la navata

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la navata verso il presbiterio
[L'aula della Chiesa - elaborazione elettronica su foto di Sabino Di Tommaso - 04/2024]

stemma della Confraternita del Gesù sull'arco del presbiterio

La navata

Santa Maria in Porta Santa ti accoglie in un'aula a navata unica sormontata da due cupole ottagonali in asse, di stile gotico, divise da un ampio arco.

In fondo alla navata l'abside - presbiterio semicircolare; in chiave al suo arco di accesso lo stemma incoronato della Confraternita del Gesù, col trigramma IHS sormontante un cuore nel quale sono infissi i tre chiodi della passione (foto a destra).

A sinistra entrando puoi ammirare
- l'altare della Madonna della Misericordia, detta "della neve" (al posto di quello demolito, dedicato a San Riccardo);
- nella nicchia successiva, presso il pergamo, l'altare dedicato all'Assunta (un tempo dedicato a San Giovanni di Dio);-
- nella nicchia a destra l'altare in onore di Sant'Antonio (un tempo dedicato all'Addolorata);
- sulle pareti di questi due altari vicini al presbiterio sono affissi gli stemmi dell'Università di Andria e della famiglia Del Balzo;
- infine a destra entrando, dove forse sorgeva l'altare in onore di San Pietro, oggi c'è la lapide funeraria di Gianmaria Marchio.

Nel pronao due acquasantiere sulla destra ti invitano a segnarti, mentre sulla sinistra una pietra tombale tolta dal pavimento del presbiterio ricordano la sepoltura della Confraternita del Nome di Gesù, detta "dei Bianchi" che curava tutti gli uffici sacri della Chiesa.

Sul lato destro dell'ingresso oltre l'acquasantiera murale, l'attenzione dello studioso è attratta da quella posta su colonnina; essa presenta al centro, piuttosto deteriorati, quattro leoni scolpiti a tutto tondo (il Borsella li chiama delfini) e, lungo il bordo, un bassorilievo di pesci. Alcuni storici locali (Borsella e Loconte) scrivono che sulla base di questa acquasantiera erano scolpiti alcuni pesci, tre conchiglie (stemma della famiglia Mione, molto facoltosa e importante nel Cinquecento) e una data, 1566.

acquasantiera murale  acquasantiera con delfini

"è degna di attenzione la fonte di marmo eretta in questa chiesa, contenente l'acqua benedetta, nel di cui piede osservasi l'epoca del 1566, con la impresa di tre chiocciole, allusiva alla antica famiglia Pellegrini, nobile di questa città, di cui trovasi da noi fatta mensione in descrivere la Cattedrale. Nel mezzo di questa fonte vi è un gruppo di quattro piccioli delfini messi a croce, e nel d'intorno veggonsi dei pesci ... ."

[da "Andria Sacra" di G. Borsella, Tip. F. Rossignoli, Andria, 1918, pag.224]

porta che immette nell'ex oratorio della Congrega dei Bianchi    cantoria
[La porta che immette nell'ex oratorio della Congrega dei Bianchi e la cantoria]

lapide Giammaria Marchio

A destra dell'ingresso si apre una porta sormontata da un arco a tutto sesto; attraverso questo accesso la Confraternita dei Bianchi intitolata al Nome di Gesù dal loro attuguo oratorio pervenivano in Chiesa. Nell'oratorio c'era una scala di legno (oggi di ferro) che permetteva ai Confratelli di accedere alla cantoria o coretto attraverso la porticina ivi esistente sul lato in cornu epistolae (a sinistra nella fotografia qui sopra).
Nella cantoria l'altra porticina sul lato in cornu evangeli (a destra nella fotografia) fu aperta agli inizi del 1728 dai Padri dell'Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Dio che gestivano l'ospedale, su consenso della Confraternita del Nome di Gesù che officiava la Chiesa, per consentire loro un più facile accesso al Tempio.

A fianco di questa porta, procedendo verso il presbiterio è affissa una lapide commemorativa di Giammaria Marchio, insigne e generoso avvocato andriese. (foto a sinistra)

A metà Ottocento in Chiesa c'era anche la seguente lapide, che ricordava la restaurazione del sacrario (e precisamente dell'Oratorio della Confraternita, dell'antisacrestia e di un muro della Chiesa [1]) a spese dall'Arciconfraternita del SS.mo Nome di Gesù [2].

QUOD
CALIGINOSUM AC DETURPATUM
TOT JAM LABENTIBUS ANNIS
MEMORANDAE POSTERITATI
REVIVIXIT SPLENDIDISSIME
RESTAURATUM EXORNATUMQUE
AERE SUO
ARCHI-SODALITII HUIS
SANCTISSIMO NOMINE JESU
DICATI
SACRARIUM VETUSTISSIMUM
ANNO MDCCCIII
NUNC ADMINISTRATORUM
RELIGIO PIETAS THEMIS
QUIETEM IMMUTABILEM
DEO MISERANTE
EXPECTANT

NOTE

[1] Cfr. "Memoria in difesa del dritto di patronato della Congregazione dei Bianchi, sotto il titolo del Pio Monte di Gesù, sulla Chiesa di Porta Santa,contro il Comune di Andria, presentata al Consiglio Generale degli Ospizii della Provincia li 8. Gennaio 1855", in "Atti della causa di patronato della Chiesa", vol. I., f. 51v.

[2] Cfr. Francesco Durelli, "Per la Congrega de' Bianchi del Comune di Andria sotto il Titolo Del Nome di Gesù", Stab. Tip. di P. Androsio. Napoli 1857, pag.9.