Visite Pastorali a San Simeone

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Visite Pastorali
dei vescovi: Triveri nel 1694, Ariano nel 1697, Adinolfi nel 1711, Torti nel 1719 [1]
alla chiesetta di San Simeone

(stralci)

Visita di mons. Francesco Antonio Triveri del 4 dicembre 1694

[trascrizione del testo originale in latino] [2] [traduzione]

Eccl.a Simeonis.

Eadem die [4 Xmbris 1694] Ill.mus visitationem prosequens visitavit eccl.[esi]ã S. Simeonis positam in loco la Chiancata.
Eccl.[esi]a est solis tabulis coperta. Pro tabula altaris adest quaedam pictura in pariete, quae pro antiquitate vix dignoscitur quae imagines sint ibi depictae.
Parietes vel humiditate, vel vetustate quasi ad nigredinem vergunt.
Decretũ fuit.
Quod pictura altaris omninò removetur, … fiat saltem Altare, et parietes reparatis tegulis qnũs opus sit dealbentur.
Est in ea fundatum Beneficium quod possidetur a D. Carlo Ant. Tesse Cantore.

Chiesa di [S.] Simeone

Nello stesso giorno, [4 dicembre 1694], l’Ill.mo [mons. Triveri] proseguendo le visite visitò la chiesa di S. Simeone, che si trova nel quartiere detto “la Chiancata”.
La chiesa è coperta soltanto da un tetto di assi di legno. Come dossale l’altare ha un certo dipinto sulla parete, che per l’antichità appena si discerne quali immagini siano ivi dipinte. Le pareti, sia per l’umidità che per l’antichità, sono diventate quasi nere.
Fu stabilito
che il dipinto sull’altare fosse totalmente rimosso, …, e le pareti dopo aver riparato il tetto fossero imbiancate.
Nella chiesa è fondato un Beneficio, che detiene Don Carlo Antonio Tesse Cantore.

stralcio testo di mons. Triveri del 1694


Visita di mons. Andrea Ariano del 15 settembre 1697

[trascrizione del testo originale in latino] [traduzione]
[Die decima quinta Mensis Septembris 1697]
Visitavit ecclesiam S. Simeonis cuius Beneficiatus est Revd. D. Carolus Antonius Tesse Cant.[or] Cath.[edra]lis, mandavit parietes dealbari, suppedaneum refici, provideri de baldachino, ianuam aptari, iconem in inferiori refici, dum quo ad reliqua est decenter ornatam.
In ea adest onus unius missae in qualibet die Dominica.
[Il 15 settembre 1697 mons. Ariano] visitò la chiesa di S. Simeone, della quale è Beneficiario il Rev.do D. Carlo Antonio Tesse Cantore della Cattedrale;
ordinò che fossero imbiancate le pareti, restaurato il predellino, procurato il baldacchino, aggiustata la porta, rifatto il dipinto nella parte inferiore; in quanto alle altre suppellettili [ la chiesa] è sufficientemente ornata. In essa esiste l’obbligo di una messa in una qualsiasi domenica.

stralcio testo di mons. Ariano del 1697


Visita di mons. Nicola Adinolfi del 22 ottobre 1711

[trascrizione del testo originale in latino] [traduzione]

Visitatio Cappellæ sivè Ecclesiæ S. Simeonis

[Die 22 8bris 1711]
In Eccl.[esi]a p[redic].ta erectum Beneficium S. Simeonis p. ad.[ministratio]ne R. D. Carolum Antonium Tesse Cantorem Cath.lis possessum reperit.ur; cuius expensis manutenet.ur;
facta itaque visit.[atio]ne Ill.mus D.nus [mons. Adinolfi] demandavit:
Tectum et pavimentum reparari, partem parietis dexteram obd_i et dealbari, lavacrum reaptari, portam novam integram fieri, et Altare ipsum dè … tobalea superiori et duabus mappis inferioribus provideri.

D.S. Jo: Maria Marchio A_

Visita della Cappella o Chiesa di San Simeone

[22 ottobre 1711]
Nella Chiesa predetta si trova costituito un Beneficio di San Simeone amministrato dal Rev. Don Carlo Antonio Tesse Cantore della Cattedrale, a spese del quale [la chiesa] è retta.
Adempiuta la visita l’Ill.mo Signore ordinò:
Riparare il tetto ed il pavimento, ristrutturare e imbiancare la parte destra della parete, aggiustare il sacrario, fare una nuova porta, e provvedere lo stesso altare di una nuova tovaglia superiore e delle due tovagliette sottostanti [fin dal 1506 c’era l’obbligo per gli altari che fossero coperti da tre tovaglie di lino o canapa].

Don Giovanni Maria Marchio Arcidiacono


stralcio testo di mons. Adinolfi del 1711


Visita di mons. Gian Paolo Torti del 23 maggio 1719

[testo originale in italiano]

S. Simeone

[a 23. Maggio 1719]
L’ancerata sopra la sagra farsi la predella nuova.
S’accomodi il Paliotto candelieri e fiori; che si accomodi il Quadro; ed il Lavabo, e l’inprincipio [3], il Baldacchino sopra l’altare.
Intonacarsi tutta la Chiesa e risarcirsi il Pavimento.
Serrarsi l’occhio della facciata e farsi un finestrone sopra la porta della Chiesa; risarcirsi il tetto. Proseguirsi con tavole la parte anteriore del tetto vicino la porta.
E questo frà lo termine di due mesi aliter resta sospesa.
E che si faccia la porta sx nuova e l’acquasantiera nuova.

stralcio testo di mons. Torti del 1719


NOTE

[1] Queste Visite Pastorali sono state lette e trascritte, dall'originale"Acta Sanctae Visitationis Episcoporum Andriensium" (ASVEA), presso la Biblioteca Diocesana "S. Tommaso d'Aquino" di Andria.

[2] Le parentesi quadre indicano lettere non presenti per abbreviazione.
I puntini di sospensione (…) o ___ indicano lettere, parole o gruppi di parole di difficile lettura sul manoscritto, non solo molto antico ma anche non perfettamente riprodotto.
Il grassetto ed il corsivo non sono presenti nel testo originale.

[3] Inprincipio: dalle prime parole del vangelo di Giovanni «In principio erat verbum …» così era anche chiamata la “carta gloria” posta sull’altare e contenente alcune preghiere che il sacerdote recitava in determinati momenti della messa.