volta

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la volta della navata a lacunari
tela centrale della volta: Madonna dei Miracoli
[La tela della Madonna con la data della volta cassettonata, 1633 - elab. elettr. su foto Vincenzo Zito]

La volta della navata

"Particolare attenzione richiede il bellissimo controsoffitto a lacunari che si estende fin sopra il presbiterio ... Esso è scolpito in legno di tiglio, ancorato a 13 capriate, e accompagnato per tutto il perimetro ... da una mantovana ... con 72 mascherine e 62 mascheroni, che si conclude sul presbiterio con il dipinto della Vergine. È composto da lacunari di forma ottagonale distribuiti in 24 file e 6 colonne, iscrivibili ognuno in un quadrato; ogni ottagono è composto da due ottagoni sovrapposti, ai cui angoli sono scolpite mascherine di cm 5. Al centro di ogni ottagono si sviluppa una rosetta con carciofo su sfondo azzurro. Per valutare la grandezza dell'opera e la pazienza dell'ignoto artista o artisti scultori, si tenga presente che i lacunari sono 112 e 896 le mascherine, più 60 che adornano le cornici delle tele ... Il controsoffitto è messo in maggiore evidenza da un sistema di luci differenziate che ne esaltano la doratura e il colore azzurro. Tre grandi tele campeggiano tra i lacunari: al centro S. Maria dei Miracoli in trono; in asse verticale, verso il portale S. Scolastica, sorella di S. Benedetto, e verso il presbiterio S. Benedetto, fondatore dell'Ordine. Anche di queste tele non si conosce la paternità, ma dovrebbero tranquillamente assegnarsi al sec. XVII."

[tratto da “Il Santuario di Santa Maria dei Miracoli” di P. Petrarolo, Sveva Editrice, Andria, 2004, pagg. 57-58]

tela raffigurante S. Scolastica tela raffigurante S. Benedetto
[Le due tele della volta dedicate ai fondatori dell'ordine benedettino: Santa Scolastica e San Benedetto]

Ruggiero Doronzo, coautore del sotto citato testo, nel suo saggio "La produzione pugliese di Cesare Fracanzano", assegna le tele della volta raffiguranti S. Benedetto e S. Scolastica alla mano del pittore Cesare Fracanzano, mentre dichiara impossibile indicare un pittore per la tela della Madonna dei Miracoli, essendo stata molto manomessa nelle varie ridipinture. Ecco uno stralcio del suo pensiero:

"A questo periodo fecondo [sul finire degli anni trenta del seicento] vanno riportate due tele provenienti dalla chiesa di Santa Maria dei Miracoli ad Andria, il San Benedetto ... e la Santa Scolastica ... incastonati nel soffitto ligneo dell’edificio datato 1633 [xl]. Va da sé che entrambe le tele, con quella centrale che reca l’effigie della Madonna dei Miracoli, pesantemente ridipinta tanto da rendere difficile una qualsivoglia pur minima attribuzione, sono state inserite a lavori conclusi. Le due tele con i Santi fondatori dell’ordine benedettino, il cui culto era ben radicato nella città di Andria come è risultato dalla lettura delle Visite pastorali [xli], alla luce di paragoni formali potrebbero essere proprio di Cesare Fracanzano. Devono essere state dipinte nello stesso momento e secondo un progetto unitario, come si evince dalla scelta dei colori e dalla costruzione delle scene. Entrambi i Santi, abbigliati di nero secondo l’uso benedettino, circondati da un’atmosfera dorata vengono ritratti con quell’espressione rapita che caratterizza le opere realizzate fra la fine degli anni Trenta e gli inizi del decennio successivo, tant’è che San Benedetto, se anticipa emotivamente l’espressione che emana il volto del Cristo portacroce di Barletta ... , nella fisionomia è in relazione ad alcuni Profeti della chiesa conversanese dei Santi Cosma e Damiano, di cui si parlerà più oltre. Ugualmente Santa Scolastica, delicatissima nel volto, è vicina alle sembianze della Sibilla Persica ... . Restano evidenti comunque i riferimenti a fonti bolognesi filtrate attraverso la conoscenza di Reni e di Guercino."

NOTE (dell'autore)
[xl] Per la storia dell’edificio sacro cfr. L. CUSMANO LIVREA S. Maria dei Miracoli, Andria, in M. S. Calò Mariani (a cura di), Insediamenti benedettini in Puglia: per una storia dell’arte dall’XI al XVIII secolo, 2 voll., Catalogo della mostra (Bari, Castello Svevo, novembre 1980-gennaio 1981), Galatina 1981, II, pp. 357-372; C. GELAO, La chiesa di Santa Maria dei Miracoli ad Andria. L’architettura, in L. B. Lenoci, L. Renna (a cura di), La Madonna d’Andria. Studi sul santuario di S. Maria dei Miracoli nel centenario di elevazione a Basilica, Andria 2008, pp. 93-140.
[xli] La distrutta chiesa della Santissima Trinità, per esempio, un tempo prospiciente la cattedrale di Santa Maria Assunta, nel 1659 è «sub regula Santi Benedicti», arredata di «tria altaria, quarum p.mo est sub invocat.ne S. Benedicti cuius est icon cum S. Scolastica aliusq. Sanctis monalis eiusdem ord.nis […]» ARCHIVIO DIOCESANO “SAN TOMMASO D’AQUINO” DI ANDRIA (d’ora in poi ADA), Visite pastorali, 1659, f. 151r

[tratto da “ Cesare Fracanzano - opera completa” di Achille della Ragione e Ruggiero Doronzo, Ed. Napoli Arte, Napoli, 2014, pagg. 34, 42]

particolare Est della volta: l'emblema della Madonna sull'arco presbiteriale
[particolare della volta presso l'arco di accesso al presbiterio - elabor. elettr. su foto di. Michele Monterisi - 2010]