3ª cappella a sinistra

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cappella dedicata alla Madonna   altare settecentesco con la statua della Madonna dei Miracoli
[3ª cappella sx: la Madonna dei Miracoli e l'altare marmoreo settecentesco - foto Sabino Di Tommaso, 12/2017.]

La cappella prima dedicata a S. Michele
poi a  S. Ciro, infine alla Madonna

La terza cappella della navata sinistra attualmente presenta un altare marmoreo le cui parti policrome componevano un altare del 1742, inizialmente montato nella cappella del SS. Sacramento sita sul Presbiterio, (l'ambiente trasformato all'inizio del Novecento, 1910, in cappella della Sacra Spina). Questo altare successivamente, tra il 1822 ed il 1830, fu spostato da mons. Bolognese nella cappella del Crocifisso, poi nella quarta di destra da allora fino al 1929 dedicata al SS. Sacramento.
Sull'altare è stata collocata la pregevole statua processionaria d'argento della Madonna dei Miracoli.

Questa cappella dalla metà degli anni Trenta del Novecento sino a fine 2017 presentava una statua della Madonna di Lourdes, a cui era dedicata dai tempi del vescovo Paolo Rostagno (1935-1939); dal 1895 fino allora la cappella dedicata alla Madonna di Lourdes era stata invece la terza di destra.

3^ cappella a sinistra, di S.Michele, poi S.Ciro, poi M. di Lourdes  cappella della Madonna di Lourdes, particolare dell'altare ligneo
[3ª cappella sx: la Madonna di Lourdes e l'altare ligneo settecentesco - foto S. Di Tommaso, 02/2017.]

Nella prima metà dell'ottocento aveva numerosi arredi; racconta il Borsella:

"Sopravviene l'altare di S. Michele la cui statuetta bella quanto mai, e chiusa in nicchia con lastra, opera di esimio scalpello. In alto é spaziosa tela con ampia cornice; pei di cui quattro angoli è affissa una specie di ala dorata. Vi è espresso S. Luca nel mezzo, con manto dignitoso di porpora dai di cui lembi sporge la testa d'un vitello così ben dipinto, che sembra veramente staccato dalla pittura.
A fianco Ciro Alessandrino, Medico, Monaco, Solitario, cui giornalmente offronsi dei voti in cere per la insigne protezione che spande agli infermi. E all'altro lato S. Geltruda dell'ordine Benedettino di Danimarca, Eroina del Cristianesimo, che squarciasi il petto con ambo le mani, donde esce un nastro con queste parole. Tu sei la mia sposa ed io farò dolce dimora nel tuo amatissimo seno, così parlava il celeste di lei sposo. ... La maestria di questa tela balena da sé agli sguardi e si ammira quel pregio che si scopre tosto da chi non é volgo. Il S. Luca è fiancheggiato, come da due ali, in cui spiccano S. Antonio Abate, e S. Antonio di Padova, lavoro di mano più recente.
Altro quadro attaccato al muro espone S. Rosa di Lima, mediante un Crocifisso sostenuto da serafini, mentre degl'Angioletti rimangono attoniti in osservare quelle fervide emozioni del di lei cuore. ... A di lei piedi soggiacciono un diadema ed uno scettro.
Due altri quadretti sono ben anche lateralmente esposti alla divozione dei fedeli. S. Giorgio da Guerriero a cavallo, nelle mosse di soccorrere un seminudo mendico, e S. Eligio che con le pontificali insegne in molta venerazione presso i nostri maggiori per la special protezione, che largisce circa il benessere dei Cavalli, Muli, Asini, Bovi ecc. che formano il sostegno dell'agricoltura cui cotanto attendono gli Andriesi. Oltre i suddetti vi é Stanislao Costa generoso rampollo di un senatore Polacco, che giovanetto godeva di un miglior conversare col suo Dio, e che visse così tenero verso la Vergine che chiamavala Madre.
"

[tratto da "Duomo" in "Andria sacra", di Giacinto Borsella, tip. F. Rossignoli, Andria, 1918, pagg. 52-53].

Molti arredi erano già scomparsi al tempo dell'Agresti che, centanni dopo, la descrive come si presentava nel 1911:

"La terza Cappella, dedicata anticamente a S. Michele Arcangelo ed a S. Luca, ora é intitolata a S. Ciro. Questa Cappella è chiusa da balaustra con sovrapposti cancelli di ferro. II suo altare era costrutto in pietra; recentemente, a spesa dei devoti, è stato ricostruito in marmo. Una grande nicchia di noce, messa in cima all'altare, racchiude una ben fatta statua in legno, rappresentante il Santo Martire, Medico e Monaco. Una seconda nicchia, incavata nel muro laterale in cornu Evarrgelii, racchiude una pregevole statua di S. Michele, scolpita in legno.
Anticamente, in cima di questa Cappella, eravi una gran tela, chiusa in ampia cornice, rappresentante nel centro S. Luca, vestito d'un manto di porpora, dal cui lembo sporgeva la testa d'un vitello; da un lato eravi poi la immagine di S. Ciro, e dall'altro quella di S. Geltrude, dell'ordine Benedettino. S. Luca era fiancheggiato dà due ali, fra le quali spiccavano l'effigie di S. Antonio Abate e di S. Antonio di Padova.
Un'altra tela, chiusa pure in dorata cornice, era attaccata al muro di questa Cappella, rappresentante S. Rosa di Lima ed un Crocifisso, sostenuto da Serafini, e circondato da Cherubini, che, attoniti, miravano l'emozione della Santa, nel contemplare il Crocifisso. Ai piedi della Santa poi vedevasi dipinto un diadema ed uno scettro.
Due altri dipinti, di piccol formato, ornavano pure anticamente questa Cappella, uno rappresentante S. Giorgio guerriero sul suo cavallo, in atto di soccorrere un mendico; l'altro S. Eligio, che guarisce cavalli, bovi, asini ed altri quadrupedi. Un'altra tela rappresentava S. Stanislao Kosta della Compagnia di Gesù.
Tutte queste tele, delle quali pregevolissima era quella rappresentante S. Luca, ora più non esistono !... nè ci è riusciuto sapere qual fine avessero subite !...
Questa Cappella era anticamente sotto il patronato della nobile famiglia Quarti, ora estinta. In essa si leggeva, scolpita su pietra, un antica epigrafe, che ricordava un appartenente a detta famiglia patrizia di Andria. Quella epigrafe è pure scomparsa !... Era del tenore seguente:
Hic jacet Dominus Bartolomeus Quartus
Qui obiit septimo die Iulii MCCCCLXIX
"

[tratto da "Il Duomo di Andria" in "Il Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi", di Michele Agresti, tip. F. Rossignoli, Andria, 1912, vol.II, pagg. 15-16].

Oggi (2017) la cappella è spoglia d'ogni quadro e statua, all'infuori di quella della Madonna dei Miracoli.

rilievo figurato sul pilastro sinistro dell'ingresso alla cappella
[rilievo figurato sul pilastro sinistro dell'ingresso alla cappella
- foto S. Di Tommaso, 04/2018.
]

Sul pilastro tra la seconda e la terza cappella della navata sinistra, a poco più di un metro da terra è incastonato un rilievo figurato della prima metà del XII secolo. Così ne parla Filomena Lorizzo nel suo studio citato:
"La natura erratica del rilievo e la consunzione della superficie non ne permettono un'interpretazione.
Gli unici soggetti espressi con maggiori dettagli sono gli uccelli sopra le colonnine. Una serie di tre archetti, di dimensione decrescente da sinistra a destra, poggia su colonnine provviste di capitelli.
Sotto la prima arcata due personaggi si avviluppano con gli arti superiori estremamente allungati; solo con questa parossistica gestualità possiamo percepire la rilevanza del momento rappresentato.
La testa della figura di sinistra è larga nella sommità e termina in basso a punta, mentre la testa della figura di destra, di dimensioni esagerate, ha la forma ovale.
Gli abiti lunghi e pieghettati inducono a un raffronto con un capitello conservato nell'abbazia di S.Andrea all'Isola, che P. Belli D'Elia chiama 'capitello con la danza' ... che si può datare tra la fine dell'XI  e l'inizio del XII secolo.
L'aquilotto senza testa, inserito frontalmente sotto il secondo arco, non è reso con l'equilibrio delle forme, la cura del piumaggio, la simmetria degli arti delle aquile scolpite sulla cattedra vescovile di Canosa ...
Sul terzo soggetto, avanzo l'ipotesi che si tratti di un tentativo mal riuscito di porre forse due uccelli o forse due serpenti in posizione araldica."

[tratto da "La Cattedrale di Andria", Filomena Lorizzo, tip. S.Paolo, Andria, 2000, pagg. 73-74]