il sagrato

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Il sagrato della chiesa, nei primi del 1900
[facciata della Chiesa e sagrato a fine Ottocento - elab. su foto Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Bergamo. Fototeca INASA, fondo Ricci, inv. 13675]

Il Sagrato

"Sull'atrio di questo tempio, al quale si accede per alcuni gradini, rizzansi due colonne lapidee, l'una d'ordine toscano, l'altra corinto. Su questa seconda veggonsi sculti due scudi, l'uno con gigli laureati intorno, l'altro portando una stella con la lettera B, che forma lo stemma dei Del Balzo. Sull'altra colonna vedevasi confitto un calzuolo, che serviva a sostenere la bandiera negli otto giorni della fiera stabilita da Francesco II Del Balzo ... in commemorazione dell'invenzione del corpo di S. Riccardo.
Due leoni [oggi assai sfregiati] son fissati ai lati di questa meravigliosa porta, simili a quelli, che si vedono nell'Arcivescovado di Napoli.
"

Così ne parla l'Agresti nel II volume del suo "Il Capitolo Cattedrale di Andria e i suoi tempi", a pagina 82

Suggestiva è l'immagine d'insieme che se ne coglie ancor oggi. Le colonnine che stavano sui due leoni stilofori con le due colonne poste alla fine del sagrato fanno ipotizzare che inizialmente potesse esserci stato davanti al portale, almeno in fase di progettazione, un protiro.

Al maestoso sagrato si affianca il convento, costruito dai Benedettini e da loro abbandonato intorno al 1350 per l'invasione degli Ungheri, poi occupato e ristrutturato dagli Agostiniani. L'insieme è dotato di due chiostri, l'uno esterno, l'altro interno, sul quale si affacciavano una ventina di celle.