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navata

Navata

navata verso l'uscita
"La ricorrenza del terzo centenario del miracolo (1898) fu celebrata con una ulteriore opera: la costruzione, progettata nel decennio precedente del presbiterio e dell’abside. Sull’asse della navata furono guadagnati gli spazi di altre antiche cave di tufo. Il progetto e la direzione dei lavori furono affidati all’ingegnere Beniamino Margiotta-Gramsci.
Il nuovo spazio presbiteriale fu articolato con un elegante accorgimento che ha risolto la sistemazione dell’abside ed il raccordo alla navata: infatti secondo i vertici di un esagono si elevano, da alti basamenti, colonne su cui si scaricano archi a pieno centro, al sistema di archi si raccorda un tamburo cilindrico su cui si imposta la cupola conclusa da una lanterna: in questo spazio si eleva l’altare con l’immagine della Madonna dell’Altomare. Il passaggio fra presbiterio e navata è mediato da una esedra che si articola in tre fornici, di cui quello centrale è partecipe dell’impianto esagonale, e gli altri due si raccordano alle pareti. Il semicatino che si imposta su questa trasparente esedra è scompartito in tre settori sui quali si svolge la raffigurazione del miracolo interpretata dal pittore foggiano Raffaele Affaitati nel 1898".

      [ testo di Mauro Civita, dalla rivista "Tema", n.2 - 1993, pag. 8]

L'attuale pavimento della chiesa è stato realizzato con i restauri del 1986-89, avendo cura di sopraelevarlo di circa 60 cm e con ampie zone trasparenti, onde offrire agli studiosi la possibilità di intravedere l'antico pavimento in coccio, altre parti delle antiche strutture e una cisterna-battistero(?) della originaria cripta.

Nella foto a destra, ripresa dall'altare, si vede la piccola cantoria realizzata sull'arco di accesso alla cripta.

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