"piazze":→ il Vaglio

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Piazza Vaglio ai primi del 1900

Largo "Vaglio" visto provenendo dalla "Catuma"

agli inizi del 1900
"Questa piazza ora usata per mercato dei commestibili, secondo lo storico D'Urso, fu detta Vaglio dagli antichi perché in essa, sotto gli occhi del Duca, prima si vagliava tutto il grano raccolto dai cittadini nell'anno, sottratto poi quanto fosse stato bastevole al consumo annuale della città e questo conservato in apposite fosse colà scavate, il resto si lasciava ai relativi padroni, liberi di venderlo a chi da fuori fosse loro richiesto."
[Vaccina, Andria le sue vie e i suoi monumenti, Tip. Rossignoli,Andria, 1911, pag.28]
"Un'ampia strada fu sostituita all'antico fossato (del castello), che i nostri documenti chiamano valleum addolcendo con un e il latino vallum, e posteriormente il nome fu sempre più addolcito in valeum, valio, vaglio."
[così Giuseppe Ceci, a pag.IX nella prefazione allo stesso testo.]

Vaglio”, come toponimo di questa via slargata, potrebbe anche derivare da “baglio” [riconducibile al tardo latino “ballium”], cortile circondato da alti edifici o muri, o come cortile di un edificio fortificato [si pensi che era antistante la residenza angioina dei Del Balzo, poi dei Carafa];
ma pure, da luogo presso cui si svolgevano le funzioni del “baiuolo” - amministratore della giustizia, e spesso contenente l'edificio del “sedile”, struttura che in Andria era attendibilmente eretta nell'adiacente largo La Corte.

slargo di via Vaglio, mercato alimentare,stampa del 1898 PPiazza Vaglio nel settembre del 1928

Le immagini su riprodotte evidenziano due scene di mercato (alimentare) in largo Vaglio tra l'Ottocento e i primi del Novecento, con una vista verso l'ampia piazza Catuma [1].
Sulla sinistra si erge il palazzo Ducale, in possesso della famiglia Spagnoletti dal 1862, con uno dei suoi tre portali d'ingresso, quello dedicato all'ingresso delle carrozze.  Centrale si erge il palazzo Ceci-Ginistrelli, il cui ingresso principale è  sulla Catuma.
Tra la stradina "dietro Ceci" (Via Massaro) e quella per San Bartolomeo  un edificio, al primo piano, espone al passante un'antica edicola della Crocifissione tra un San Riccardo e un San Sebastiano, restaurata sul finire del Novecento.

NOTA

[1] La foto di sinistra, stile incisione, è tratta da "Cento Città d'Italia", n. 293 del 1929.