminis Expers»

Il felix cangiato in fidelis, leggesi oggi, dal 1230, sulla porta di S. Andrea o di Federico II.
Per cattivarsi sempre più l’amore degli andriesi lo Svevo ordinò ai maggiori architetti del suo tempo di innalzare, nel territorio di Andria, il famoso Castel del Monte, la cui erezione data dal 1240.
Come monumenti di pietà religiosa degli svevi si hanno in Andria due Chiese: la prima dedicata al Serafico di Assisi, di cui fu fervente ammiratore Federico; la seconda detta di Porta Santa, dovuta alla munificenza di Corrado IV e di Manfredi, i cui medaglioni si ammirano ai lati della porta d’ingresso. Si chiama Porta Santa, perché da quella porta pare siano entrati i primi evangelizzatori di Andria, S. Pietro Apostolo e San Riccardo, nel 492.
 

Isabella d'Inghilterra sepolta nel Duomo di Andria

Quello che c’interessa maggiormente di questa memoria sveva è che in quest’anno ricorre il VII centenario della morte e della tumulazione, nel Duomo di Andria, delle spoglie di Isabella d’Inghilterra, 3a moglie di Federico II, avvenuta in Andria nel dicembre del 1241.
Federico, rimasto vedovo di Jolanda, sposò in terze nozze la bionda e graziosa Isabella, sorella di Enrico III d’Inghilterra. Le nozze furono celebrate con solenne sfarzo in Worms, il 13 agosto 1235.
Da Isabella Federico ebbe due figli: Arrigo e Costanza.
Purtroppo anche questa Imperatrice fu colpita dal fato crudele quando nel dicembre del 1241, sorpresa dalle doglie del parto, in breve tempo seguì l’infelice sorte di Iolanda.
Riccardo di S. Germano annota nella sua Cronaca l’avvenimento con queste testuali parole:
«Nel mese di dicembre l’imperatrice Isabella perì in Foggia, e fu sepolta in Andria.»
Il Muratori ed altri insigni storici riportano ciò che disse il di S. Germano.
Tutte le città del regno di Puglia chiesero a Federico l’onore di dare sepoltura all’augusta defunta. Ma Federico ordinò che le spoglie di Isabella venissero custodite presso quelle di Iolanda.
La salma di Isabella d’Inghilterra riposa oggi nel Duomo di Andria; il suo sepolcro odierno non è quello che fece innalzare Federico, ma solo una nuda pietra ricopre la tomba imperiale. Così pure è quella di Jolanda di Brienne.
A destra entrando nella Cripta del Duomo Riccardiano e sovrastante la tomba della seconda moglie di Federico è incastonata nel muro dell’antico tempio cristiano di Andria (sec. VI) la seguente iscrizione, dovuta alla penna del Comm. Avv. Pasquale Cafaro, già 1° Podestà di Andria:
 
Le Spoglie Mortali
Di Jolanda di Brienne   + MCCXXVIII
E di Isabella d’Inghilterra   + MCCXLI
Che l’Augusto Consorte Federico II
Re di Puglia e di Sicilia
Volle Sepolte Accanto Nella Città Fedele
L’Antica Tradizione
Qui amorevolmente Custodisce
Con questa breve memoria di storia sveva ho voluto ricordare un centenario dell’epoca imperiale di Andria ai miei concittadini, gelosi delle patrie memorie e fedeli custodi delle più care tradizioni.
Rendiamo omaggio ancora una volta al genio di Federico II, che tanto amò e predilesse la nostra amata città, la quale fra i tanti attributi, se ne fregia orgogliosamente di quello di Città del Purpureo Vessillo.
Spoleto, agosto 1941 - XIX.
Emilio de Pasquali
[articolo pubblicato sul giornale di Andria “L’IDEA” il 31 agosto 1941]