Santa Visita del vescovo Triveri del 23-11-1694

Contenuto

Chiesetta di Santa Maria di Trimoggia

affresco Madonna di Trimoggia

Premessa

La Chiesetta di Santa Maria Trimodiense sorgeva, come suggerisce il nome, in contrada Trimoggia, tra i più antichi assembramenti- vici che con altri limitrofi poco dopo il mille concorrerano a formare la città di Andria.

Di essa se ne parla in documenti dell'alto medioevo (anno 843);
essendo da tempo scomparsa, se ne trascrive qui una sua descrizione di fine Seicento, redatta dal vescovo Triveri, in occasione di una sua visita pastorale.

Il documento sotto trascritto descrive un'intera navata laterale della Chiesetta dedicata all'altare del SS. Salvatore, con una tela che certamente è quella (cinque-seicentesca) che ancora oggi veneriamo nell'attuale santuario.
Tenendo presente che, oltre la chiesetta di S. Maria in Trimoggia e la grotta di S. Michele Arcangelo nella dolina di Gurgo,
nel 1120 esisteva nella contrada Gurgo,
nei pressi della dolina, anche una chiesetta del SS. Salvatore,
(come risulta dalla Bolla del papa Callisto II, che ne conferma il suo possesso al monastero di S. Michele Arcangelo in Vulture)
è probabile che l'importante dedica al Salvatore di un'intera navata con un altare nella chiesetta di S. Maria di Trimoggia sia stata attuata

(forse nell'intervento di ristrutturazione operato nella seconda metà del Cinquecento dal vescovo Luca Antonio Flisco, come recita la lapide del 1776, o ancor prima)
per proseguirne la devozione, dopo che era andata distrutta

(forse, o nell'incursione degli Ungari nella quaresima del 1350, o nell'assedio dell'Orsini nell'estate del 1462)
la chiesetta del Salvatore nominata in detta Bolla di papa Callisto II.

Il Clero della Chiesa di Santa Maria di Trimoggia è richiamato nel testamento che nel 1420 avrebbe redatto il duca Francesco I del Balzo, nel quale a proposito si legge:
"Item lasso al Clero di S. Maria di Trimoggia oncie venti [di moneta corrente-danari] per cento messe pro una vice tantum."

Della Confraternita, citata nella visita pastorale che segue, vien fatto un cenno anche nella precedente relazione sullo Stato della Chiesa di Andria, allegata alla Visita ad limina del 7 novembre 1644 di mons. Ascanio Cassiano.

La Chiesa di Trimoggia è descritta anche in altre due relazioni di Visite Pastorali successive:
- nella Visita Pastorale di Mons. Andrea Ariani del 10 settembre 1697,
- nella Visita Pastorale di Mons. Nicola Adinolfi del 21 ottobre 1711,
(anche attraverso le quali si è disegnata la sottostante pianta della Chiesa).

(stralcio da "Acta Sanctæ Visitationis Episcoporum Andriensium")

Santa Visita del 23 novembre 1694 [1]
alla Chiesa di S. Maria Trimodiense

di Francesco Antonio Triveri (vescovo di Andria dal 1692 al 1696)


[trascrizione del testo originale in latino]

Visitatio Eccl.[esi]æ S. Mariæ Trimodie[nsis]

Die 23 9.mbris [16]94.

Visitatis Ecclesiis Colleg.[ia]tis Ill.mus cœpit visitationem aliam eccl.[esi]am, et p.[rim]° loco se contulit ad eccl.[esi]am S. M.[ari]æ Trimodie[nsis] positam extrà civitatẽ ad mille passus circitér.

Ad hanc cũ pervenisset coram Altare maiori deiecté oravit, deinde ad ipsum accessit, estq.[ue] sub Tribuna sex suffulta columnis, positum.

Adest pro tabula Imago Beat.[issi] Virginis Mariæ in pariete depicta velo cooperta et ex omni parte tabulis inauratis ornata. Altare portatile est tabulis circum cinctum, et equo angustius. Ideò de[cre] fuit.

Quod novũ Altare provideatur cũ cœt.[er]is ab Ill.mo completã visitat. consecrandi.

Quod ornam.[en] ligneum ad ornatũ Altaris deserviens parieti, in quo depicta est Imago Beat. V[irgin]is immediate approximet.

Ad hoc Alt.[ar]e celeb. singulis annis cui pro singulis missis dat.[ur] elemos.[in]a ex redditibus a sacerdote electo a [spazio vuoto].

Alt.[ar]e SS. Leonardi et Antonij de Pad.[u]a

A lat.[er]e evangelij Altaris prædicti adest altare sub titulo SS.[ancto] Leonardi, et Ant.[on]i deo dicatũ in cuius tabula sunti ij duo Sancti depicti.
Sup.[r]a mensam Altaris adsunt tres pauperes tobaleas et ante ipsum palium cũ suppedaneo, nilq.[ue] aliud propter paupertate Eccl.[esi]æ tũ q.[uo]d sepé sacra suppellectilia ferantur.

Alt.[ar]e S. Mariæ Virginis

Ab eodem lat.[er]e prope finem eccl.[esi]æ adest aliud Alt.[ar]e sub titulo S. M. [V.]. In eo nulla est tabula, sed simplex imago Beatæ M.[ari]æ V. sed omni destituta ornam.[en]to.
Sup.[r]a mensã ñ[on] sunt gradus, nec candelabra, nec tobaleæ, nec Alt.[ar]e portatile, imò nec palium in faciem Altaris nec suppedaneum ad illius pedes, ideò decretum fuit.

Quod demoliatur Alt.[ar]e et lapides in loco mundo reponantur.

Alt.[ar]e S.mi Salvatoris

A latere epistulæ adest alia navis eccl.[esi]æ in cuius cap.[it]e est Altare Salvatoris, in cuius tabula depicta est imago Salvatoris D. N. J. C. satis devota, in reliquis Altare est pauperi suppellectili ornatum, carenteq. suppedaneo. inde decretum [fuit]

Quod statim fiat novum suppedaneum, et Altare quo decentius fieri p.t ornetur.

Chorum

In cap.[it]e eccl.[esi]æ adest spatium quoddam quod pro Choro sufficeret, sed q.[ui]a in eo nec sunt sedilia, nec libri, ideò nil decernendum fuit, nisi quod tenetur mundum.

Sacristia

A latere epistolæ p.[redict]i Altaris situs est locus pro sacristia deserviens, in eo autem reperitur genuflexorium, et sup.[r]a illud appensa tabella cũ orationibus dicendis a Sacerdote tum ante missam pro preparat.[io]ne tum post missam pro gratiam act[io]ne.

Sacræ suppellettiles nullæ sunt, q.[ui]a deferuntur a sacerdote toties quoties ad celebrandum accedit ad eorundem securitatem.

D.[ecret]um fuit, quod in dicta eccl.[esi]a erecta est Confraternitas ideò Ill.mus iussit, quod administratores rationem redderent tum introitus, quam exitus.

  

[traduzione]

Visita alla Chiesa di S. Maria Trimodiense

23 novembre 1694

Visitate le Chiese Collegiate l’Ill.mo iniziò la visita di un’altra chiesa, e, in primo luogo, si recò alla Chiesa di S. Maria Trimodiense sita fuori città a circa mille passi.

Appena vi giunse pregò prostrato davanti all’altare maggiore, indi vi si appressò; l’altare è collocato sotto un palco retto da sei colonne.

Come dossale c’è l’immagine della Beatissima Vergine Maria affrescata sulla parete, coperta da un velo e da ogni lato ornata da assi dorati. L’altare portatile è incorniciato con tavole ed è molto piccolo; perciò fu ingiunto:

che si provveda di un nuovo altare con quanto serve che l’Ill.mo consacrerà completata la Visita;

che l’ornamento ligneo dell’altare posto alle pareti sia collocato immediatamente accanto all’immagine della Beatissima Vergine.

A questo altare si celebra una volta l’anno e per ogni messa l’elemosina è prelevata dai redditi gestiti da un sacerdote eletto da [nome non indicato].

Altare di S.Leonardo e S.Antonio di Padova

Sul lato evangelo dell’altare maggiore c’è l’altare dedicato a Dio intitolato ai Santi Leonardo e Antonio, nel cui dossale c'è il quadro dei due Santi.
Sulla mensa dell’altare sono tre modeste tovaglie e sul davanti un pallio con la predella, nient’altro per la povertà della Chiesa, anche perché spesso le sacre suppellettili sono portate.

Altare di S. Maria Vergine

Sullo stesso lato presso l’uscita c’è un altro altare intitolato a S. Maria Vergine. Sul dossale non c’è alcun dipinto, ma una semplice immagine della Beata Maria Vergine, ma priva d’ogni ornamento.
La mensa non ha postergale, né candelieri, né tovaglie, né altare portatile, né tanto meno il pallio davanti l’altare, né la predella alla base; pertanto fu deciso:

che sia demolito l’altare e le pietre riposte in un luogo pulito.

Altare del Santissimo Salvatore

Sul lato dell’epistola esiste un’altra navata della Chiesa, nella cui abside c’è l’altare del Salvatore, nel dossale del quale è dipinta l’immagine del Salvatore D. N. J. C. molto venerata; per il resto l’altare è ornato di povere suppellettili e carente di predella, onde fu deciso:

che immediatamente si faccia una nuova predella e si orni l’altare in modo più decoroso.

Coro

Nell’abside della Chiesa c’è un certo spazio che sarebbe sufficiente per il Coro, ma poiché mancano sia gli scranni che i libri, nient’altro fu deciso se non che lo si tenesse pulito.

Sacrestia

Sul lato dell’epistola del predetto altare [della navata laterale] c’è un ambiente usato come sacrestia; in esso però si rinviene il genuflessorio e su di esso appesa la tabella delle preghiere che il Sacerdote recita sia prima della messa come preparazione, che dopo per ringraziamento.

Non vi sono sacre suppellettili, le quali, perché non siano trafugate, sono portate dal sacerdote tutte le volte che viene a celebrare.

Fu deciso: poiché in detta Chiesa esiste una Confraternita, l’Ill.mo ordinò che gli amministratori rendano conto sia degli introiti che delle spese.


pianta schematica di S. Maria di Trimoggia nel 1694
[Pianta schematica della Chiesetta di S. Maria di Trimoggia a fine Seicento - elaborazione di Sabino Di Tommaso]


Di questa visita si riproduce la copia fotografica delle tre pagine interessate, essendo la più importante per la descrizione abbastanza accurata che Monsignor Triveri espone dei luoghi e suppellettili presenti nell'antica Chiesa di Santa Maria in Trimoggia, prima della sua demolizione e ricostruzione avvenuta nel 1776.

copia fotografica della relazione sulla Visita Pastorale di Mons. Triveri a S. Maria Trimodiense nel 1694
copia fotografica della relazione sulla Visita Pastorale di Mons. Triveri a S. Maria Trimodiense nel 1694
copia fotografica della relazione sulla Visita Pastorale di Mons. Triveri a S. Maria Trimodiense nel 1694

NOTE
[*] Questa Visita Pastorale è stata letta e trascritta, dall'originale "Acta Sanctae Visitationis Episcoporum Andriensium" (ASVEA), presso la Biblioteca Diocesana "S. Tommaso d'Aquino" di Andria.
Le parentesi quadre indicano lettere non presenti per abbreviazione.
I puntini di sospensione (…) indicano parole o gruppi di parole di difficile lettura sul manoscritto.