la nicchia della Madonna

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nicchia che conteneva l'affresco della Vergine
Spostamento virtuale dell'immagine di Santa Sofia nella sua nicchia originaria

La 2ª nicchia a destra

che conteneva l'affresco della Madonna
Lato destro della chiesa, ripreso mentre le scolaresche erano in visita di studio (31.03.99)

Emergono, nella veduta della parete destra, gli archi a tutto sesto e i relativi doppi semipilastri in stile neoclassico costruiti dall'architetto Federico Santacroce tra il 1875 e il 1877.
Tali strutture furono create dopo aver demolito gran parte del masso tufaceo per allargare la chiesa, sì che potesse ospitare il numero sempre crescente di fedeli, per le ripetute grazie che la Madonna concedeva.

Nella foto a sinistra si vede come si presenta attualmente la nicchia dove originariamente si trovava l'affresco della Madonna dell'Alto mare (Santa Sofia). Si rileva facilmente lo scavo centrale, dal quale fu estratto - segato l'affresco con il suo supporto in calcarenile.
Le suddette sovrastrutture in stile neoclassico aggiunte dal Santacroce, nel restauro della fine dell'ottocento, appaino notevolmente decentrate rispetto all'asse della nicchia.

Immaginiamo di giungere alla cripta col popolo dei devoti accorsi nei giorni successivi il miracolo e scendere per i trenta gradini della scala appena aperta (1598) in un lato della cisterna (tale scala restaurata, ora è usata essenzialmente come uscita di sicurezza).
In una nicchia della parete di fronte, tra altri affreschi (cancellati dal tempo), maestosa emerge su uno sfondo verde scuro una figura femminile in abito monacale, con il capo nimbato, regola nella mano sinistra e pastorale nella destra. (simulazione nella 2ª foto a sinistra)
Sulle pareti e sull'affresco le tracce evidenti dell'acqua che fino a qualche giorno prima occupava gran parte della cripta ridotta a cisterna. L'effetto che l'immagine della Vergine emerga dalle onde del mare è reale; spontaneo e immediato appare a tutti il titolo di Madonna dell'Alto mare.
Poco importa se l'effigie nelle intenzioni del pittore e dei suoi committenti non rappresenti la Vergine Maria, la Madre di Gesù; l'entusiasmo del miracolo e la perduta devozione per Santa Sofia fanno sì che sia acclamata, appunto, SS. Vergine dell'Altomare.
Diverso è lo stato attuale della nicchia (foto in alto); perduto ogni incanto d'immagini sacre, indifferente negli intonaci bianchi e negli archi neoclassici (eleganti senz'altro per armonia di forme e linee), abnormi in altezza per una cripta scavata per lo sparuto gruppo dei primi fedeli oranti, che abitavano le adiacenti grotte prospicienti il sottostante rivo, da tempo immemore detto Aveldio.

resti d'affresco frammento di affresco: una santa?

Sul pilastro, a destra di chi guarda la nicchia, emerge un frammento piuttosto grande di affresco; di fronte si vede una lapide del 1924 (foto in basso).
Il frammento appare composto da due affreschi affiancati, incorniciati da una fascia gialla e separati da un'altra più sottile rossa.
L'immagine di sinistra è illeggibile, l'altra, su uno sfondo azzurro, sembra una figura di santa; presenta  il capo nimbato di giallo, tunica di colore chiaro indefinibile ornata al bordo del collo, mantello rosso, nella mano sinistra qualcosa di lungo e voluminoso: una palma, simbolo del martirio?
Altri frammenti d'affresco sono sparsi un po' in tutta la chiesa. I più rilevanti, oltre quello sopra descritto, si rinvengono nelle prime due nicchie entrando, oltre ad un reperto rinvenuto nei restauri del 1986-1989

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lapide