Sul lato Est la Chiesa dell'Annunziata presenta:
- l'antica uscita minore, dal presbiterio nello slargo di Porta la Barra;
- una delle due finestre ad occhio del presbiterio, quella in cornu Evangeli,
e otto delle sedici finestrelle rettangolari della navata;
- il campanile a vela, quasi centrale rispetto alla parete laterale sinistra della Chiesa.
[l'atrio che dall'uscita laterale immette in via S. Maria Vetere; la nuova edicola della Madonna della Pietà - elab. elettr. su foto Sabino Di Tommaso,
03/05/2022]
Almeno sino a fine Settecento sul Presbiterio, presso il fornice in cui
c'era l'altare dell'Incoronata, ed oggi invece il battistero,
si trovava l'uscita minore e laterale dalla Chiesa, che
immetteva (attualmente attraverso ambienti di servizio) direttamente nel
largo tra le mura di Porta La Barra e
Sant'Onofrio (San
Sebastiano-Purgatorio)
L'uscita avveniva quasi certamente attraverso
un vestibolo con elegante volta a crociera gotica che
immetteva sia in chiesa che nella laterale sacrestia. Fino ai restauri
avvenuti nei primi anni Sessanta del Novecento sulla parete sopra la porta murata esistente
nel suddetto vestibolo era affisso uno stemma datato 1497 (foto a lato),
stemma che sembra della famiglia Campanile e che l'ing. Giovanni Fuzio (con foto
più sotto riprodotta) dichiara riferirsi alla famiglia Camerota,
forse perché a metà Ottocento il Borsella vede tale stemma in presbiterio non lontano dalla lapide sepolcrale dei Camerota.
[1].
Inoltre i due stemmi (foto sotto) incisi sulla porta che dal quattrocentesco vestibolo introducono nel presbiterio inducono a sostenere che una ricostruzione di detto presbiterio e di questa sua uscita laterale alla piazza sia avvenuta a spese dell'Università di Andria, a quel tempo retta da un Duca della famiglia Del Balzo - D'Aragona [Federico d'Aragona (sposato con Isabella Del Balzo) duca dal 1487 al 1501], come è anche indicato dagli stemmi presenti sull'arco trionfale di accesso al presbiterio e sull'acquasantiera un tempo presente presso questo ingresso.
[I due stemmi sulla porta murata del vestibolo di accesso al presbiterio; il lavabo e l'acquasantiera dell'adiacente sacrestia - elab. elettr. su foto Sabino Di Tommaso, 2020]
Si consideri poi un particolare: nell'atrio, "scoperto", antistante questa uscita (molto probabilmente in base alla descrizione del D'Urso di seguito riportata) c'era l'edicola della Madonna della Pietà e qui sarebbe avvenuto il miracolo del 1495 narrato dagli storici, vale a dire, pochi anni dopo il 1490, data della ricostruzione del presbiterio, e solo due anni prima della data dello stemma attribuito ai Camerota o ai Campanile. Inoltre, poiché anticamente il sepolcreto del presbiterio era riservato ai presbiteri della Chiesa, mentre quelli presso le cappelle erano per i nobili aventi giuspatronato delle medesime ed infine quello sotto la navata era per tutti gli altri fedeli, il Camerota (o il Campanile) dovrebbe essere stato un importante presbitero (priore?) della collegiata dell'Annunziata.
Scrive infatti Mons. Palica nella sua "Visita Pastorale" effettuata nel 1780:
[trascrizione del testo originale in latino] | [traduzione] |
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Visitavit Cappellam cum Altare sub imvocatione S.mae Virg.ae Incoronatae positam prope ianuam parvam d.ae Eccl.ae in Cornu Evang.i Altaris maioris ex opere plastico ornatum, et renovatum in anno 1721 ex devotione G.m M.ri Francisci Pauli Antolino. … |
Visitò la cappella con l’altare intitolato alla Santissima Vergine Incoronata, esistente presso la porta piccola di detta Chiesa, sul lato dell’Evangelo dell’Altare maggiore, formato da materiale scolpito, e restaurato nel 1721 dalla devozione del Maestro Francesco Paolo Antolino. … |
Che questa porta laterale e minore desse direttamente nel largo tra l'Annunziata e Sant'Onofrio, (largo allora decliviante dalle due Chiese al sottostante "rivo") è affermato anche dal D'Urso a pagina 115 della citata Storia della città di Andria, dove dice: "La Madre di Dio era dipinta al di fuori della parete della Chiesa della Nunziata [e in nota] Propriamente nello scoperto dell’antica Sagrestia, dove sono ancora osservabili le reliquie della Nicchia. Dappoi la fabbrica di Calvi tolse l’uscita alla via pubblica." Infatti le costruzioni che da Est affiancano l'Annunziata furono edificate probabilmente a partire dai primi del Settecento, come ancora oggi dimostra lo stemma con la data (ACP 1701) posto sullo spigolo basso del palazzo ad angolo tra la piazza e via Annunziata.
Nel Settecento sia presso questa porta laterale che presso quella maggiore c'erano due cisterne, dei cui benefici economici godeva la Collegiata dell'Annunziata; tali "piscine" raccoglievano l'acqua piovana che abbondante scendeva in questa parte bassa presso la Città, zona nella quale inoltre scorreva il ruscello (o forse meglio chiamarlo canale) di raccolta di tali acque provenienti fin dalle non lontane Murge.
Visitavit Altare sub invocatione SS.æ Mariæ Pietatis, in quo est adnexa Rectoria, seu Cappellaria, quæ est adnexa Prioratui d.[ict]æ Colleggiatæ, et ad præsens est Rector Re.dus PP. Dominicus Nicolaus Farinis Prior d.[ict]æ Colleg.[iat]æ, et unica Dignitas, quæ Rectoria habet reditus circa ducatos noven circiter proveniens ex prediu duarorum piscinium ex aqua pluviæ, que sunt pariter propé, et ante januam maiorem d.[ict]æ Ecc.[lesi]æ, et proprie ante d.[ict]am portam a parte altera viæ publicæ, quæ locantur quolibet anno Ducati quinque circiter. … |
Visitò l’altare dedicato a Santa Maria della Pietà, al quale è annessa una Rettoria o Cappellania facente capo al Priore della Collegiata. Attualmente è rettore il Rev. Don Domenico Nicola Farina, Priore di detta Collegiata ed unica Dignità; la quale rettoria ha un reddito di circa duecento nove ducati provenienti dal fitto di due piscine di acqua piovana, esistenti ambedue davanti alla porta principale della Chiesa e propriamente di fronte alla porta sul lato opposto della via pubblica; tali piscine sono locate a circa cinque ducati l’anno.… |
[La campana del 1939, il campanile a vela e la campana del 1935 con a rilievo
l'Annunciazione - foto Sabino Di Tommaso 03/05/2022]
Est etiam extra mœnia Civitatis altera Ecc.[lesi]a Colleggiata sub titulo
S.mæ Annuntiatæ, satis antiqua, tres habens naves columnis divisas,
fornicem lapideu’, et tectu’ pluvijs obnoxium. et tectu’ navis dexteræ
adeo collabit.[ur], ut illuc accedentibus ruina animaru’ videatur. … |
Fuori delle mura della Città c’è l’altra Chiesa Collegiata dedicata alla SS. Annunziata, molto antica, con tre navate separate da colonne,
[l'arco della] volta in pietra, il soffitto deteriorato dalla pioggia, e quello della navata destra quasi crolla, così che ivi si teme sciagura
per chi vi accede. … |
Die 16 m.[ensi]s sept.[emb]ris 1659 Visitavit etiam Campanile in quo sunt Nolae duae quarum altera maior minus altera, ad quod ascendit.ur per scalam lapideã et quia omnia sunt bene accumudata Ill.[ustrissi]mus D.[omi]nus dictum plano ore laudavit, et in fidem &. |
16 settembre 1659 Visitò anche il Campanile nel quale stanno due campane, delle quali una è grande un’altra piccola; ed esso si sale tramite una scala di pietra e, poiché tutto è ben messo, l’Ill.mo Signore ampiamente lo lodò. In fede & |
Nella prima metà dell'Ottocento il Borsella, a pagina 270 del libro "Andria sacra" citato, scrive:
Per ultimo il lettore alzerà lo sguardo al campanile composto di dura pietra ruvida, formato da tre archi a sesto acuto, due dei quali paralleli, il terzo messo a cavalcione. Manca la terza campana che i preti fecero togliere per allogarla nella nuova chiesa [Sant'Agostino], che occuparono. E' veramente bizzarra la costruzione dello stesso, ed è ben solida, mentre i pilastri son ben riquadrati e forti.
… Del 1939 è la [campana] maggiore (cm. 67 x 62), con l'immagine dell'Annunziata, il nome del Parroco Giorgio Sebastiano e l'indicazione della fonderia Giustozzi, Trani.
Del 1935 è la minore (56 x 49), con la dedica: «Le associazioni Cattoliche» ed il motto:VOX MEA VOX DOMINI
AUDITE ME QUONIAM DE MAGNIS REBUS LOCUTURA SUMLa piccolissima (cm. 30 x 29), con l'immagine della Vergine del Rosario, non porta data ma è anch'essa recente.
[da P. Cafaro "Campane e campanili di Andria", Tip. F. Rossignoli, Andria, 1943, pag. 16]
[il testo e le immagini della pagina sono di Sabino Di Tommaso (se non diversamente indicato)]