il chiostro

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Il Seminario Diocesano - già Convento Carmelitano

Il chiostro

una panoramica del chiostro ripreso da Nord-Est
[una panoramica del chiostro ripreso da Nord-Est (presso il vestibolo d'ingresso) - foto M.Monterisi]

Il chiostro del seminario, nato come cortile circondato da un porticato di interscambio e comunicazione tra i vari locali del convento carmelitano, si presenta in forma perfettamente quadrata.
Il perimetrale porticato su ogni lato accede all'area sub divo e alla cisterna centrale attraverso quattro archi a tutto centro, retti da colonne a base quadrata su semplice plinto e stretto colletto superiore.

Entrando dal vestibolo d'ingresso al convento ci si immette nel corridoio principale del chiostro; sulla sua parete sinistra (di Sud-Est) si aprono due porte che immettono in chiesa, la prima a destra della navata, per la quale probabilmente accedevano i forestieri e conversi, la seconda nel presbiterio, riservata ai frati. In fondo a questo corridoio, un piccolo disimpegno permette di accedere al piano superiore attraverso un'ampia scalinata, o, per una porta sulla sinistra, entrare nell'accogliente oratorio riservato ai seminaristi, già sacrestia della Chiesa e, ancor prima, forse sala capitolare del convento.

Probabilmente l'altro corridoio del chiostro (quello di Nord-Est), immediatamente a destra entrando dal vestibolo, immetteva, al tempo dei Carmelitani, negli ambienti adibiti a foresteria; oggi tali locali ospitano l'ampia e ben dotata biblioteca diocesana "S. Tommaso d'Aquino".

Sul corridoio di Nord-Ovest, opposto a quello della Chiesa, si aprivano con probabilità le porte della cucina e dei locali ad essa pertinenti.

Così il chiostro è descritto dal Merra nelle pagine 508-509 del testo citato:

Esso [convento] ha un chiostro sufficientemente vasto; è un perfetto quadrato, formato da pilastri di pietra lavorata, sopra dei quali s’innalzano degli archi.
Nel mezzo una grande cisterna di limpida e freschissima acqua si apre. In fondo alle lunette interne del chiostro, è dipinta a fresco la storia del profeta Elia, da cui, dicesi, abbia origine l’Ordine Carmelitano; come pure gli uomini e le donne illustri di quest’Ordine.
Sul portone, che mena al secondo piano, è pennelleggiata la Madonna del Carmine, in atto di dare il suo abitino a San Simone Stok.
Mettevano in questo Chiostro otto stanze, la panetteria, il forno, la cucina, la dispensa, la cantina, ed il magazzino, che ora non esistono più. …
Questo Chiostro aveva due loggiati, uno al di dietro, ed era il più piccolo, e l’altro più grande alla punta di esso.

Fino ai restauri realizzati nel chiostro tra il novembre del 1959 e febbraio 1960 le lunette delle pareti laterali erano rivestite di affreschi che raccontavano episodi tratti dai due "libri dei Re" biblici, inerenti la vita del grande profeta Elia, padre ispiratore dei Carmelitani, ordine mendicante, inizialmente eremitico, sorto nel XI secolo nei luoghi dove quegli visse ed operò.

Qui sotto si riportano alcune fotografie scattate nel chiostro prima delle suddette ristrutturazioni del 1960; sono state scelte quelle che riprendono affreschi diversi.

foto ricordo scattata nel chiostro lnel 1929, con mons. Macchi  foto ricordo scattata nel chiostro lnel 1939, con mons. Rostagno  foto ricordo scattata nel chiostro lnel 1950, con mons. Di Donna  foto ricordo scattata nel chiostro lnel 1958, con mons. Brustia e il rettore Pisani