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[manoscritto - foglio 33, recto]
[traslitterazione in caratteri stampati]
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si finiscano le dette carceri, conforme agli ordini già dati: massime
per non lasciar perdere la materia, che già è stata preparata per que=
sto, e l'occasione di valersi del solito offerto dalla città. Però non mã=
cate
d'attendervi con diligenza, e poi dateci avviso del seguito. Di Ro=
ma alli X di Marzo 1597. al piacer vostro = Il Cardinal Alesandrino.
   Capitate, come si disse, nel maggior bollore delle premure, che si dava=
no al Vicario da' Procuratori della Cattedrale D. Gian Cesare Fanelli, e D.
Angelo de Angotta, acciò si rivocasse il decreto della concession della
Predica Quaresimale in S. Nicola, ad un tratto si estinse, conciosiache
il Vicario, in vigore di quanto ordinato venivali in dette lettere, subi=
to emanò li suoi ordini per l'esecuz.e, siccome in fatti avvenne. Fu
dunque fissata la Predica quaresimale nella Chiesa del Colleggio;
assegnato il giorno del Sabato p.a de' Vespri per raunar il Capitolo sē=
za licenza del Vescovo in quel dì, e si destinò il luogo per situar il Ban=
co da sedere a'Preti di esso colleggio,che stimò piu proprio d'aver un par=
ticolare luogo in casa "altrui, come padrone", che averlo in coro ad ar=
bitrio altrui. Ed in fine, come è da credersi, si procede alla multa de'
scudi 25, da applicarsi &. Il novello Duca D. Antonio figlio p°genito
del fu D. Fabrizio, e della Vedova Duchessa D. Maria Carafa de' Sti=
gliani in quest'anno si unisce Sposo a D. Maria Francesca Lanoy
Figlia del Duca di Buiano, ed il Vescovo D. Luca Antonio Resta,
assente da Andria per le sue indisposizioni termina li giorni della
sua vita in Misagno sua Patria, ove fu seppellito presso li suoi.
Non senza suo dispiacimento venne ascoltata la di lui morte dal
Sommo Pontefice Clemente VIII° avendolo in concetto d'un Pre=
lato dotto, e savio, chi li diè per successore un certo D. Vincenzo Basso
nella fine del medesimo anno 1597. a.  In tempo di questo nuovo Vesco=
vo si rinvenne l'Immaggine di S. Maria d'Alto Mare, in quella
maniera, che riferito va il successo dal P. Serafino Montorio Do=
menicano nel libro intitolato Zodiaco di Maria. Per li primi tre
anni del governo, ch'egli tenne in questa sede, non ci si presenta memo=
ria alcuna di turbolente nel clero. Nell'anno 1598 nacque al Duca D.
Antonio dalla Duchessa D. Maria Francesca Lanoy il suo p°genito
Fabrizio, e nel 1600 ne accolse il secondo, chiamato D. Carlo. //  Era
gia l'anno 1602 e fra  li due cleri di questa città si sveglia nuova di=
scordia. Gia il Colleggio di S. Nicola a tenor de' decreti della S. C. si con=
feriva ne' tempi prescritti alla Cattedrale, per ivi assistere alli divini
uffizi, e si allogava nel banco assignatoli. Questo banco non era costrut=
to in modo decente, e cõmodo da potersi sedere in tali sollennita;
cerca di ridurlo ad una forma piu propria: li vien conteso, e ne=
gato un tal disegno; perciò avutone ricorso alla S. C. ottiene il Re=
scritto, diretto al Vescovo, del seguente tenore = Illusst.o e M° Rēdo
Sign.r
come Fratello = La S. C. rimette all'arbitrio, e prudēza di V. S.
il concedere al Capitolo dalla Collegg.a di S. Nicola di codesta Città d'ab=
bellire il suo Banco, che tiene nella Chiesa Cattedrale, il quale stà

di presēte. Parendo
In questi tempi
il Vescovo, per
accrescere nel po=
polo di Andria
la divozione, e
santificaz.e della
Quaresima intro=
duce il costume
di sollennizzare
il Venerdì del me=
se di marzo con
una processione
ad forma di staz.e
convocãdo tutto il
Clero soggetto all'in=
tervento nella catte=
drale colli proprj e
rispettivi Vessilli, e
donde principiando
d.a processione, fatto
il suo giro per la
citta, di bel nuovo
ritornava, ed og=
nuno cõpita, al pro=
prio luogo se ne
andava. Questo lo=
devole uso fù prat=
ticato con pace per
molti anni; ma de=
generò per l'abbuso
che se ne fece, come
vedremo in appresso.
a.  Ferdin
Ughel. t° 7°

//  Il Vescovo
D.Vincenzo Bas=
so in quest'anno
adēpì l'Uffizio del=
la S. Visita, nella
quale ad istanza
del Capitolo di S. Ni=
cola con suo decreto
stabilisce in esso col=
leggio il corpo de'par=
tecipanti al n° di 25
il qual decreto è del
tenor seguente
Et quia conve=
nerunt omnes de capitulo dictæ
ecclesiæ petentes
reduci nume=
rum participan=
tium ad nume=
rum viginti quin=
que tantum
   man=