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La volta del transetto dipinta dal Redi
Il vasto dipinto che ricopre la volta del
transetto della cattedrale di Andria
è attribuito a Tommaso Redi (1665-1726), pittore del tardo barocco e allievo
prima di Domenico Gabbiani, poi di Carlo Maratta e di Antonio Balestra.
Nel dipinto su tavola campeggiano tre grandi tele: a sinistra guardando
verso l'
alto presbiterio c'è la tela dell'Arcangelo San Michele, a
destra quella di San Nicola; al centro, in una cornice retta
tutt'intorno da angeli, c'era la più grande, attualmente
rimossa: la Vergine Assunta, a cui è dedicata la Cattedrale. C'è
comunque da osservare che l'Agresti agli inizi del Novecento vedeva al
centro un Sant'Andrea apostolo (
pagine 20, 42 del testo citato):
“La volta di questo spazioso vano è tutta di legno, rabescata
da dipinti ed ornati, che rappresentano varii santi, foglie e fiori. Nel
centro di essa vi è un gran dipinto, chiuso da larga cornice, che
rappresenta S. Andrea Apostolo, titolare ancor esso di nostra Chiesa
Cattedrale (Secondo l'antica tradizione, il Capitolo Cattedrale ebbe
ancor sua Sede nella Chiesa di S. Andrea. Ora, quando ritornò
nell'attuale Duomo, in memoria di quella temporanea sua residenza, fece
dipingere sotto la volta di questo vano il santo Apostolo, che tiene
pure a suo titolare.).”
“... nelle commemorazioni de’ nostri Santi Protettori,
prima si recita quella dell’Apostolo S. Andrea a cui è intitolata l’antica,
e nuova cattedra, e poi si passa a S. Riccardo nostro primo Vescovo e patrono.
E quando venne traslatata la cattedrale nel luogo, dove al presente trovasi,
sotto il titolo dell'Assunta, non lasciò mai quello di S. Andrea.
In effetti quel quadro che trovasi affisso sotto la volta del presbiterio
che ne forma l'emblema, fu dedicato all’Assunzione della Vergine ed a S. Andrea.”
[la volta del transetto guardandola con le spalle alle navate - elab. elettr. su foto di Sabino Di Tommaso - 2011]
Cominciamo coll'analizzare la parte destra del dipinto.
Per ammirare le figure sì da vederle in gran parte non capovolte
ci mettiamo ad osservarle ponendoci davanti all'attuale discesa nella cripta (lato sud del transetto).
La tela centrale, in un cornice ottagonale
(piuttosto allungata parallelamente all'insieme)
composta di fiori con otto putti angolari
e i cui lati alternatamente sono lineari o ricurvi all'interno, ci
presenta San Nicola di Mira vescovo che indossa un pregiato piviale e stola con croce greca patente;
è attorniato da angeli che ricordano alcuni miracoli operati dal grande santo: un angioletto alla sua
sinistra porge tre palle d'oro sopra un libro, a ricordare il miracolo
della dote data alle fanciulle povere; intanto il Santo con la destra
tiene per i capelli il ragazzo barese, miracolosamente sottratto dalla
schiavitù del sultano che l'aveva rapito, mentre trasportato da altri
angeli sorvola la Città.
Al di là dei quattro angoli ricurvi della tela di San Nicola vediamo:
- nell'angolo tra parete laterale e navata destra [angolo basso a sinistra
della foto] Sant'Agostino vescovo
d'Ippona con la mitra sul capo e il pastorale nella destra, mentre un
angelo gli porge nella sinistra il libro della regola per i suoi monaci
e altri angioletti alla sua destra reggono un altro libro ed una fascia;
- nell'angolo tra parete laterale e presbiterio [angolo basso a destra della
foto] San Girolamo scrive la
Bibbia (che traduce in latino) retta da un angioletto attingendo da un
calamaio porto da un altro angelo; sotto il libro il leone a cui nel
deserto tolse la spina;
- verso il centro e la navata centrale [angolo alto a sinistra della foto] è dipinto Sant'Antonio
(simmetricamente a San Domenico), circondato da angeli che portano un
giglio e un libro;
- infine verso il centro e il presbiterio [angolo alto a destra della foto] San Sebastiano (simmetricamente a
San Biagio) altro protettore secondario della Città di Andria, in più
parti ferito, con un drappo bianco ed uno rosso, (simbolo di martirio)
tra angeli con archi.
Intorno poi ai lati rettilinei della tela di San Nicola sono dipinti
quattro ottagoni irregolari, aventi una cornice abbellita da un nastro
elicoidale e otto cartigli angolari.
In questi 'quadretti' piuttosto deteriorati (quello tra il quadro di San
Nicola e il quadro centrale è illeggibile), sembra siano
raccontati i miracoli compiuti dal Santo, al pari delle metope poste
intorno all'
abside del Cappellone di San Riccardo.
[volta transetto: le tele di S. Michele e di S. Nicola - elab. su foto Michele Monterisi - 2011]
Analizziamo ora la parte sinistra del dipinto.
Per ammirare le figure sì da vederle in gran parte non capovolte
ci mettiamo ad osservarle ponendoci davanti al Cappellone di San Riccardo (lato nord del transetto).
La tela centrale, in un cornice ottagonale composta, come l'altra opposta, di fiori con otto putti angolari
e i cui lati alternatamente sono lineari o ricurvi all'interno, ci
presenta l'Arcangelo Michele, difensore della Fede, nell'atto di
sospingere nell'inferno Lucifero mentre aguzza i dannati col tridente.
Ai quattro angoli ricurvi della tela vediamo:
- nell'angolo tra cappellone e presbiterio [angolo basso a sinistra della
foto] il papa San Gregorio Magno
mentre scrive l'Antifonario, ispirato dallo Spirito Santo (colomba),
mentre degli angioletti gli porgono la tiara e la croce papale;
- nell'angolo tra cappellone e navata laterale [angolo basso a destra della
foto] vediamo dipinto
Sant'Ambrogio dottore della Chiesa, raffigurato tra angeli che gli
reggono e porgono due libri ed il pastorale;
- verso il centro e la navata centrale [angolo alto a destra della foto] è dipinto San Domenico
(simmetricamente a Sant'Antonio), patrono
secondario della città di Andria, affiancato dal cane con in bocca una
torcia accesa (simbolo di fedeltà e predicazione) e attorniato da angeli
con un libro e gigli (sapienza e purezza);
- infine verso il centro e il presbiterio [angolo alto a sinistra della
foto] alcuni vedono San Riccardo,
primo protettore di Andria, altri, come Michele Monterisi, vi
riconoscono San Biagio vescovo e martire (molto venerato in Puglia)
osservando i pettini di ferro che un angelo ha davanti al santo ed
utilizzati per torturarlo quando fu martirizzato; se fosse stato San
Riccardo sarebbero stati utilizzati come simboli idntificatori il Libro
con sopra la sua Città.
Intorno poi ai lati rettilinei della tela di San Michele sono dipinti, come
dall'altro lato,
quattro ottagoni irregolari, aventi una cornice abbellita da un nastro
elicoidale e otto cartigli angolari.
Anche in questi 'quadretti' piuttosto deteriorati (quello tra il quadro di San
Michele e il quadro centrale è illeggibile), sembra siano
raccontati i miracoli compiuti dal Santo, al pari delle metope poste
intorno all'
abside del Cappellone di San Riccardo.
Agli estremi opposti del dipinto cori di angeli musicanti cantano e suonano
appoggiandosi o sedendo sui davanzali di balaustre marmoree
in uno spettacolare e grandioso effetto scenico.
[foto di Sabino Di Tommaso e Michele Monterisi - 2010/11 -
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