l'affresco della Madonna

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affersco della Mater Gratiae prima dell'ultimo restauro    affresco della Mater Gratiae restaurato    affresco della Mater Gratiae restaurato
[l'affresco della Mater Gratiae fine Novecento, nel 2007, dopo il restauro del 2023 (la foto fine '900 è documento pervenuto dall'arch. Mario Loconte, quella ultima del 2024 è di Giuseppe D'Ambrosio)]

L'affresco della Madonna

Dalla relazione di Mons. Triveri del 1694 sulla sua visita pastorale alla Chiesa stralcio la sottostante brevissima antica descrizione di questo affresco di "Madonna dell'umiltà", appartenente certamente alla precedente chiesetta di S. Giovanni Battista.

[trascrizione del testo originale in latino] [traduzione]
Pro tabula deservit in hoc altari Imago B.[eatissim]æ M.[ari]æ in pariete depicta, quæ vitro, et velo coope[ri].tur. Caput ipsius Imaginis est sicut et illud pueri Iesus, semi corona argentea redimitũ a lateribus verò tabulis sectis inauratis, et picturis ornat.s.
Estq.[ue] totũ Altare sub tribuniã collocatũ, et inferius balaustrata lignea cingitur. Tribus tobaleis operitur estq.[ue] in omnibus decenter ornatũ.
In questo altare come pala c’è l’Immagine della Beatissima Maria affrescata sulla parete, protetta da un velo ed un vetro. Il capo della stessa Immagine, come anche quello di Gesù bambino sono cinti da una semi corona, e inoltre ornati ai lati da incisioni in legno dorato e dipinti.
L’intero altare è collocato sotto un baldacchino e cinto, sotto la gradinata, da una balaustra di legno; lo coprono tre tovaglie ed è tutto decorosamente addobbato.


Per il racconto del ritrovamento dell'affresco riporto la narrazione più antica in mio possesso, quella di Severino Montorio, pubbicata il 1715 nel sotto citato testo:

In una parte più solitaria della Città d’Andria vedevasi l’anno 1624. una piccola, ed antichissima Chiesetta dedicata al Precorsore di Cristo S. Giovanni Battista, ma perche era in luogo poco ò niente abitato, stava sempre chiusa, e quasi cadente per l’antichità; e quel ch’è peggio, ivi d’intorno buttavansi molte immondizie, in modocche pareva non fosse luogo dedicato al culto di quel gran Santo, ma una stalla, ò almeno luogo non sagro, e perciò di sì poco rispetto. Non piacque alla Vergine questa irriverente negligenza del Popolo; onde apparendo ad una donzella di detta Città, così le disse: Figlia sappi, che in quella Chiesina, oltre la Immagine di S. Giovanni, vi è anche la mia, e non posso soffrire, che ella stia così desolata, ed abbietta. Sarammi dunque molto caro, se per l’avvenire mi si darà ivi il culto dovuto ad una Madre di Dio, qual sono. Danne raguaglio à chi si appartiene, che troveranno in essa una mia antica, ma bellissima Immagine dipinta sul muro; ad essa diano l’ossequio, che si richiede, che io dall’altra parte non mancarò di farmi conoscere à loro prò dispensatrice di grazie.

Sparita la visione, non tardò la divota Giovinetta ad eseguire quanto dalla Vergine l’era stato commesso. E perche, come viddesi dagli effetti, gli animi di quelli abitanti erano bene affetti à Maria, nel sentirsi invitati alla sua venerazione, concorsero in gran numero, anche dalla Provincia tutta, e con offerte, voti, ed altri donativi impetrarono dalla Vergine, che operasse prodigj, per farli partecipi delle sue grazie. È quella miracolosa Effigie, come si disse, dipinta nel muro in atto di sedere, e tiene il Bambino Giesù dalla parte destra, il quale stà colle sue manine incrocciate nel petto guardando la Madre. Sotto di essa trovossi scritto: Sancta Maria Mater Gratie, e veramente mostrossi Madre di grazie, dispensando a’ divoti Fedeli, che ne aveano bisogno, i suoi celesti favori.

Colle limosine raccolte, che nõ furono poche, fù ingrandita, ed abbellita la Chiesa, ed in vero è molto magnifica, e bella, occupando lo stesso sito della prima, ma assai più ampla, e lunga. E perche il muro, in cui era dipinta Maria, era molto vecchio e cadente, anzi essendo spediente di alzarla, acciocchè corrispondesse all’altezza dell’Altare maggiore, come dipinta molto vicina al piano della Chiesa, dubbitavano, che volendola inalzare, non cadesse il muro, e distruggesse la Santa Immagine. Con tuttocciò un tal Crisostomo Mariani ne prese l’impegno: né poteva riuscire se non prospero l’effetto, mentre egli col cognome derivato da Maria, à quella confidando con buon augurio pose mano all’impresa. Sollevò egli con ingegnose macchine il muro, benche cadente, con molta faciltà, collocando la Sagra Pittura nell’altezza disegnata. E fù in vero prodigio, giacchè vedevasi la muraglia mezo disfatta, e quasi corrosa dal fradiciume. Avanti la sagra Effigie fù appesa una lampana sempre ardente, il di cui olio servì per l’avvenire qual balsamo proporzionatissimo ad ogni sorte d’infermità, come apparisce dalle Tabelle pendenti da quelle mura, che quantunque moltissime, con tuttocciò 'in opera me copia fecit'.

[tratto da “S. Maria Mater Gratiæ dentro la stessa Città di Andria”, in “Zodiaco di Maria” di S. Montorio, per Paolo Severini, Napoli, 1715, pagg. 572-574]

affresco della Madonna   affresco della Madonna, particolare
[l'affresco della Mater Gratiae - foto del 2007, prima del restauro del 2023]

Descrizione - analisi dell'affresco

Come ho scritto nella pagina sulla precedente Chiesetta di S. Giovanni Battista, in quella cappella, tra gli altri dipinti, spiccava per qualità e culto questo affresco di "Madonna dell'Umiltà", tipo particolare di "богоматерь умиление" (in lettere latine si scrive "Bogomater' umileniye" e si legge "Bogàmatr'ìmilìi"), cioè,  "Madonna della tenerezza".
È questa una rarissima icona, se non unica, in cui il Bambino è così fiducioso e soddisfatto delle premure materne da non avvertire il bisogno di abbracciarla, ma, a braccia conserte, segno di accettazione, le volge parzialmente le spalle e la mira mentre Ella guarda altrove; tale posa e i loro volti velati di tristezza fanno pensare che intimamente meditino sul doloroso mistero della nostra Salvezza.
Maria non è una Θεοτόκος òδηγήτρια, (in lettere latine "Theotókos òdēgḗtria" e si legge "Teotòco odìgitrìa", cioè, "Madre di Dio che indica la via [Gesù]")  non presenta o indica il Figlio-Dio al fedele come la Madonna dei Miracoli nella valle di S.Margherita, ma, col capo reclinato verso il suo Bambino a mo' di sottile intesa, amorevolmente lo regge sul ginocchio destro trattenendolo delicatamente con ambedue le braccia; vi si notano inoltre altre caratteristiche proprie di una "Madonna dell'umiltà": è a figura intera, seduta per terra, forse su un cuscino, comunque non in trono, e, conseguentemente, in abbigliamento pregevole ma non regale (le corone sono posticce, aggiunte dalla devozione dei fedeli).