le opere marmoree

Contenuto

presbiterio: balaustra
[elaborazione elettronica su foto di Michele Monterisi - 2010]

stemma del canonoco Porzio 

Le opere marmoree del presbiterio

Una elegante Balaustra marmorea separa la navata dal presbiterio.

Ogni lato della balaustra (opera del 1856, su interesse del canonico Francesco Latilla) divisa da tre scalini di marmo bianco, inizia con un pilastrino recante lo stemma del Can. Ponzio e, incurvandosi con grazia, alterna foglie di acanto lavorate a crochet in marmo statuario con intarsi traforati e pilastrini intermedi con simboli floreali.

Al centro del presbiterio sorge  la mensa eucaristica, eretta da Mons. Lanave su precetto del Concilio Vaticano II. Essa fu ricavata da parti della dismessa balaustrata della 2^ cappella a sinistra, un tempo dedicata a S. Nicola. Tale provenienza spiega la presenza dello stemma del Canonico Ponzio sul pilastrino centrale.

mensa eucaristica
[elaborazione elettronica su foto di Michele Monterisi - 2010]

mensola - dispensa
[elaborazione elettronica su foto di Michele Monterisi - 2010]

La dispensa

"Nella chiesa di S. Nicola ad Andria, nel presbiterio alla destra dell’altare maggiore è di suggestivo corredo una bellissima mensola ‘dispensa’ per poggiare gli oggetti sacri in pregevole intarsio di agata e madreperla, in figurazione arabescata e floreale, che può datarsi al secolo XVI, attribuibile ad un ignoto marmoraro.
Quest’opera è confrontabile con un prezioso esemplare di tavolo fiorentino in commesso di marmi policromi e pietre dure del duca d’Osuna, viceré di Napoli
  [Pedro Téllez Giron Gomez di Sandoval, duca di Osuna, vicerè di Sicilia dal 1610 al 1616; vicerè di Napoli dal 1616 al 1620].
(Cfr. M. Pasculli Ferrara, L’arte dei marmorari in Storia del Mezzogiorno - Aspetti e problemi del Medioevo e dell’età moderna, vol. XI, 1993, p. 628).

[stralcio da uno studio dell’Architetto Gabriella Di Gennaro su “Altari marmorei settecenteschi ad Andria” del 1994]

Nella foto (del 2010) sulla mensola è poggiato il tabernacolo in pietra che attualmente (03/2020) è tornato sull’altare maggiore. La porticina del ciborio, rappresenta una testa di cherubino in alto e due angioletti a figura intera in basso. Il tutto contornato da una cornice a foglie a bassorilievo.

particolare della mensola - dispensa  particolare della mensola - dispensa
[particolari della dispensa - elab. elettr. su foto di Sabino Di Tommaso - 2014]

Busto argenteo di San Nicola
[Busto di S. Nicola - foto di Sabino Di Tommaso - 2014]

Busto di San Nicola

"Sempre a destra, in una nicchia ricavata nella parete, vì è il busto processionale di S. Nicola di Mira, di ottima fattura (probabilmente realizzato in una delle prestigiose fonderie napoletane) in argento e in argento dorato, tempestato di pietre dure di diverso colore.
S. Nicola è raffigurato in morbidi paramenti vescovili, sul capo la mitra, la mano sinistra che regge il libro con le tre palle d'oro e il pastorale, e la mano destra benedicente.
Il busto fu commissionato il 1910 dai canonici Riccardo e Cataldo Onesti".

Così il Prof. Pietro Petrarolo nel citato opuscolo San Nicola Trimodiense, Sveva Ed., Andria, 1993, pag.21.

Nel 1656, quando la peste invade il Regno di Napoli e la nostra Città, con le offerte propiziatorie si fanno in argento la testa e le mani della statua di San Nicola:

"Si ricorse a quelli del cielo, ed all'intercess.e de' Santi, fra quali essendo sopragiunta la festività del gloriosiss.o S. Nicola, tutti con divote preghiere si raccomandarono alla di Lui potente intercessione. In tal concorso da divoti Cittadini non si risparmiarono offerte, ed oblazioni a questo santo, le quali raccolte, in argento, ed oro, furon sufficienti a formar di esse la venerabile testa, e mani, che ora compongono la di lui statua, che ancora si conserva, e si adora nella chiesa del suo Coleg.o."

[tratto dal manoscritto  “ Origine, erezione e stato della Colleggiata Parrocchial Chiesa di S. Nicola … .” del Prevosto Pastore, foglio 44v.]

Così il Pastore nel citato manoscritto.
Ci si chiede: che ne è stato di tale statua, ancora esistente ai tempi in cui il Pastore scriveva (fine Settecento)? Fu forse derubata nelle devastazioni francesi del 1799.