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Chiesa della SS. Trinità
e Monastero Benedettine

alt="elaborazione elettronica su una cartografia del 1875"
[elaborazione elettronica su un particolare della cartografia del 1875, con evidenziazione del Monastero delle Benedettine e del Duomo con l'Episcopio]
L'originale della su riprodotta cartografia,sulla quale ho aggiunto note e ulteriori rilievi grafici inerenti l'argomento di questa pagina,
è una pubblicazione dell'ing. Riccardo Ruotolo.

Introduciamo con una dolce e romantica descrizione ottocentesca:
"Se lice assimigliarsi le Case del Signore a fiori e per isplendidezza e per delicatezza e per puritade e per olezzo noi diciamo che la Chiesa delle nostre Benedettine pare una vereconda Violetta tutta  adorna di fine bellezze; ma romite, modeste, poco dicevoli alle ascose Vergini. 
Le quali ben ponno allegrarsi, che chiunque metterà piede in questa lor chiesa gli goderà il cuore di osservare l'architettura la più elegante, e diviziosa di fregi tanto ben compartiti e modellati specialmente nei caprioli dei capitelli. ...  Quindi potrebbe chiamarsi a buona ragione il ramaglietto delle nostre chiese. ...

[tratto da Andria Sacra, di G.Borsella, Tip.Rossignoli, Andria, 1918, pp.227-228]

Chiesa Trinità e Cattedrale viste da Piazza La Corte - foto Ist. Arti Grafiche (BG)    prospetto del Monastero e della Chiesa
[Chiesa Trinità e Cattedrale viste da Piazza La Corte e da largo Duomo, 1900-10 - elab. colore su foto Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Bergamo. Fototeca INASA, fondo Ricci, inv. 19784 e 36569]

 Il Monastero con la chiesa delle Benedettine si affiancava alla Cattedrale, oscurandone la vista a chi sopraggiungeva da Fravina, ma offrendo un'alternativa gradevole per l'eleganza delle forme e l'armonia delle proporzioni.
Le immagini evidenziano lo stile barocco del suo prospetto e del campanile a fronte del neoclassico  della Cattedrale dell'Assunta, costruita dal Santacroce nella seconda metà del diciannovesimo secolo.

Chiesa della Trinità o delle Monache, in una foto dello studio Malgherini - Attimonelli del 20
[Piazza Monache e Cattedrale - elab. su foto Malgherini - Attimonelli]

Una dscrizione precisa e competente degli aspetti artistici si rileva dalla "Relazione sul Monastero e Chiesa di donne Monache sotto il titolo di S. Benedetto in Andria" redatta dall'Isp. Angelo Pantaleo della Sopraintendenza ai Monumenti della Puglia e del Molise il 22 dicembre 1909.

"La facciata della chiesa guardante il levante ed il ponente e la facciata del monastero guardante il mezzodì, nonchè i lati a levante e a Nord, hanno opere architettoniche, compreso il campanile, che ben chiaramente si appartengono alla maniera barocca, ma ad un delizioso ed armonico barocco, che nelle sue volute, nei suoi accartocciamenti, serba della compostezza e della misura, ed una molto apprezzabile logicità negli scomparti. Questi, mentre furono con ogni regola costruttiva ed architettonica studiati tuttavia sembrano una graziosa fantasia tradotta in atto con sublime disinvoltura. Ogni manufatto è in pietra scolpita. Nell’ornato e nelle modanature è usata una sapiente larghezza ed efficacia di chiaroscuro che permettono alle ombre ed ai chiari un rapporto di semitonalità che danno al lavoro effetto pittorico e di movimento maggiore al reale.
Alla prospettiva architettonica è accoppiata quella pittorica, usanza proprio dell’epoca barocca; il pianterreno del monastero è in pietra a dossa greve, maniera grottesca, ed il tempo le ha patinate di cupa ruggine, confacente austerità; il piano superiore invece, finestrato gaiamente con ornamenti e di griglie panciute alla maniera andalusa, hanno due tonalità due sinfonie: la melopica e l’armonica che però non stridono ma che armonizzano sì da essere una parte la complementare necessaria dell’altra. La maniera barocca qui usata, non è quella che fu tanto in voga a Napoli e che molto s’accosta alla maniera spagnola, e non fu neppure la Leccese che ha dello Spagnolo, e tanto della libera fantasia dell’artefice, ma un quid medium, una nota più organica e serena che non stanca ma soddisfa e si fa ammirare. ...
... Sia le mura della chiesa, che quelle del monastero, sono ben salde e non presentano alcuna inclinatura o lesione. Solo pone una nota stridula l’imbianchitura della parte superiore dei fabbricati e proprio nella parte più bella!"

L'intero complesso del Monastero e della Chiesa nel 1866 erano divenuti beni demaniali e dal 1896 era ceduto in uso al Comune di Andria. In una corrispondenza del 1928 tra il Municipio di Andria e la Soprintendenza ai Monumenti per le Puglie di Taranto, il podesta, ten. colonnello d'Alonzo infatti scrive:
"Fra i beni demaniali, rinvenienti dalle soppresse Corporazioni Religiose, in godimento di questo Comune, per effetto della legge 7 luglio 1866 nº 3036, vi è il Convento delle Benedettine, ceduto con atto per Notar Guglielmi del 20 giugno 1896 e dato in uso effettivo il 2 settembre 1913, come da relativo verbale.
Annessa a detto Monastero vi è una Chiesa con le sue accessioni, affidata in consegna all'Arciprete Parroco del tempo, rappresentante la Parrocchia della Cattedrale. Ed alle superstiti Religiose venne pure concessa per alloggio una parte di detto fabbricato, da rilasciarsi in dominio del Comune alla loro morte."

Dimensioni del complesso architettonico.
Il 9 febbraio del 1935 la Reale Prefettura di Bari, in una sua corrispondenza con la Sovrintendenza alle Opere di Antichità e d'Arte della Puglia riguardante la precarietà in cui versava l'edificio, rapporta circa le sue grandi dimensioni.

"Il fabbricato si compone di un intero isolato di m. 70,00 di lunghezza per 32 di larghezza media ... Esso possiede vari ampi locali sotterranei, un pianterreno ed un primo piano superiore. L'altezza media del fabbricato dal piano stradale sottostante è di metri 18. È compreso nel detto isolato anche una vecchia Chiesa con annesso campanile pure gravemente lesionato e pericolante. ... L'anzidetto fabbricato è coperto porzione con volte di tufo e terrazze superiori e porzione con solai in legno e sovrastanti tettoie.
Esternamente, fino all'altezza di metri 7 dal piano stradale, esso è rivestito di pietra bugnata, caratteristica dell'epoca."

In occasione della ricorranza del natale 2011 nel chiostro della Chiesa di San Francesco è stata realizzata una fedele riproduzione in scala, ma di notevole proporzione, del Largo Cattedrale e Monache, in cui è stato ambientato un presepe con personaggi e suppellettili proprie del primo Novecento.

Si riportano infine alcune foto del 1935-1939; esse riprendono la demolizione (in atto) del convento e della chiesa. Si giustificò il definitivo provvedimento (autorizzato dal Ministero della Educazione Nazionale il 27/01/1938 e firmato Giuseppe Bottai ) con la pericolosità dell'insieme dovuta all'instabilità della struttura sopravvenuta sia per l'incuria degli ultimi tempi che per le cavità e infiltrazioni sotterranee.

demolizione del convento, lato Est     veduta aerea della demolizione - 1938     L'angolo del monastero tra Via Duomo e Via De Anellis nel 1935
[demolizione del convento, lato Est ( foto di A. Ceccato ripresa nel 1937 per la Soprintendenza) - veduta aerea della demolizione nel 1938 - L'angolo del monastero tra Via Duomo e Via De Anellis nel 1935]

Si noti, nella foto del 1935 che ritrae l'angolo del monastero puntellato tra Via Duomo e Via De Anellis (la foto a destra), lo stemma del Comune di Andria, appena visibile, affisso nello spigolo immediatamente sopra la cornice del basamento in pietra bugnata.

demolizione del convento, lato Est  demolizione del convento, lato Est  demolizione del convento, lato Est  demolizione del convento, lato Est
[la demolizione del convento vista da Via De Anellis in 4 foto successive, riprese nel 09/1937 da A. Ceccato per la Soprintendenza ( link al sito dei Beni Culturali per la foto 1, per la foto 2, per la foto 3, per la foto 4,]

NOTA

[1] Molti dei documenti citati provengono da una accurata, onerosa e proficua ricerca svolta dall'arch. Rosangela Laera presso l'Archivio Comunale e l'archivio della Sovrintendenza per i Beni Architettonici.