4ª cappella a destra

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4ª cappella destra dedicata nell'800 al SS. Sacramento   
[La 4' cappella di destra - elaborazione elettronica su foto di Sabino Di Tommaso - 2011 , 04/2023]

La cappella dedicata nell'ottocento
al SS. Sacramento

Questa cappella della navata destra, con volta a crociera come la precedente, nell'Ottocento era ricca di quadri e di suppellettili; contro la parete di fondo aveva un altare di marmo (foto a fine pagina), all'ingresso una balaustra in breccia corallina con una inferriata di ottoni finemente lavorata.

È ancora il Borsella a descriverci le caratteristiche di questa quarta cappella di destra nell'ottocento:
"Viene appresso la Cappella del SS. Sacramento, con altare di marmo e balaustra di marmo paesano, chiamato breccia, che è misto di pietre rosse, bianche, e nere, la inferiata é fornita di lavori di ottone con gran fascia dello stesso metallo in cima. Nel mezzo vi è lo stemma del calice coll'Ostia tra gli altri fregi.
A fianchi dell'altare sono affissi due quadri, il primo che figura il sommo sacerdote Melchisedec in atto di compiere il sacrificio del pane, e del vino; e il secondo che rappresenta il sacrifizio di Abramo, in atto di scaricare il colpo sull'innocente Isacco, genuflesso ai suoi piedi, mentre un Angiolo, che scende dall'alto, sta in atto di trattenergli la destra. Il pavimento è lastricato di mattoni verniciati. Vi si osserva effigiato il ritratto di Monsignor Anelli con questo breve elogio
Dominicus Anellis
Patritius et Episcopus Civitatis Andriae
Die XIV Mensis Iulii Anno MDCCXLI
Requievit in Domino
Ha un rilievo animato questo ritratto in gran zazzera, mitre, e vesti pontificie, con guanti e sandali, e grandi origliere sottoposto al capo. Due stemmi fiancheggiano la iscrizione, esprimenti un albero; nel mezzo il pastorale, e quindi un braccio, che tiene un anello nella mano. A destra della porta avvi una lapide di marmo così scritta
D. O. M.
Altare hoc privilegiatum
In perpetuum
Pro animabus Fratruum et Sororum
Huius Archisodalitatis SS. Sacramenti
Atque charitate unanimes in Cristo
Requievere
Quantocius ab exspiatricibus flammis
Aeterna beatitate donentur
Idque praeterea privilegium
In obitu et deportatione fratrum, sororumque
In quolibet huius Catthedralis Ecclesiae altare
Quo pro ipsis sacrum piaculare fiet
Ampliandum fore
Pius VI Pontifex Maximus
Ex brevi sub die VI Maji MDCCXCIV exarato
Benigne indulsit
Hanc lapidem in perenne monúmentum
Devota Archisodalitas
Apponi curavit

Ultima Cena

... A dritta e sinistra di questa cappella sonovi due stipiti, per conservarsi i sacri crismi e la chiavetta della custodia. Il quadro dell'altare esprime la cena del Redentore fra i suoi apostoli. Giuda ben si distingue nel suo ciglio di Traditore. Ai due corni dell'altare son collocati nel muro due grandi cornucopii di ottone, lavoro eseguito dal valente artefice Andriese Giuseppe Riccardo Civita terminando ognuno a tre bracci, il medio con calzuolo per conficcar un cerio, e gli altri due laterali con Angioletti, che portano in testa due coppe per le lampadi che si tengono accese. Intorno a detti cornocopii son rilevati bellamente dei fogliami.
Lavoro del medesimo Mastro sono i due ordini di candelieri, delle giarre, dei fiori rilevati in lame di ottone che sono allogati sù i gradini dell'Altare, e delle carte di gloria, non che dei festoni dell'Architrave, in gran fascia dei quattro pilastrini finamente traforati con basi e capitelli, che elevansi sopra la balaustra a colonnette; non che le ampie lastre scorniciate attaccate agli stipiti, e per tutta la lunghezza della porta bivalva, che chiude la Cappella sopra la quale sono allogati sei giarre di ottone massiccio."
[tratto da "Duomo", in "Andria sacra", di Giacinto Borsella, tip. F. Rossignoli, Andria, 1918, pagg. 48-51].

Oggi nel centro di questa cappella, scomparsa la tomba di Mons. Domenico De Anellis, è visibile un grande fonte battesimale in pietra del sec. XV, precedentemente posto nella prima cappella di sinistra. Alla parete di fondo su una mensola è poggiata una statua del Cristo Risorto, proveniente dalla retrosacrestia della Cattedrale e prima posto nel presbiterio sull'ingresso della sacrestia; a terra sulla sinistra un cero pasquale.
Il quadro dell'ultima cena (cm 134 x 180), che un tempo era sull'altare di questa cappella, ora (dal 2019) si trova al Museo Diocesano "San Riccardo".

Aggiunge l'Agresti:
"Accanto alla Cappella del Sacramento vi è la Sacrestia della Confraternita del Santissimo, dove si radunano i confratelli nei giorni festivi, ed in tutte le occorrenze, per l'accompagnamento del S. Viatico agl'infermi moribondi." [nell'attuale uscita laterale.]
[tratto da "Il Duomo di Andria" in "Il Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi", di Michele Agresti, tip. F. Rossignoli, Andria, 1912, vol.II, pag. 14].

Nel Settembre del 2014 le due tele che un tempo ornavano questa cappella: "Melchisedech offerente pane e vino" ed "Abramo nell'atto di sacrificare Isacco" soto state affisse sulle pareti absidali del presbiterio, immediatamente sopra il coro.

Melchisedech nell'atto di benedire e offrire pane e vino Abramo nell'atto di sacrificare Isacco
[I quadri di Melchisedech e Abramo attualmente affissi nell'abside. - Elaborazione elettronica su foto di Sabino Di Tommaso - 10/2014]

L'altare settecentesco in marmi policromi su visto dal Borsella, nel 1742 era elevato nella primitiva cappella del SS. Sacramento (l'attuale cappella della Sacra Spina); tra il 1822 ed il 1830 fu spostato da mons. Bolognese nella cappella del Crocifisso che allora era eretta sotto l'organo di fronte al cappellone di San Riccardo, indi in questa cappella. Attualmente (2017) è stato parzialmente (il solo paliotto) montato nella terza cappella di sinistra, mentre il ciborio con altri pezzi è stato utilizzato per l'altare dell'attuale Oratorio del SS. Sacramento.

Scrive infatti l'Agresti nel testo sotto citato:

"Mons. Bolognese ... Fe pure trasferire l’altare del SS. Sacramento, dall’antica cappella [in nota aggiunge: "L’antica cappella del Santissimo era sita sul Presbiterio, e, propriamente, in quella adibita, ora, per la S. Spina."] in quella del Crocifisso (sotto l’organo), e, poscia nell’attuale cappella."

[tratto da "Il Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi", di Michele Agresti, tip. F. Rossignoli, Andria, 1912, vol.I, Cap. XVI, pag. 390].

altare settecentesco nell'Ottocento elevato in questa cappella
[ciborio e paliotto dell'altare settecentesco inizialmente elevato nella cappella del SS.Sacramento (oggi della Sacra Spina) - Elab. elettr. su foto di G. D'Ambrosio e M. Monterisi]