il prospetto

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Facciata della chiesetta di Sant'Angelo dei Meli
[La facciata prima del restauro del 2003]

Il prospetto

Di questa chiesetta scriveva il Borsella:

"Due chiese sacre al culto di S. Michele sono erette in Andria, S.Angelo chiamato al Lago, e la seconda che è una cappella di città (S.Angelo dei Meli). La prima è assai più capace, messa fuori l'abitato suburbano.  ...
Oltre la riferita chiesa, in città vi è un'altra chiesetta o cappella dedicata allo stesso corifeo degli Angioli appellata dei Meli, antica e nobile famiglia estinta, la quale fondolla con la rendita per mantenervi il culto.
Nel villaggio di Trimoggia eravi una chiesa quasi simile a quella del Gargano incavata in alcuni sassi. Essa riscosse le pubbliche adorazioni anche dopo che quei naturali si furono ritirati in Andria. è sita al fianco di Gurgo e chiamasi la grotta di S. Michele ma non più si osservano i resti della immagine."

[tratto da "S. Angelo dei Meli" in "Andria Sacra" di G. Borsella, Tip.Rossignoli, Andria, 1918, pp.292-294]

Brevissima l'annotazione del D'Urso.

"Un'altra cappella, anche antichissima, trovasi in città, nell'imboccatura dell'antico Seminario, conosciuta sotto il nome di S.Michele delli Mele: forse dacché questa nobile ed antica famiglia, già estinta, per particolare devozione s'interessava per lo mantenimento della chiesa e pel culto del Santo"

[testo tratto da Storia della città di Andria di R. D'Urso, Tip.Varana, Napoli, 1842, Libro II, cap. VI, pag.27]

Sembra che il timpano sovrastante l'ingresso originariamente fosse affrescato, senza la nicchia realizzata in epoca posteriore, e recava la traduzione italiana dell'invocazione canonica "SANCTE MICHAEL ARCHANGELE, DEFENDE NOS IN PRAELIO: UT NON PEREAMUS IN TREMENDO JUDICIO"; al momento in cui è stata scattata la fotografia vi si leggeva: "DI ...... VITA / D ........... / E NELL'ORA DELLA NOSTRA / MORTE"

Oggi (2015) al mantenimento e conservazione della chiesetta ci pensa la Pia Associazione dei Crociferi, che, dopo averne curato il restauro nel 2003 grazie al vivo interessamento del Diacono M. Melillo, ne cura anche l'apertura nelle varie manifestazioni religiose e folkloristiche della Città.
Nella nicchia è stato posto un piccolo simulacro dell'Arcangelo e in calce alla stessa la seguente scritta, che richiama quella precedente: "O GLORIOSO SAN MICHELE / ABBI CURA DI NOI IN QUESTA VITA / DIFENDICI DAL MALIGNO / NELL'ORA DELLA NOSTRA MORTE"

facciata prima del restauro del 2003 facciata nel 2003
[le due foto sono state riprese e gentilmente fornite dal diacono M.Melillo]

L'interno, ad una sol piccola nave, attrae per l'antico affresco.