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prospetto di San Nicola
[Prospetto della Chiesa - foto di Sabino Di Tommaso - 2014]
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San Nicola trimodiense

attuale facciata della chiesa


Un documento ritenuto da quasi tutti gli storici apocrifo, vede questa chiesa di San Nicola esistente già nel 1104, non lontana dalle mura di sud-ovest, sull'inizio dell'acclivio presso le grotte di Sant'Andrea.

Scrive infatti nel Settecento Giovanni Pastore (1715-1806), prevosto di questa Chiesa, nel foglio 7 del sotto citato manoscritto:

"Fra questi Villaggi [intorno ad Andria] ve n'era uno, chiamato S.Maria di Trimoggi, distante da Andria non piu, che un miglio, li di cui abitatori mal sofrivano far ivi il lor domicilio, per vedersi tutto dì esposti alle incursioni, e rapine de' ladri, ed alle scorrerie de' licenziosi soldati; ad evitare tali incomodi d'unanime consenzo si determinano di ridursi in ella Città con tutte le loro famiglie, e beni. ... ammessa venne tutta l'intiera popolazione del Villaggio di Trimoggi alla cittadinanza di Andria, ed il suo Clero collocato fu in una Chiesa per allora mediocremente fabricata sotto il titolo di S. Nicola Arcivescovo di Mira, la di cui divozione e culto tanto da per tutta la Puglia si aumentava e dilatava. Quindi per la maggior sicurtà del predetto Clero di S. Maria di Trimoggi, se ne forma un publico stromento « ... Anno Incarnationis Dominicæ 1104, mense Septembri, ...»..."

Racconta poi  nel foglio 9:

"... Da ora [1349] in appresso questa Chiesa, che non si estendeva in altro spazio e grandezza, che in quello, che ora occupa il Presbiterio, e che aveva il suo ingresso per quella antica porta, che chiusa appare nel muro detto delle Pergole, cominciò ella ad esser frequentata con maggior sollennità, e religione. ... crebbe insieme la divozione de' Fedeli, e con essa la liberalità delle obblazioni, sì che il colleggio si vidde in stato di metter mano ad una nuova fabrica per ampliare, e grandezza maggiore di d.a Chiesa: e questa si fù propriamente la nave di basso attaccata a quella, che oggi forma il Presbiterio, onde se ne formò tutto il Tempio, unendo al Vecchio il nuovo, in quella ampiezza che da noi si vede. Qual spazio di tempo consunto si fosse in costruire tale edifizio, non v'à a notizia; siam certi però, che nell'anno 1389 gia compita appariva, per un monumento, che ce lo attesta. In questo tempo la città d'Andria era sotto il dominio di Bertrando del Balzo congiunto alla Real Contessa Beatrice d'Angiò, … "

Così il Pastore nella sua "Origine, erezione e stato della colleggiata parocchial Chiesa di San Nicola", nei fogli 7 e 9 del suo manoscritto.

Ritengo storicamente importante la Bolla di papa Callisto II del 10 ottobre 1120, nella quale si attribuisce ai Benedettini del Monastero di S. Pietro in Vulture la giurisdizione su questa nostra Chiesa di San Nicola (nonché sulla Chiesa del SS. Salvatore in Andria, attuale Sant'Agostino, e su quella del SS. Salvatore in Gurgo).
Probabilmente fu intorno a quella data che i Benedettini realizzarono in Andria il loro monastero presso l'attuale Chiesa di Sant'Agostino fino allora denominata, abbiam visto, del SS. Salvatore.

cartiglio sull'arco presbiteriale

A metà Ottocento il Borsella (1770-1856) descrive l'attuale chiesa introducendo così la narrazione:

"Passiam quindi secondo l’ordine, al descrivere il Tempio della collegiata di S. Nicola di Mira, che cominciò a costruirsi nel 1796 e venne condotto a termine nel 1805, essendosi per tre anni interrotti i lavori, a causa che discordavano i Preti circa la forma della costruzione.". Tale data è incisa nel cartiglio posto sull'arco che dal presbiterio dà nell'abside (foto a lato).

[tratto da "San Nicola", in "Andria Sacra" di G. Borsella, tip. F. Rossignoli, Andria, 1918, pag 130]

Nel Novecento il prof. Pietro Petrarolo, nel suo opuscolo su San Nicola Trimodiense inizia riassumendo i primordi:

"La chiesa di S. Nicola si annovera tra le più antiche di Andria, poiché la tradizione la fa risalire al 1104, quando Desidio, Vescovo di Andria, concesse ai Trimodiensi (abitanti dell'antico villaggio di Trimoggia, ...) guidati dal prevosto Tarquinio, di trasferirsi nelle più sicure mura della città normanna, nella zona detta di S. Andrea. Era conte di Andria Riccardo I normanno. La Chiesa infatti, è ubicata nella parte bassa del borgo antico, con una costruzione che domina lo stretto reticolo di stradine, di chiassi e di case, e per il cui accesso si aprì, in un secondo tempo la Porta Nuova".

"Ove entrando ..."