V. Bassi, Visita ad limina del 9 Nov 1603

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(stralcio da ...)

“ Visita ad limina” del 9 Novembre 1603 [1]

di Vincenzo Bassi (vescovo di Andria dal 1598 al 1603)


[Precede la delega notarile del vescovo a favore di Settimio Radicino perché effettui la visita in sua vece]

[trascrizione del testo originale in latino] [2]] [traduzione]

Ill.mi et R.mi D.ni.

Ego Septimius Radicinus Clericus, et P. V. D. à Monte Georgio Frimari. Dioc. Dom : Cur : sequens, cũ procur. Ill. et R.mi D.ni Vincentij Bassi E.[pisco]pi Andrien’ ad ap[osto]lica limina visitanda specialiter deputatus, perfeci iam munus visitationis Beat.[issi]morũ Apostolorum Petri, et Pauli, eorumq[ue] Sanctissima corpora veneratus sum, Romanum Pontificem Christi Vicarium et Beati Petri Apostoli successorem Ecc.[lesi]æ Catholicæ Caput agnosco, cuiusq[ue] monita, atq[ue] præcepta suscipio, et Deo dante persequi curabo.

Quo verò ad ea quæ ad Statum Ecclesiæ Andrien’ pertinent, illa sita est in Apulia Peucetia, nunc Terra di Bari dicta.

In eadem Civitate Andrien’ ultra Cathedralem Ecc.[lesi]am duæ sunt Collegiatæ Ecc.[lesi]æ.
In ipsaq[ue] Cathedrali plures sunt Dignitates Archidiaconatus scilicet Archipresbiteratus, Cantoratus, Primiceriatus, et Prioratus, ac Sacerdotes, et Clerici numero centum.

In Collegiata S.ti Nicolai sunt Digntates: Praeposituræ, Cantoratus, et Primiceriatus, et una cum Sacerdotibus, et Clericis in totum sunt numero sexaginta.

In altera Collegiata Ecc.[lesi]a S. Annunciatæ unica est Dignitas v.[idelicet] Prioratus, cum alijs Sacerdotibus, et Clericis in totum sunt numero octo.

Proventus omnes tam Cathedralis q’[uam] aliarum Ecclesiarum consistunt in distributionibus quotidianis, et Dignitates obtinentes habent plus cœeteris Carlenos sex pro quolibet, ultra ordinariam portionem.

In Ecc.[lesi]a Cathedrali non est prebenda Theologalis, sed adest Penitentiarius Theologus ab Ep.[iscop]o deputatus.

Seminarium puero[ru]m non est in dicta Civitate.

Monasterium monalium unicum est ordinis S.ti Dominici, [3] in quo sunt Moniales numero quinquaginta.
In eo non recipiuntur puellae pro educatione, quia non est solitum.

Praeli_atus(?) D. Ep.[iscop]us Synodum Diocesanam celebravit, Civitatem, et Diocesim Andrien’ visitavit gratis, quæ quidem Diocesis exigua est, ac penè nulla. In visitatione abstinuit omnino à quibusdam solutionibus, quæ ab illis de Clero duobus ultimis praedecessoribus suis episcopis exigebantur.

Reliquum est, ut à Deo Optimo Maximo, S.mo D. N, DDq[ue] VV. Ill.mis atq[ue] R.mis perpetuam felicitatem exorem, quam eis pro benignitate sua concedere dignetur. Clementissimus Deus.

Romæ die Nona mensis Novembris 1603.

DD. VV. Ill. atq[ue] R.

Humillimus Servulus
Septimius Radicinus

Ill.mi e R.mi Signori.

Io Settimio Radicino, chierico e F. V. D.[omenicano] da Montegiorgio della diocesi di Fermo, seguente, con procura dell’Ill.mo e Rev.mo Signore Vincenzo Bassi vescovo di Andria, particolarmente incaricato di visitare le basiliche apostoliche, già ho effettuato il compito della visita ai Beatissimi Apostoli Pietro e Paolo, ho venerato i loro santissimi corpi, riconosco il Romano Pontefice vicario di Cristo e successore del beato Pietro Apostolo capo della Chiesa Cattolica, i cui consigli e precetti assumo, e con l’aiuto di Dio cercherò di seguire.

Per quel che in verità riguarda la situazione della Chiesa di Andria, essa si trova nella Puglia Peucezia, adesso detta Terra di Bari.

Nella medesima Città di Andria oltre alla Chiesa Cattedrale, esistono due Chiese Collegiate.
Nella stessa Cattedrale sono molte le Dignità, cioè l’Arcidiacono, l’Arciprete, il Cantore, il Primicerio e il priore, poi cento tra Sacerdoti e Chierici.

Nella Collegiata di San Nicola sono le Dignità del Prevosto, Cantore e Primicerio i quali con i Sacerdoti sono in tutto sessanta.

Nell’altra Chiesa Collegiata dell’Annunziata c’è una sola Dignità, il Priore, che insieme con gli altri Sacerdoti e Chierici assommano a otto.

Tutti i proventi sia della Cattedrale che delle altre Chiese consistono nelle quotidiane distribuzioni e quelli insigniti di Dignità hanno in più all’ordinaria parte sei carlini ciascuno.

Nella Chiesa Cattedrale non c’è una prebenda teologale, pur essendoci un Penitenziario Teologo incaricato dal Vescovo.

In questa Città non esiste un Seminario di fanciulli.

C’è un solo monastero di monache dell’ordine di S. Domenico(?) [di S. Benedetto], nel quale vivono cinquanta Monache.
In esso non accolgono fanciulle da educare, perché non è consuetudine.

Il precedente Signor Vescovo celebrò il Sinodo Diocesano, visitò facilmente la Città e la Diocesi di Andria, in quanto è piuttosto esigua, quasi di nessuna importanza.

Nella visita si astenne totalmente da qualsiasi decreto, che da alcuni del Clero si pretendeva dai due ultimi vescovi suoi predecessori.

Mi resta infine di implorare da Dio, ottimo e massimo, perpetua felicità per il S.mo Signor Nostro [il papa] e per le Signorie Vostre Rev.me, che per la sua benevolenza si degni concedervi. Dio Clementissimo.

Roma, nove novembre 1603

Delle Signorie Vostre Ill.me e Rev.me

Umilissimo schiavo
Settimio Radicino



[certificazioni di avvenuta visita]

A dì 9: Novembre 1603

Faccio fede io D. Cherubino da Matera Monaco dell’ordine di S. Benedetto della Cong.ne Cassinense, et Sacristano della Basilica di San Paolo fuori delle mura qualm.te il Chierico Settimio Radicini, à nome di Mon Sig.or R.mo Vescovo di Andria à visitato la S.nta Basilica per il triennio passato, conforme all’obbligo, in fede del che ho fatto la p[rese]nt[e]. di mia mano il giorno, et anno soprascritto, et mi sono sottoscritto

S.o D. Cherubino da Matera

Io Mutio Citio sacristano di S. Pietro in Vaticano p’ fede come il sud.[etto] ha visitato la n.[uo]va Bas.[ili]ca. in d.[ata] & año so[pra]d.[etti] & in fede.

Mutius qui supra manu pp.a S.


NOTE

[1] Le riproduzioni delle Visitae ad Limina (visita dei sepolchi [limina→soglie all'ultraterreno] degli apostoli Pietro e Paolo) sono tratte da "Microfilm DOM - N-5228, ARCHIVIO VATICANO, Cong. Conc. Andria, P. IA".
Le Visitae ad Limina (Apostolorum Petri et Pauli) qui documentate sono quelle nuovamente istituite nel 1585, dopo il Concilio di Trento.
La data qui scritta si riferisce a quella apposta in calce alla RELAZIONE sullo STATO DELLA CHIESA inviata dal vescovo alla Santa Sede.
[2] Le parentesi quadre indicano lettere non presenti per abbreviazione.
I puntini di sospensione (…) o ___ indicano lettere, parole o gruppi di parole di difficile lettura sul manoscritto, non solo molto antico ma anche non perfettamente riprodotto.
Il grassetto ed il corsivo non sono presenti nel testo originale.
[3] L'estensore della relazione dovrebbe aver sbagliato l'ordine di appartenenza delle Monache, in quanto, sia nell'unica visita ad limina precedente che in quelle immediatamente successive, le sole Monache citate seguono la regola di S. Benedetto e non quella di S. Domenico.